Galleria del Carbone
Ferrara
via del Carbone, 18/A
0532 761642 FAX 0532 761642
WEB
Alberto Gallerati
dal 11/11/2006 al 2/12/2006
dal lunedi al venerdi 17.00-20.00; sabato e festivi 11.00-12.30 17.00-20.00 martedi chiuso

Segnalato da

Paolo Volta



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Alberto Gallerati



 
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11/11/2006

Alberto Gallerati

Galleria del Carbone, Ferrara

Fantasie domestiche. In mostra opere ad olio acquarello dove sono rappresentati momenti di vita quotidiana, quando la coppia si ritrova sola a dialogare. Una pittura surreale, dalla precisa ispirazione narrativa.


comunicato stampa

Fantasie domestiche

Alla Galleria ''del Carbone'' in Ferrara, Domenica 12 novembre alle ore 18,00 inaugura la mostra personale di Alberto Gallerati che ha vissuto artisticamente nell'alveo della pittura surreale di Piacenza.

Nelle piccole e preziose opere ad olio e all'acquarello sono rappresentati con sensibilita' e arguta malizia momenti di vita domestica proprio quando la coppia si ritrova sola a dialogare senza l'assillo delle cose ''importanti''.

La mostra che gode del Patrocinio del Comune di Ferrara e della Fondazione Cassa di Risparmio di Ferrara, rimarra' visitabile fino al 3 dicembre 2006.

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Alberto Gallerati e' un pittore nato a Piacenza nel 1945. Cio' significa che, come molti artisti della sua citta', si e' dovuto confrontare con una pittura dalla forte matrice surreale nata a Piacenza all’inizio degli anni Cinquanta, quella cosiddetta ''pittura di sogno'' che ha avuto origine dal sodalizio tra Spazzali, Foppiani e Armodio.

Gallerati pero' rivendica anche una certa autonomia dal gruppo piacentino per il suo avvicinamento ai temi della Nuova Oggettivita' tedesca di Otto Dix e George Grosz, e per un attaccamento ad una satira di sapore domestico che stigmatizza le piccole assurdita' della vita quotidiana.

''Ho voluto in qualche modo svegliarmi dal sogno - spiega Gallerati - per paura di perdere di vista la realta'. Capisco che i confini siano labili, ma bisogna tenerli in tensione se non si vuole addormentarsi senza piu' svegliarsi. A questo punto l’arte sarebbe morte e avrebbe solo una funzione soporifera e ingannatrice. Dunque mi colloco tra surrealismo del sogno e nuovo futurismo della realta' incombente; fuori dagli stereotipi e fuori dall’ingenuita'''.

Fin dagli esordi, all’inizio degli anni Settanta, la ricerca di Gallerati ha come tema privilegiato la figura umana: infatti alla base delle sue opere il pittore pone sempre un accadimento reale, un evento che appartiene alla sua esperienza personale o tratto dalla cronaca quotidiana, che viene trasfigurato dalla fantasia dell’artista in un ''aneddoto figurato''.

Una pittura dunque dalla precisa ispirazione narrativa. Del resto Gallerati e' un accanito lettore: amante degli scrittori americani, racconta che, dopo l’incontro che ebbe con Nabo'kov, divenne un appassionato di letteratura russa.

Non stupisce dunque che l’atelier di Gallerati sia una vera ''bottega delle storie''; storie che nascono da un incontro, da una riflessione, da un’osservazione, da un’emozione. Diversi critici si sono interessati alla sua opera, da Vittorio Sgarbi a Rossana Bossaglia e Philippe Daverio: molti si sono trovati d’accordo nel sottolineare il carattere teatrale di questa pittura, che mette in scena personaggi apparentemente svagati e sognatori, ma in realta' portatori di messaggi precisi e profondi, di cui spesso il titolo e' rivelatore.

