Castello di Rivoli
Rivoli (TO)
piazza Mafalda di Savoia
011 9565222 FAX 011 9565231
WEB
Musei, Fernandez e Tahara
dal 28/5/2001 al 26/8/2001
011 9565222
WEB
Segnalato da

Chiara Bertola - Castello di Rivoli




 
calendario eventi  :: 




28/5/2001

Musei, Fernandez e Tahara

Castello di Rivoli, Rivoli (TO)

Al Castello di Rivoli. La mostra Musei per un nuovo millennio offre una panoramica delle strutture museali piu' significative progettate e costruite nel corso dell'ultimo decennio o, in alcuni casi, ancora in fase di costruzione. Per la sua prima mostra personale in un museo europeo, Teresita Fernandez svela una personale nozione di paesaggio come luogo dell'incontro tra l'ambiente naturale e la presenza umana. Keiichi Tahara, giapponese d'origine che vive e lavora a Parigi da piu' di vent'anni, ha scelto la Reggia di Venaria, capolavoro del Barocco, oggi in piena fase di restauro per il progetto Piemonte una definizione fotografica.


comunicato stampa

Musei per un nuovo millennio
Idee, Progetti, Edifici

La mostra Musei per un nuovo millennio offre una panoramica delle strutture museali più significative progettate e costruite nel corso dell'ultimo decennio o, in alcuni casi, ancora in fase di costruzione. La selezione si concentra sugli esempi di architettura museale di maggiore interesse privilegiando gli edifici più emblematici. I venticinque musei selezionati, progettati da architetti di fama internazionale, sono esempi rappresentativi del complesso panorama della storia dell'architettura museale dell'ultimo decennio, offrendo anche uno sguardo sul futuro.
La mostra itinerante internazionale è un progetto del Art Centre Basel, Svizzera ed è coordinata da Suzanne Greub. Curatori della mostra e del catalogo sono Vittorio Magnago Lampugnani e Angeli Sachs, Istituto di Storia e Teoria dell'Architettura presso l'Istituto Federale di Tecnologia, Zurigo. La rassegna è stata inaugurata nel febbraio del 2000 alla Hessenhuis, Anversa. Il Castello di Rivoli è parte del tour internazionale che terminerà nel 2003 dopo aver toccato Europa, Stati Uniti, America Latina e Giappone.
I progetti presentati sono estremamente vari e vanno dal Carré d'Art di Norman Foster, ubicato tra gli edifici classici della città di Nîmes, al progetto decostruttivista di Zaha Hadid realizzato per il Contemporary Arts Center di Cincinnati. Tra questi due estremi vi sono progetti come il Centro Gallego de Arte Contemporáneo di Álvaro Siza Vieira a Santiago di Compostela, l'imponente progetto di Rem Koolhaas per il ZKM, Zentrum für Kunst und Medientechnologie di Karlsruhe, l'edificio minimalista di Peter Zumthor che ospita la Kunsthaus di Breghenza, la Fondation Beyeler di Renzo Piano a Riehen - Basilea e la ristrutturazione, a cura di Herzog & de Meuron, di quella che un tempo era una centrale elettrica e oggi è sede della Tate Modern a Londra.

