Fondazione Zappettini
Milano
via Nerino, 3
02 89281179
WEB
Fil Blanc
dal 13/12/2006 al 19/1/2007
martedi-venerdi 16-18; sabato 10.30-13; lunedi e festivi chiuso

Segnalato da

Alessia Berti




 
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13/12/2006

Fil Blanc

Fondazione Zappettini, Milano

Gastini, Gaul, Girke, Marsiglia, Pinelli, Radi, Zappettini. In mostra i lavori di 7 artisti che appartengono alla corrente astratta degli anni '60; alla Pittura analitica, corrente pittorica internazionale degli anni '70; insieme ai piu' giovani, che in un qualche modo richiamano quelli antecedenti per metodologia di lavoro e scelte operative.


comunicato stampa

Gastini, Gaul, Girke, Marsiglia, Pinelli, Radi, Zappettini

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Si tratta di artisti, i piu' vecchi, che appartenevano all’astrazione degli anni ’60 e poi, come quelli di eta' mediana, alla Pittura analitica, corrente pittorica internazionale degli anni ’70, oppure, i piu' giovani, che in un qualche modo richiamano quelli antecedenti non tanto nella fenomenologia delle opere, quanto per metodologia di lavoro e scelte di categorie operative.

Un bianco che puo' significare l’assenza o la somma di tutti i colori, che puo' essere brillante (il “candidus" dei latini) od opaco (l’“albus" sempre per i latini), che nel ‘900, dopo gli inverni monetiani, assurge a simbolo della tautologia - categoria fondamentale e fondante tanta arte “concettuale" - (il Quadrato bianco su bianco di Malevič) per divenire “assoluto" in Rymann, entrambi sfidanti il bianco della tela sulla quale - “bianca", quindi denotante “assenza" - intervenire con un altro “bianco" (il/i colore/i bianco/hi), quindi con una sorta di ulteriore assenza (e qui 0 + 0 non e' = a 0).

I nostri artisti, in contesti e poetiche diversi, in un qualche modo sono “figli" di quei grandi - cui si potrebbero aggiungere Fontana ed altri - e usano il bianco, non esclusivamente, ma con una forte consapevolezza della tensione che questo non-colore determina, perche' di fronte al vuoto, o al silenzio, cui il bianco puo' benissimo rapportarsi, lo spettatore e' preso da una sorta di vertigine che puo' lasciare dell’amaro oppure puo' innescare un meccanismo di ricerca, inconscia e consapevole, tale da mettere in moto tutte le sensibilita' emotive e logiche, evocative e mnemoniche, come in una sorta di percorso iniziatico in cui la realta' e' un’assoluta luminosita', il bianco appunto>>.
Giorgio Bonomi

Fondazione Zappettini
via Nerino 3 - Milano

Orari: martedi-venerdi 16-18; sabato 10.30-13; lunedi e festivi chiuso

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