''Io dipingo per far ridere - afferma Gallerati -. Il riso, l’umorismo, sembra non essere concesso agli uomini, e la mia pittura vuole liberare il riso''. Ma e' un riso che nasce da un’ironia a volte dolce, altre volte amara, sarcastica. Entrano nelle sue opere, ad esempio, personaggi conosciuti casualmente, come l’opulenta signora che esce dal negozio del pellicciaio convinta di essere bellissima (anzi, Bella come il sole), mentre per il pittore e' solo agghindata da albero di Natale (Ti voglio a Natale).

Altre volte spunto per un’opera e' la riflessione su un libro o un film: e' il caso degli acquerelli Pediluvio guerrafondaio e Pensieri cattivi, ispirati da una nota pellicola con Alberto Sordi sull’ipocrisia del mondo legato alle industrie belliche (racconta Gallerati: ''Quando i famigliari di Sordi lo scoprono essere un trafficante d’armi, lo rimproverano duramente, al che lui risponde: ‘Se volete che la smetta e non guadagni piu', domattina lasciatemi dormire, altrimenti svegliatemi alle cinque’. Fu svegliato alle quattro'').

Protagonista di molte opere e' poi una figura femminile dagli attributi felliniani, prosperosa e generosa: oltre che nelle forme, nell’offrirsi allo sguardo indiscreto dello spettatore, che la sorprende spesso nella sua malcelata nudita'. Ma, si affretta a precisare il pittore, tale sensuale abbondanza, piu' che una provocazione ai modelli ''anoressici'' odierni, vuole rappresentare ''la grandezza interiore'' di questo archetipo femminile, ''sviluppata soprattutto attraverso l’espressione del volto e gli atteggiamenti''. E, curiosamente, principali acquirenti di questo tipo di opere, confessa l’artista, sono proprio le donne.

Il realismo di Guttuso, la satira di Mino Maccari, il surrealismo di Gustavo Foppiani sono alcuni dei principali riferimenti della pittura di Gallerati, in cui molta attenzione e' sempre riservata all’equilibrio spaziale di ogni elemento, frutto di un calcolato rigore compositivo. Partito dalla tecnica dell’acquerello, a questa l’artista ha successivamente alternato l’uso dei colori a olio, che hanno caratterizzato la sua produzione dall’inizio degli anni Novanta.

Dopo aver partecipato alla mostra di Vittorio Sgarbi ''Surrealismo padano'' e aver esposto in varie personali all’estero, ultime quelle di New York e Parigi, gli oli e gli acquerelli di Gallerati sono ora non a caso planati a Ferrara, citta' che, insieme a Piacenza e Torino, detiene il primato italiano di artisti contemporanei con vocazione per la surrealta'.
- Marialivia Brunelli -

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Bibliografia:

Alberto Gallerati. Opere recenti, catalogo della mostra, con un testo di S. Pronti, Piacenza 1986; Alberto Gallerati, catalogo della mostra, con un testo di E. Concarotti, Piacenza 1987; Alberto Gallerati. Piccoli acquerelli, catalogo della mostra, con un testo di R. De Grada, Piacenza 1990; Personale di Alberto Gallerati, catalogo della mostra, con un testo di N. Micieli, Pisa 1991; Alberto Gallerati. La bottega delle storie, con testi di U. Rosso, R. De Grada, N. Micieli, G. Rosato, Piacenza 1994; Lo spettacolo delle lune diurne.

Opere recenti di Alberto Gallerati, catalogo della mostra, con un testo di R. Tagliaferri, Piacenza 1997; Pittori narratori piacentini. Opere recenti di Alberto Gallerati, Gaetano Peratici, Giuseppe Schenardi (Pam), Fausto Chittofrati, catalogo della mostra, con un testo di R. Bossaglia, Piacenza 1999; Una mostra per Guardamiglio. Opere recenti di Alberto Gallerati, catalogo della mostra, con testi di E. Armanni, P. Roverselli, S. Posatini, Piacenza 2001; F. Patrono, M. Brunelli, Alberto Gallerati. Es, Io e Super-Io, Roma 2006.

Galleria del Carbone
Via del Carbone, 18/A - Ferrara

Orario: dal lunedi al venerdi 17.00-20.00; sabato e festivi 11.00-12.30 17.00-20.00 martedi chiuso
biglietti: ingresso libero

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