Castello
Brescia
via Castello, 1
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Guarienti / Gianquinto
dal 27/10/2006 al 18/1/2007
9-19. Venerdi' e sabato 9-21. Domenica ore 9-20. Chiuso 24, 25, 31 dicembre 2006. 1 gennaio 2007 ore 11-20
0422 429999 FAX 0422 308272

Segnalato da

Studio Esseci




 
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27/10/2006

Guarienti / Gianquinto

Castello, Brescia

Carlo Guarienti: Paesaggi e autoritratti 1994-2006; circa 40 opere, sia dipinti che sculture, che partono da un dato reale senza restituire alcuna immagine definita, ma solo emersioni della memoria. Le opere scelte di Alberto Gianquinto raccontano i passaggi significativi della sua pittura dal 1960 alla sua morte.


comunicato stampa

GUARIENTI. Paesaggi e autoritratti 1994-2006
Brescia, Grande Miglio in Castello

Dedicare una mostra a Carlo Guarienti (Treviso, 1923) significa presentare l’immagine di un artista che non ha mai cessato di interrogarsi sulla sua identita', sul carattere e il senso dei suoi processi creativi.
Le circa quaranta opere esposte, appartenenti tutte all’ultimo decennio, rappresentano gli esiti piu' alti della sua produzione recente. E sono paesaggi e autoritratti, sia dipinti che alcune sculture. Entrambi partono da un dato reale, corpo o natura che sia, non restituendo pero' alcuna immagine definita, ma solo emersioni della memoria.
La storia di ogni uomo, e si vorrebbe dire di Guarienti in particolare, e' stratificazione di vissuti che non e' piu' dato leggere nella loro complessita', forse neppure da chi ne e' stato protagonista. La sfida dunque di questo artista - tra i piu' grandi che abbia oggi l’Italia - e' stata, per tutta la vita, di lavorare sulle emersioni, anche dolorose, di queste immagini. Con la sola certezza che quanto appare puo' essere giustificato solo dalla profondita' di tutto quello che non e' piu' visibile.
E' questa l’arte segreta di Guarienti, pittore, e scultore, dotato di cultura vastissima, assimilata nel tempo come nutrimento necessario. Le citazioni che fioriscono nelle sue opere in maniera assolutamente sorvegliata non sono sfoggio di erudizione. E neppure gusto compiaciuto per l’enigma, ma quello che resta alla fine di un lungo processo di purificazione della memoria.
In mostra saranno presenti anche cinque sculture, sempre degli autoritratti, che continuano la riflessione introdotta in pittura sul “non finito". La tecnica adottata e' frutto di un lento lavoro di personalizzazione. Il processo creativo prevede infatti la combustione della cartapesta, ottenendo cosi' effetti di leggerezza e scabrosita' delle superfici che creano la magia di suggerire, in una materia negata, tutta la complessita' dell’inconscio.


GIANQUINTO. Opere scelte
Brescia, Piccolo Miglio in Castello

Sono circa quaranta le opere scelte per raccontare, attraverso i suoi momenti piu' significativi, dal 1960 alla sua morte, l’arte di Alberto Gianquinto (Venezia 1929 - Jesolo 2003), uno dei piu' importanti protagonisti dell’arte italiana del secondo Novecento.
Pittore estremamente colto e intellettuale, socialmente impegnato, ha maturato nel tempo un linguaggio che era chiaro e riconoscibile anche ai suoi esordi. Gia' nel 1958 Giuseppe Mazzariol lo definiva “una personalita' di artista definita e intimamente necessitata".
La sua pittura parte sempre da un dato oggettivo senza pero' mai essere realista. Un paesaggio, un bagnante, un omaggio a Guevara: non c’e' nulla che venga dichiarato pienamente. Anche quando il pittore dipinge qualcosa di estremamente concreto e a lui vicino, come i potatori o le amate colline asolane, tutto rimane solo suggerito.
In questo processo di poetica evocazione e' fondamentale la concezione, e la resa, dello spazio entro il quale vive la composizione. Nell’opera di Gianquinto tutto sta su un solo piano. Non c’e' una profondita' dichiarata. E' uno spazio che non ha terza dimensione, perche' vive di pura riflessione interiore. Cosi' sulla tela si deposita solo quel colore che e' strettamente necessario. Ma dove l’analisi dell’artista si ferma, perche' non oltre deve andare, li' il colore si attenua fin quasi a far emergere la tela che lo sostiene.
E' stato detto piu' volte che Gianquinto e' debitore di un luminismo di chiara matrice veneta, e che la drammaticita' della sua pittura ha un riferimento non troppo velato al tormento dell’arte di Tintoretto. E che alla fine egli abbia sublimato la lezione di Monet e di Bonnard. Tutto questo vale come aiuto alla critica, ma e' forse piu' onesto riconoscere, con Tassi, che l’opera di Gianquinto non si presta a nessuna definizione esatta, se non forse quella di musicale poesia: in lui “poetico e' sempre l’uso del colore, la scelta, la dose e la sostanza del colore, e l’ombra che passa, il gesto che si forma, l’atmosfera e la luce".

Immagine: Alberto Gianquinto: "Asolo", 1987. Collezione privata

Organizzazione Linea d'Ombra
servizio prenotazione e informazione tel 0422 429999 fax 0422 308272 biglietto@lineadombra.it

Ufficio stampa
Studio Esseci di Sergio Campagnolo
Via San Mattia, 16 35121 Padova Tel 049 663499 Fax 049 655098 info@studioesseci.net

Castello
via Del Castello Brescia
Orari: 09.00 - 19.00. Venerdi' e sabato 9-21. Domenica ore 9-20. Chiuso 24, 25, 31 dicembre 2006. 1 gennaio 2007 ore 11-20
Biglietto unico € 3,00

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