Galleria Scoglio di Quarto
Milano
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Sacralita' della scrittura
dal 25/10/2006 al 17/11/2006
Dal martedi' al venerdi' dalle 17 alle 19.30 o per appuntamento

Segnalato da

Galleria Scoglio di Quarto



approfondimenti

Fernanda Fedi
Gino Gini



 
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25/10/2006

Sacralita' della scrittura

Galleria Scoglio di Quarto, Milano

Segni, scritture e didascalie dell’ineffabile. Per Federica Fedi il segno-scrittura costituisce l’approdo di un diversificato percorso creativo. Gino Gini affronta il problema dello scontro tra la parola e l’immagine.


comunicato stampa

Fernanda Fedi e Gino Gini

Segni, scritture e didascalie dell’ineffabile

Quanto il tema della manifestazione sacrale della parola scritta possa essere distante dalla concretezza del sapere pratico che contrassegna la nostra epoca e quanto possa essere vasto, fino alla perdita di identita' o allo sgomento, era ben chiaro ai due protagonisti di questa mostra fin dalla sua iniziale impostazione. D’altra parte, credo di poter affermare che questo argomento, piuttosto che un traguardo postosi dagli artisti lungo la pista di un’operazione progettata, sia da vedere forse come un dato di fatto, come un carattere del lavoro gia' da tempo intrapreso e largamente sviluppato nel corso dell’ultimo ventennio.

E' come se la riflessione (fatta insieme d’una aspirazione, ma anche di un tormento, di un dubbio) sul sacro si fosse imposta agli occhi “pensanti" di Fernanda Fedi e di Gino Gini quale la piu' estrema e la piu' esatta delle categorie di autoanalisi del proprio lavoro. Una sfida e un rischio, dunque, ma senza autocompiacimento ne' arroganza: un rischio calcolato e in qualche modo reso ineludibile dalla sostanza evocativa e poetica dell’opera.

Per la Fedi il segno-scrittura costituisce l’approdo di un diversificato percorso creativo che dall’interesse strutturale del suo iniziale astrattismo geometrico-modulare l’ha portata, tra la fine degli anni settanta e i primissimi ottanta ad una rielaborazione dei temi della superficie e dello spazio nella chiave di un concettualismo analitico. In questa progressione, Rossana Bossaglia coglieva con puntualita', in un testo critico del 1982, la matrice propriamente "strutturalista" (cioe' di riflessione sulle strutture della forma espressiva), che poteva passare, proprio in questo giro d’anni, dal biancore rarefatto delle tavole della serie Spazio/Space (1979-82) al tutto pieno e alla "libera sensitivita'", visiva e psicologica, delle tachigrafie manuali accumulate sulla tela o sulla carta a partire dal 1983.

L’atteggiamento interpretativo e d’indagine delle possibilita' evocative del gesto pittorico e del segno scritturale non e' fondamentalmente mutato, ma, da una dinamica gestaltica e autoreferenziale, si e' spostato indirizzandosi lungo una duplice via. Da un lato si va verso una dimensione soggettiva e psicologica: la scrittura stratificata assume un andamento di liberazione pulsionale e di flusso di coscienza, dove ogni grafema e' una tragica incognita (Ecriture XX, Sacralita', caos e dramma della scrittura) non solo per i lettori, ma soprattutto per chi scrive. Oppure, sul versante opposto, la Fedi propone espliciti riferimenti archeologici e antropologici, dove la genesi del formato (le tavolette, i trittici ad altarolo e le piccole steli della serie Lineare, allineate in mostra a costituire una vera e propria installazione) e del segno individuale dell’artista ripercorre, per allusioni, lo sviluppo storico del linguaggio scritto, a partire dalle possibili origini magiche o, almeno, mitico-rituali.

Gino Gini affronta da pittore colto il problema del combattimento tra la parola e l’immagine, cosi' come altri protagonisti delle ricerche verbo-visuali italiane della neoavanguardia l’hanno affrontato a partire dalla roccaforte della ricerca poetico-letteraria. Inizialmente il confronto sembra incentrarsi su un’articolazione gerarchica tesa ad evidenziare problematicamente la diffusione (ma anche l’inevitabile banalizzazione) dei modelli della tradizione artistica rinascimentale: mentre l’indice, la cifra, il segno diagrammatico e, infine, la didascalia appaiono come i figuranti di una simulazione (quasi una pantomima) logico-semantica, che, piu' che chiarire, ribadisce l’enigma essenziale della figura.

