Antonio Colombo
Milano
via Solferino, 44
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Valentina D'Amaro
dal 15/11/2006 al 12/1/2007
dal martedi' al sabato 16-19.30

Segnalato da

Antonio Colombo




 
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15/11/2006

Valentina D'Amaro

Antonio Colombo, Milano

Shizen. Paesaggi privi di orpelli descrittivi e narrativi, concepiti con pochi elementi le cui variazioni appaiono infinitesimali. Ogni quadro costituisce un passo nella ricerca verso l'essenza delle cose. Le tele sono qui accompagnate da un nuovo ciclo di fotografie. A cura di Luca Beatrice.


comunicato stampa

Shizen

a cura di Luca Beatrice

Valentina D’Amaro, che nelle ultime stagioni ha raccolto importanti consensi in Italia (la vittoria al premio Cairo nel 2005) e all’estero (la partecipazione alla Biennale di Praga, una personale a Lisbona), torna a Milano dopo due anni con la seconda mostra da Antonio Colombo Arte Contemporanea.

In apparenza il lavoro di Valentina D’Amaro presenta variazioni minime, quasi impercettibili, ma in realta' e' il frutto di un’intensa riflessione, di un approfondimento concettuale che si dirige sempre piu' verso l’essenza delle cose. Shizen, il titolo della mostra, e' un antico termine usato sia in cinese che in giapponese a indicare la natura e letteralmente significa “esser cosi' com’e' da se'". Questa concezione della natura venne approfondita nel pensiero occidentale soprattutto da Heidegger, che riflette' piu' volte sulla transitorieta' e sulla vacuita'" delle cose, pensiero proprio della filosofia buddista e zen. Come metafora Heidegger parlo' spesso dell’albero in fiore: <<Stiamo davanti a un albero in fiore - e l’albero sta davanti a noi. Ci poniamo di fronte a un albero, davanti a esso, e l’albero ci si presenta [davanti a noi]>>. Cosa accade dunque? Forse nient’altro che lo sparire del “noi" come soggetto che rappresenta e, nel contempo, dell’“albero" come oggetto rappresentato.

Allo stesso modo Valentina D’Amaro punta all’essenza delle cose. Abbiamo di fronte a noi un paesaggio raffigurato che ci si presenta cosi' com’e', privo di orpelli descrittivi e narrativi, concepito con pochi elementi le cui variazioni appaiono infinitesimali. In realta' in ogni quadro, la cui lentezza esecutiva e' diventata una sorta di ritualita' procedurale, compiamo un passo in avanti verso il puro significato esistenziale dell’essere. L’artista, in questa mostra, utilizza e propone per la prima volta anche la fotografia, che non vuole essere ne' un surrogato della pittura ne' tanto meno una stampella teorica, ma un’ulteriore riflessione sul rapporto naturale - artificiale, realta' - invenzione. Questo nuovo ciclo di opere fotografiche accompagna altrettante tele realizzate con la consueta minuzia ed eleganza. Linea che unifica queste esperienze e' il voler sottrarre l’oggetto artistico all’eccesso ipercomunicativo, alla frontalita' dell’impatto, e riportarlo a una fruizione in un tempo piu' lento e meditato. L’opera, per trovare la propria soluzione, deve comunicare bellezza e intensita' spirituale, un valore su cui la cultura occidentale dovrebbe tornare a riflettere, in un tempo cosi' oscuro e dilaniato.

Vernissage: 16 novembre 2006. ore 18.30

Antonio Colombo Arte Contemporanea
Via Solferino, 44 - Milano

dal martedi' al sabato 16-19.30
Ingresso libero

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