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Teresita Fernández

Per la sua prima mostra personale in un museo europeo, Teresita Fernández svela una personale nozione di paesaggio come luogo dell'incontro tra l'ambiente naturale e la presenza umana. Attingendo alle sue ricerche sull'arte dei giardini, l'artista si è rifatta all'idea di una natura ordinata secondo una gerarchia capace di offrire una serie di esperienze che mutano al ritmo dei passi di chi attraversa lo spazio definito del giardino. Secondo questo importante concetto, che unisce l'occhio che guarda al corpo in movimento, Fernández ha riconfigurato le sale museali pensate per coinvolgere i visitatori in un percorso fisico e mentale.
Tracciato con meditata artificialità e sottili riferimenti pittorici il giardino di Fernández ci accoglie con la potente immagine di una cascata. Waterfall (Cascata), 2000 è un'illusione al limite della bidimensionalità, capace però di definire al suo interno un luogo percorribile, ricco di suggestioni fisiche e sensuali. Senza rappresentarlo, l'opera 3:37 pm (3:37 pomeridiane), 2001 evoca la rara manifestazione dell'arcobaleno, legandola a un preciso istante nel tempo. Camminando parallelamente alla parete sulla quale è installata l'opera, il movimento del nostro corpo ricompone sotto agli occhi lo spettro dei colori possibilmente richiamando alla mente le sensazioni legate all'apparizione di questo fenomeno naturale.
Nella seconda sala della mostra Fernández ha costruito un ambiente raccolto che sostiene l'attenzione con studiata lentezza. Alle pareti sono due elementi scultorei dal titolo Wisteria (Glicine), 2000-01. Ispirata alla struttura astratta del glicine in fiore, ognuna delle due installazioni vive a contatto con il muro che la sostiene, animandolo di una geometria inaspettata. La vibrazione di colore, rispettivamente giallo e verde, che riempie lo spazio tra la scultura e la parete, chiede ai nostri occhi di compiere una sottile ginnastica percettiva e al nostro corpo di assecondarla fermandosi per un momento. Pond (Stagno), 2001 contiene la predilezione per le distese d'acqua che hanno definito nei secoli l'estetica di tanti giardini. Quasi invitandoci a cercare la nostra immagine potenzialmente riflessa, l'opera sembra piuttosto accogliere le nostre memorie, catturandole tra le forme organiche che ne animano la superficie.
Marcella Beccaria

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Piemonte una definizione fotografica

E' possibile rivelare il genio di un popolo o di un luogo attraverso un approccio fotografico, e illustrare il patrimonio storico, architettonico e artistico di una regione senza ricorrere a dépliant turistici?
Questa domanda è al centro del progetto Piemonte una definizione fotografica il cui obiettivo è di proporre ogni anno ad un fotografo di fama internazionale di offrire una visione originale e personale del Piemonte attraverso la libera scelta di un soggetto per un reportage, e di costituire così, grazie ad un incrocio di sguardi, una collezione di fotografie che siano ad un tempo specchio e memoria.
Keiichi Tahara, giapponese d'origine che vive e lavora a Parigi da più di vent'anni, ha scelto la Reggia di Venaria, capolavoro del Barocco, oggi in piena fase di restauro.
In questo luogo inanimato, senza decorazioni né statue, "grado zero" di un'architettura un tempo ricca e fastosa, egli misura gli spazi e traduce i volumi con la luce e soprattutto il vuoto, quello stesso vuoto della filosofia zen legata alla sua cultura originaria.
Come contrappunto, ha fotografato le opere disperse del castello, provenienti o no dalla Reggia o che comunque avrebbero potuto appartenervi.
La fotografia consente così di restituire il passato in una serie di incontri furtivi dove il reale si mescola all'immaginario e la storia alla finzione. Inoltre stabilisce punti di contatto con lo sguardo e in questo movimento incontra l'essenza stessa del Barocco. Collocato sotto il segno di Circe e del Pavone, vale a dire della metamorfosi e nello stesso tempo dell'ostentazione, il Barocco è anch'esso, e per eccellenza, una "scrittura di luce" che la sua architettura sa mirabilmente captare e diffondere.
Con questa mostra Keiichi Tahara ci invita, in ogni caso, a una riflessione sulle similitudini e le disparità fra le culture, inscrivendo a suo modo una delle ricchezze architettoniche del Piemonte nell'ambito di un patrimonio culturale collettivo e universale.
Jean-Luc Monterosso
Curatore del progetto

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Inagurazione: martedì 29 maggio ore 19

Orario d'apertura
da martedì a venerdì: 10-17
sabato e domenica: 10-19
primo e terzo sabato del mese: 10-22
lunedì chiuso, aperto il lunedì di Pasqua, chiuso il 25 dicembre, il 1° gennaio e il 1° maggio.

Castello di Rivoli, Piazza Mafalda di Savoia, 10098 Rivoli (Torino) tel. 011.9565.203 - fax. 011.9565.230

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Rachel Rose
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