Le soluzioni formali e lo spirito ermeneutico di queste sue tavole d’enciclopedia, col loro convincente e tempestivo parallelismo rispetto agli esiti coevi della narrative-art internazionale, conducono immediatamente ad una approfondita presa di coscienza dell’autore-interprete, che si sente motivato a corrispondere all’interrogazione delle opere del passato con un piu' diretto e dichiarato coinvolgimento della propria personalita' d’individuo. Da testimonianza culturale e sociale, l’immagine passa ad essere supporto e stimolo di una privata rimembranza, interagendo ora con un palinsesto di riferimenti testuali, che, proprio per la loro varieta' di forme e di livelli, moltiplicano, invece di esaurirle, le possibilita' di senso. Si trascorre cosi', sempre in una rapsodia di frammenti, dalla citazione alta al nonsenso, dall’acribia della puntualizzazione diaristica e dell’abbecedario, al prelievo di antiche pagine manoscritte per le loro squisite qualita' visive: ma anche la rielaborazione letteraria (calata e impaginata a didascalia dell’ineffabile, dell’ombra, della nuvola e della piuma) riappare, a chi guarda, snaturata ed individualizzata, evocativo lacerto strappato alle pagine del libro della memoria.

Ogni carta e ogni tavola si qualificano dunque, in questa mostra, come elementi di uno sviluppo non lineare, ma coerente, come formelle di una narrazione a singhiozzo. E l’impressione e' rafforzata, se mai servisse, dalla lunga dedizione dimostrata da tempo da entrambi gli artisti nei confronti della forma libro, nelle piu' diverse declinazioni del libro-opera e del libro-d’artista. Piu' che mai calzanti appaiono, in proposito, alcune parole spese da Carlo Sini a proposito del suo concetto (ispirato a una suggestiva figura della "semiosi infinita" di Peirce) di foglio-mondo e della possibile riconsacrazione ("ma senza superstizione") di una nuova scrittura "deistituzionalizzata": "Il foglio-mondo, in quanto scritto, esige una meditazione e una conoscenza. Esso non e' una raffigurazione (sia simbolica sia convenzionale, che sono gli opposti del medesimo errore). Cio' che e' scritto e tracciato esige di essere conosciuto. (…) E' come un’ architettura o una scultura, una selce lavorata. La sua forma e' per esempio il chiostro, con i suoi capitelli figurativi, ricchi di senso, e con la melodia in essi inscritta (…). Oppure la sua forma e' la cattedrale, o la facciata della chiesa. O infine il labirinto. (…) solo chi ha percorso e ripercorso le stazioni del chiostro, ne ha cantato in se' la melodia, ne ha letto le parole (…), e' poi in grado di contemplare conoscitivamente la figura complessiva finale, intendendone in una sola occhiata i grafi. Egli ode la musica inscritta e riascolta le parole. Come guardando un quadro con i suoi significati allegorici, simbolici, narrativi, figurativi, letterari ecc." (C. Sini, R. Fabbrichesi Leo, Variazioni sul foglio-mondo, 1993). Giorgio Zanchetti.

Bio:

Gino Gini Milano 1939. Liceo Artistico e AA.BB. Brera, Milano Espone dal 1968. Inizialmente opera nell’ambito della ‘Nuova Figurazione’ e nel 1976 e' presente alla 36.ma Biennale di Venezia nel settore ‘Arte Ambiente’ curato da Crispolti. Dal 1976 la sua ricerca verte nell’ambito del rapporto tra parola / immagine/scrittura e della Poesia Visiva con un radicale cambiamento. Il suo lavoro si dispiega per cicli che vanno dalla ‘The Mythical Image’ (1976-1980) che trovera' ampia divulgazione anche in ambito Mail Art al ‘Viaggio in Italia (198089) alle’. ‘Prove e ipotesi di volo’( 1989-1996). Seguono ‘Volo Barocco’ ed ‘Esercizi di Pittura’ (1996-1998). In questi ultimi anni i cicli operativi si fanno piu' serrati e vanno da ‘Tavole celesti’ , ‘Il cielo sopra’ ‘L’Araba Fenice’ ‘Icaro’ ‘Dedalo’ ‘Atlante’e ‘Alfabeto’. Sono oltre 50 le mostre personali di Gini a Milano, Genova, Torino, Padova, Mantova …Da ricordare a Milano ‘Galleria CenobioVisualita'’ 1986: ‘Mercato del Sale’ 1987; ‘Galleria Avida Dollars’ 1991-1998 ;a Riva del Garda ‘Galleria Colorio’ 1989; a Nizza’ Galleria Quadrige’2000-2002 Nel 2000 antologiche alla Galleria d’Arte Moderna di Gallarate e a Villa Letizia di Treviso. Dalla fine degli anni Settanta e' presente in numerose rassegne di tendenza verbo/visuale in Italia e all’estero: da segnalare negli ultimi anni‘ Parole in vista’ Caltanissetta (2001); ‘Quale Segno’ Spazio Zero Gallarate (2003); ‘,’Segni e Forme d’arte’ Citta' della Pieve (2003); Segni- Segnali-Scrittura’con F.Fedi Ca’Bianca Arte Milano (2004),’ Immagini,Parole,Scritture’ Cerlongo/Mantova (2004) ,‘Poesia Totale’Studio Arte Contemporanea Brescia (2004), ‘Nuove Scritture’ Spazio Liceo Artistico Boccioni, Milano (2005). Tra il 1976/77 nascono i libri d’artista, luogo privilegiato della sua ricerca. Sono circa 120 i libri in monocopia. Libri a fisarmonica, libri oggetto realizzati in parallelo ai diversi cicli operativi. Mostre dal Portogallo Lisbona, alla Germania Mainz, alla Francia Chamalie'res, all’ Ungheria Budapest, all’Egitto Alexandria, Milano, Roma, Torino …. Nel 1983 fonda L’Archivio Libri d’artista, Laboratorio 66, di Milano con lo scopo di divulgare la conoscenza di questo media attraverso iniziative culturali, conferenze, mostre, rassegne a carattere internazionale. L’ Archivio diretto da Gino Gini e Fernanda Fedi conta oltre 650 libri d’ artista. Considerato uno dei piu' attivi e esperti operatori di questo settore ha scritto testi e tenuto conferenze Il percorso del suo lavoro artistico (Mail Art, Libri d’Artista, Poesia Visiva) e' stato oggetto di studio per ricerche universitarie e tesi di laurea. Ricca bibliografia

