Wolfsoniana
Genova
via Serra Gropallo, 4 (loc. Nervi)
010 3231329 FAX 010 267583
WEB
Galileo Chini e i cicli decorativi per la Biennale di Venezia
dal 15/1/2007 al 3/11/2007

Segnalato da

Wolfsoniana




 
calendario eventi  :: 




15/1/2007

Galileo Chini e i cicli decorativi per la Biennale di Venezia

Wolfsoniana, Genova

L'esposizione si concentra sull'intenso rapporto che Chini, uno dei principali protagonisti del panorama artistico italiano e internazionale della prima meta' del 900, intrattenne con la Biennale di Venezia, per i cui padiglioni realizzo' alcuni tra i suoi piu' celebri cicli decorativi.


comunicato stampa

Opere dall'Archivio Storico della Biennale di Venezia

Oggi, martedi' 16 gennaio 2007 alle ore 18.00, inaugura presso la Wolfsoniana, via Serra Gropallo 4, Genova Nervi, la mostra Galileo Chini e i cicli decorativi per la Biennale di Venezia. Opere dall'Archivio Storico della Biennale di Venezia.

L'esposizione si concentra sull'intenso rapporto che Galileo Chini, uno dei principali protagonisti del panorama artistico italiano e internazionale della prima meta' del Novecento, intrattenne con la Biennale di Venezia, per i cui padiglioni realizzo' alcuni tra i suoi piu' celebri cicli decorativi.

La mostra documenta, in particolare, due tra i piu' importanti episodi di questa assidua e fruttuosa collaborazione: gli interventi per la Sala "L'Arte del Sogno", allestita nel 1907 insieme a Plinio Nomellini, Gaetano Previati e Edoardo De Albertis, e quello del 1920 per il Salone, gia' Mestrovic, caratterizzato da una serie di pannelli con allegorie dell'arma, dell'esercito e dell'eroismo italiano. Nel 1907, nel fregio per la prima sala internazionale a tema nella storia della Biennale veneziana, Chini riprese un tema iconografico, la teoria di putti danzanti, gia' proposto all'Esposizione di Milano del 1906. Nel 1920, affrontando il tema della glorificazione della guerra e della vittoria, creo' un ciclo di quattordici pannelli caratterizzati da un'enfasi allegorica tardo simbolista.

La mostra, che intende rappresentare la naturale continuazione dell'esposizione Momenti della decorazione murale in Italia 1920-1940, allestita in occasione dell'apertura della Wolfsoniana, e offrire anche un'opportunita' per dare rilievo alle opere di Galileo Chini gia' presenti all'interno del percorso espositivo del museo, e' stata resa possibile grazie al prestito, da parte della Fondazione La Biennale di Venezia. Archivio Storico delle Arti Contemporanee, di dodici opere recentemente restaurate con il contributo del Venetian Heritage. A corredo dei dipinti esposti, si presenta una serie di documenti relativi all'attivita' di Chini decoratore e al suo rapporto con la Biennale di Venezia, provenienti dagli archivi della Wolfsoniana, dall'Archivio Chini di Lido di Camaiore e dall'Archivio d'Arte Contemporanea dell'Universita' degli Studi di Genova.

Galileo Chini (Firenze 1873 - 1956), pittore, ceramista, illustratore, scenografo e costumista, dopo una precoce adesione al gusto Art Nouveau, presento' con grande successo le sue ceramiche alle esposizioni internazionali di Londra (1898), Parigi (1900), Bruxelles, Gand e Pietroburgo (1901), Torino (1902), Saint Louis (1904). Alla manifattura L'Arte della Ceramica, da lui fondata nel 1896 e poi trasferita da Firenze a Fontebuoni nel 1901, si riferisce il dipinto La fabbrica esposto all'interno del percorso espositivo della Wolfsoniana. Negli anni Dieci venne superando la lezione naturalistica a favore di decori geometrici e stilizzati di ispirazione klimtiana. Partecipo' regolarmente alle Biennali veneziane dal 1901 al 1936. Amplissima fu la sua attivita' di decoratore, sia per allestimenti effimeri all'interno di alcune tra le piu' importanti mostre del periodo, sia per edifici pubblici e privati, chiese e cappelle funerarie, soprattutto in Toscana, a Firenze, Pistoia (la Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, 1904-05), Arezzo, Montecatini (lo Stabilimento Terme Tamerici, 1910), Lucca e Prato. Nel 1911 il re del Siam, che aveva visto i suoi lavori per la Biennale veneziana, lo invito' ad affrescare la sala del trono di Bangkok. La sua permanenza in Oriente, che si protrasse sino al 1913, influenzo' il suo lessico che, carico di seduzioni esotiche, ando' evolvendo verso il linguaggio de'co, come dimostrano, ad esempio, gli apparati decorativi delle Terme Berzieri di Salsomaggiore, dove lavoro' tra il 1921 e il 1923 e di cui alla Wolfsoniana si possono ammirare due fioriere in maiolica. In questi anni la sua attivita' di decoratore fu intensissima: a Viareggio il Gran Caffe' Margherita e il Grand Hotel Excelsior (1922) e a Salsomaggiore il Grand Hotel des The'rmes (1925); realizzo' le scene della Turandot di Giacomo Puccini, andata in scena dopo la morte del musicista; fu impegnato inoltre nella decorazione di alcuni ambienti dei transatlantici Roma, Augustus e Ausonia, di due centrali idroelettriche in Alto Adige e della Direzione della Societa' Montecatini a Milano. A partire dagli anni Trenta si dedico' con preferenza alla pittura da cavalletto, esponendo in numerosi spazi pubblici e privati. Dalla fine degli anni Quaranta la sua attivita' artistica venne progressivamente diminuendo per un disturbo alla vista che lo porto' alla cecita'.

Si ringrazia per la preziosa collaborazione la squadra mostre del Polo dei Musei e dei Parchi di Nervi.

Inaugurazione: martedi' 16 gennaio 2007 alle ore 18.00. Saranno presenti all'inaugurazione Giorgio Busetto, Direttore dell'Archivio Storico delle Arti Contemporanee della Fondazione La Biennale di Venezia, e Paola Polidori Chini, nipote di Galileo Chini.

Wolfsoniana
via Serra Gropallo 4 - Genova Nervi
Orario: martedi'-domenica 10-19

IN ARCHIVIO [23]
Le stanze dell'infanzia
dal 20/11/2014 al 6/6/2015

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede