Vitamin Arte Contemporanea
Torino
via V. Andreis, 18/10 (Cortile dei Ciliegi)
011 4338836
WEB
Ex-Otica
dal 7/11/2006 al 12/1/2007
martedi' - sabato 16-19 e su appuntamento

Segnalato da

Veronica Liotti




 
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7/11/2006

Ex-Otica

Vitamin Arte Contemporanea, Torino

La collettiva si propone di analizzare la sempre maggiore permeabilita' tra i modi e i temi dell’arte contemporanea asiatica e la sensibilita' occidentale. Le fotografie, i disegni e le installazioni di Chitra Ganesh, Wai Kit Lam, Rashid Rana, Mithu Sen rivelano la ricerca di un’identita' individuale capace di valorizzare le differenze.


comunicato stampa

Chitra Ganesh Wai Kit Lam Mithu Sen Rashid Rana

La collettiva Ex-otica si propone di analizzare la sempre maggiore permeabilita' tra i modi, l’iconografia, i temi dell’arte contemporanea asiatica e la sensibilita' estetica occidentale. Le opere di Chitra Ganesh, Wai Kit Lam, Rashid Rana, Mithu Sen rivelano la ricerca di un’identita' individuale e culturale capace di valorizzare le differenze senza rinunciare a un linguaggio artistico votato all’internazionalita'. Le fotografie, i disegni e le installazioni in mostra sono espressione della sempre maggiore discontinuita' dei confini tra Oriente e Occidente.

Chitra Ganesh e' nata a Nuova Delhi nel 1974. vive e lavora a New York. Nel 2002 ha conseguito il titolo MFA alla Columbia University (New York). Numerosissime le sue mostre a partire dal 1998, tra quelle recenti: Sub-Contingente, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino (2006); The Gift: Building a Collection, Queens Museum of Art (2005); East of the Sun and West of the Moon, White Columns, New York (2004) Color Theory, Vitamin, Torino (2004).

Convinta che la repressione della memoria porti inevitabilmente a momenti di crisi individuale e sociale, l’artista, da diversi anni perfettamente integrata negli Stati Uniti, si mostra capace di dare voce ai miti della propria cultura originaria, reinterpretandoli insieme ai miti antichi e moderni della civilta' occidentale. Fumetti, poesie, poster cinematografici divengono cosi' una fonte di ispirazione al pari dei miti della tradizione Hindu, senza il timore di esibire gli inevitabili contrasti che caratterizzano le societa' multiculturali. I suoi dipinti spesso ricoprono intere pareti e presentano un carattere epico che esprime una narrativa post-coloniale e individuale. Particolarmente affascinata dalla celebrazione del sesso e della violenza da parte delle mitologie arcaiche, ne mostra soprattutto la finalizzazione normativa, volta alla rappresentazione del castigo riservato ai trasgressori. Elemento centrale del suo lavoro e' il corpo, inteso come luogo in cui collidono e prendono forma materiale le ansie, le tensioni e le contraddizioni della storia.

Wai Kit Lam e' nata ad Hong Kong nel 1966. vive e lavora tra Hong Kong e Ferrara. Si e' diplomata al Goldsmith College di Londra e successivamente alla Chinese Univerity di Hong Kong. Gli sono state dedicate numerose mostre personali e collettive a Hong Kong, Shangai, Pechino. Alcuni suoi lavori sono presenti nelle collezioni dell’Hong Kong Heritage Museum e in numerose collezioni private tra Italia, Inghilterra, Stati Uniti, Canada e Australia.

I suoi lavori indagano in particolar modo i rapporti tra identita' e rappresentazione, utilizzando il ritratto fotografico come ricerca ossessiva del Se' attraverso una pratica fortemente influenzata dal pensiero dello psicanalista Jacques Lacan (1901-1981). Le opere, spesso concepite come un dittico, accostano elementi figurativi e astratti, autoritratti, ritratti allo specchio, dettagli e scenari dell’ambiente circostante. Le immagini presentano qualita' emozionali contrastanti e cercano di cogliere il divario tra l’ineffabilita' dell’identita' individuale e la limitatezza delle rappresentazioni di se' influenzate dall’ambiente e dall’ideologia. Il lavoro di Wai Kit Lam va ben oltre gli apparenti aspetti intimisti e autobiografici: si fa testimone di un’identita' che perde la propria unita', il proprio centro, nel momento in cui si riconosce nell’alterita' della sua immagine esteriore.

Rashid Rana e' nato a Lahore, in Pakistan, nel 1968. Tra le sue mostre recenti: Beyond the Page, Contemporary Art from Pakistan, Manchester Art Gallery, Manchester (2006); Biennale di Singapore, Singapore (2006); Art Statement, 37a Art Basel (2006), Basilea; Identical View, Galleria Nature Morte, Nuova Delhi (2005); 3a Triennale di Fukoka, Fukoka Museum of Art (2005), Fukoka (Giappone).

La presenza e la rappresentazione di versioni multiple e spesso contraddittorie della realta' e' al centro del lavoro di Rashid Rana, il quale si ispira alla tecnica tradizionale del mosaico aggiornandola mediante l’impiego delle nuove tecnologie digitali. Immagini “rubate" da scene di film bollywoodiani, siti internet e fotoreportage di guerra vengono a comporre immagini di dimensioni piu' ampie -spesso installazioni fotografiche di diversi metri- che evidenziano un rapporto schizofrenico tra cio' che e' e cio' che appare, le contraddizioni di un paese in cui coesistono epoche differenti. Ad esempio i ritratti di donne in Burqa che prendono forma da centinaia di immagini pornografiche, portando simultaneamente l’attenzione dello spettatore su due forme solo apparentemente differenti di reificazione e sottomissione della donna, appartenenti a civilta' lontane nello spazio ma sempre piu' unificate da internet e dai flussi migratori.

Mithu Sen e' nata a Burdwan, nel West Bengala,. Vive e lavora a Nuova Delhi. Tra le sue mostre recenti: It’s Good to be Queen, Galleria Bose Pacia, New York (2006); Drawing Room, British Council, New Delhi e Galleria Chemould, Mumbay (2006); Metrospctive: Visual Representations of Metrosexuality, Kitab Mahal, Mumbay (2005).

In questa serie di lavori su carta l’artista recupera l’atmosfera della cosiddetta withdrawing room, la stanza dove le donne erano solite discutere i loro affari e affronta il tema dell’alienazione della donna per il proprio corpo, in una societa' come quella indiana, dove la sofferenza e l’imbarazzo sono gli stati d’animo che piu' spesso contrassegnano la sessualita' femminile.

I disegni di Mithu Sen ricordano le illustrazioni popolari e presentano la stessa natura iniziatica della fiaba, prima che fosse epurata dei suoi elementi perturbanti e violenti.

Attraverso uno stile caratterizzato da una narrativita' non lineare e dall’utilizzo giocoso -ma mai fine a se stesso- delle libere associazioni, Sen evoca quell’area di esperienze sensuali che si nasconde dietro le restrizioni imposte dalla societa'.

La ghettizzazione concettuale -e spesso sociale- dei diversi modi di esprimere la sessualita' mette in atto una dissociazione tra i suoi significanti culturali e gli originari significati biologici e pulsionali.

L’opera di Mithu Sen non mette semplicemente in discussione la scelta di difendere una presunta “identita' culturale", ci porta piuttosto a riflettere sui concetti di civilta' e cultura, ai quali sembra accompagnarsi sempre e comunque una componente alienante, in quanto espressioni limitate e limitanti del nostro essere interiore.

Il sapiente equilibrio tra tendenze assimilatrici ed “export" culturale che caratterizza le opere in mostra e' indice di una vera e propria “rivoluzione cusaniana" del mercato dell’arte contemporanea: all’asse tradizionale New York-Londra si stanno sostituendo non solo altri centri di pari rilevanza come Nuova Delhi e Pechino, ma un’arte capace di trovare il proprio centro in ogni luogo, perche' finalmente fedele alla propria vocazione internazionale. Il nuovo orientalismo? Non solo ex-otico, ma anche eccentrico…

Luca Vona

Inaugurazione 8 novembre 2006 ore 18.00

Vitamin Arte Contemporanea
Cortile dei Ciliegi Via Vittorio Andreis 18/10 - Torino
martedi' - sabato 16-19 e su appuntamento
Sabato 11 Novembre apertura straordinaria dalle 21 alle 24 in occasione di Saturday Night Fever durante Artissima 13

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