Fernanda Fedi vive ed opera a Milano. Espone dal 1968. Studi artistici a Milano e Bologna (Laurea DAMS), corsi di perfezionamento alla Fac. di Architettura di Milano (Museologia e Museografia) ed in ArteTerapia Negli anni Settanta-Ottanta ha fatto parte di gruppi artistici e collettivi, a testimonianza di cio' ha scritto il saggio‘Collettivi e Gruppi artistici a Milano.Ideologie e Percorsi 1968-1985’Ed.Endas; ha collaborato col Comune di Milano ‘Scuola al Museo’ (sono stati pubblicati tre testi didattici) e con la Regione Lombardia (Centro Bauer) .Attualmente insegna ai disabili l’uso creativo della creta (Ass.Onlus G.Negri). Ha organizzato Convegni su ‘Donna Arte e Societa'’ e su ‘Creativita' e Terapia’. Dopo una lunga ricerca nel campo strutturale 1968-1978 (Quadriennale di Roma 1975, Gall.Fumagalli Bergamo 1974-1976, Biennale di Venezia sezione arte-ambiente 1976, Salon des Re'alite's Nouvelles Parigi 1976..) ed un periodo concettuale in cui domina l’idea di assenza . 1979-1982(Gall.Porta Ticinese Milano 1980, XVI Bienal de Sao Paulo do Brasil 1981, Museum of Contemporary Art Skopje 1981, Grands et Jeunes d’ Aujourd’hui, Parigi 1982…) passa alla scrittura segno, quale gesto della memoria-mente. La scrittura viene spesso associata alla musica, alla poesia, all’arcaico (Cenobio Visualita' Milano 1985,The National Museum Washington 1989-2006, Mostra antologica Museo d’arte moderna di Gallarate 1990,V Biennale donna Palazzo dei Diamanti Ferrara 1992, Avida Dollars Milano 1987-92-96, ‘Incontro di Memorie’ installazione permanente grande scultura in bronzo entrata principale ospedale Camelot Gallarate/Varese 2002, Superficie Anomala, Milano 2002, Quadrige Nizza 2000- 02 -03-06,Quintocortile 2003, Galleria Vismara 1996-99-2005…) A partire dal 2004 la sua ricerca verte sulla scrittura Minoica e Micenea ‘ Linear A’ e ‘Linear B’, nella convinzione che l’incomunicabilita' del segno e della scrittura sia la vera ‘fenomenologia’ della comunicazione. Nel 2006 e' stata invitata come ‘guest of honour’ alla II.a Biennale del Libro d’Artista alla Biblioteca Alexandrina, Alessandria d’Egitto; ‘The Book as Art: Twenty Years of Artists’ Books ’ The National Museum of Women in the Arts Washington; Personale alla Galleria Quadrige di Nizza con presentazionre del libro d’artista ‘Sur Isis et Osiris’ con scritti di Plutarco edito dalla Diane Francaise; IV International Artists’ Book Exhibition Budapest; ‘Semina Verbi’Mostra d’arte Sacra Museo Parrocchiale Casalpusterlengo e ‘A Filo d’Acqua’Museo del Merletto di Isola Maggiore - Lago Trasimeno (a cura A.Anelli);installazioni: casa di ringhiera SITART ‘Quando l’arte allarga gli orizzonti’, EccEOvo’ Soc:Umanitaria e Fiera di Milano … nel 2005 1.a Biennale d’Arte Genova; ‘ Uruburo-Cocteau ‘Archivio di Stato di Parma; Collezione Generazione Anni Quaranta Museo Bargellini Pieve di Cento….. Ricca bibliografia. Nel 1983 ha attivato con l’artista Gino Gini l’ Archivio Libri d’Artista, Laboratorio 66, di Milano.

Vernissage giovedi' 26 ottobre ore 18.00

Galleria Scoglio di Quarto
Via Ascanio Sforza 5 - Milano
Orario: Dal martedi' al venerdi' dalle 17 alle 19.30 o per appuntamento

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Valentina Persico
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