CERP - Centro Espositivo Rocca Paolina
Perugia
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Luca Costantini
dal 6/11/2006 al 9/10/2006

Segnalato da

Antonio Pazzaglia




 
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6/11/2006

Luca Costantini

CERP - Centro Espositivo Rocca Paolina, Perugia

Luca Costantini, quarantatreenne artista toscano, da anni sta lavorando sul rapporto tra arte visiva e parola scritta elaborando opere proprio sulla poesia di Sandro Penna. In mostra il video digitale “Io vivere vorrei addormentato / entro il dolce rumore della vita". A cura di Antonio Pazzaglia.


comunicato stampa

Chetate

Martedi' 7 novembre alle ore 12.00 circa, all’interno della Sala Cannoniera della Rocca Paolina di Perugia, a margine del convegno organizzato dal Comune in occasione delle celebrazioni del centenario della nascita del poeta perugino Sandro Penna, verra' presentato dal curatore Antonio Pazzaglia, dal poeta Attilio Lolini e dall’artista Luca Costantini il video digitale “Io vivere vorrei addormentato / entro il dolce rumore della vita" a cui seguira' la proiezione su grande schermo.

Da mercoledi' 8 a domenica 12 novembre, lungo il corridoio centrale del C.E.R.P. di Perugia, sito anch’esso all’interno della Rocca Paolina, sede della manifestazione “Umbria Libri 2006", sara' possibile assistere all’audio-installazione “Chetate" che verra' ripetuta a ciclo continuo durante tutto l’arco della rassegna. Per l’occasione si ringraziano: l’Assessorato alla Cultura del Comune di Perugia in tutte le sue componenti per la disponibilita' professionale.

Luca Costantini, quarantatreenne artista toscano, da anni sta lavorando sul rapporto tra arte visiva e parola scritta elaborando opere proprio sulla poesia di Sandro Penna. “Io vivere vorrei addormentato / entro il dolce rumore della vita" e' un’opera originale nella sua forma espressiva e interessante perche' non e' solo un’opera d’arte destinata alla contemplazione, ma anche un particolare prodotto editoriale, dato che il dischetto DVD sara' presentato all’interno di un cofanetto contenente anche un libricino con le immagini elaborate dall’artista affiancate alle undici poesie scelte tra la vasta produzione di Sandro Penna, un testo del poeta contemporaneo Attilio Lolini e un altro del curatore Antonio Pazzaglia. In questo nuovo lavoro, l’artista Luca Costantini tratta delle parole sia nella loro forma sonora che in quella visiva. Ormai da lungo tempo l’artista cerca nell’arte di trovare una dimensione concentrata delle realta' operando un processo di continua sottrazione fino ad arrivare a forme che, seppur contengano ogni aspetto del vissuto, perdono i connotati di riconoscibilita' in una specie di buio che porta in se' il gesto primordiale, l’essenza, e in parte anche l’assenza, del fare arte, il segno originario che nella sua semplicita' accoglie le complessita' del mondo.

In questo ultimo lavoro l’artista ha scelto di lavorare sull’espressione piu' alta della parola: la poesia; e ha rivolto la sua attenzione alle liriche di Sandro Penna, poeta solitario che ha affidato la propria esistenza, “sospesa tra l’ebbrezza dell’espressione luminosa dell’Io e la frustrazione dello smarrimento provocato dal conflitto tra cio' che si vorrebbe essere e cio' che si e' costretti ad essere", in densi versi dove le sensazioni non producono una dialettica di forze contrarie, ma si sovrappongono in stati dell’essere che rimandano continuamente a nuove e fresche visioni.

Nell’opera in questione questa sovrapposizione e' portata agli estremi della possibilita' manipolativa dell’arte fino a raggiungere una dimensione raccolta, una pillola venefica da assumere come antidoto contro la superficialita' con cui troppo spesso le parole sono digerite.

Il risultato e' una forma di parola impossibile realizzata grazie al sovrapporsi grafico di tutte le parole della poesia presa in esame, a cui corrisponde un audio prodotto, anche questo, dall’unione del suono delle parole pronunciate nella lirica.

Una poesia, nella sua misura strutturale, non e' altro che un insieme di parole giustapposte: e' il suono della lettura che la trasforma in lirica, e' il suono, in vibrazione toracica, della voce decantante che accende il fuoco delle giuste parole, che ci trasporta verso significati sapientemente nascosti. E il suono, nell’opera visiva in questione, segue le parole fino al punto in cui sono le parole stesse a percorrere il suono in un processo di abbandono medianico e di annullamento significativo, producente un intenso singulto.

L’audio-installazione

Nel lungo corridoio del Centro Espositivo della Rocca Paolina di Perugia, a corti passi lenti e irregolari perche' interrotti dagli sguardi, che a ritmi alterni si posano su questo o quel tomo, la folla passeggia tra le esposizioni editoriali della manifestazione “Umbria Libri 2006".

Si parla sottovoce come in biblioteca e le frasi pronunciate si mescolano l’una sull’altra in un gigantesco brusio indistinto dove, una minima alterazione di un pronunciamento, diventa chiassosa interruzione. Tutti i sensi sono concentrati verso il basso e si perdono tra i titoli delle numerose pubblicazioni; il resto e' ignorato, ma soprattutto disatteso.

Un improvviso sonoro precipita sulle teste curve degli avventori, ne segue subito un altro, poi un altro ancora; sono tanti, disuguali tra loro e si originano in punti diversi: ne segui uno nella direzione a te piu' vicina, compare l’altro qualche metro piu' in la'. Sono gocce di una pioggerella insistente nata per bagnarvicisi. Pioggerella di parole studiate, giocate nel suono e rigiocate sulla cassa armonica del rettilineo corridoio. Come all’interno di uno smisurato strumento musicale, diventiamo tutti particelle di questi suoni in caduta verticale, l’aria vibra e noi con essa.

info: antoniopazzaglia@yahoo.it

Inaugurazione: Martedi' 7 novembre alle ore 12.00

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