Museo Vincenzo Vela
Ligornetto
Largo Vincenzo Vela
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WEB
Bellezze e verita'
dal 21/6/2001 al 11/11/2001

Segnalato da

Uessearte


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Vincenzo Vela



 
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21/6/2001

Bellezze e verita'

Museo Vincenzo Vela, Ligornetto

Le collezioni dell'Ottocento. Dopo un'ampia ristrutturazione dell'edificio ottocentesco su progetto dell'architetto Mario Botta, e con un nuovo allestimento delle collezioni da parte di Gianna Mina, direttrice del museo, l'Ufficio federale della cultura riapre al pubblico il Museo Vela a Ligornetto (Canton Ticino, Svizzera), una istituzione di proprieta' della Confederazione elvetica.


comunicato stampa

Le collezioni dell'Ottocento.

Dopo un'ampia ristrutturazione dell'edificio ottocentesco su progetto dell'architetto Mario Botta, e con un nuovo allestimento delle collezioni da parte di Gianna Mina, direttrice del museo, l'Ufficio federale della cultura riapre al pubblico il Museo Vela a Ligornetto (Canton Ticino, Svizzera), una istituzione di proprietà della Confederazione elvetica.


Il Museo
Villa Vela, sede del Museo oggi gestito dall'Ufficio federale della cultura, venne donata nel 1892 alla Confederazione elvetica, insieme alle collezioni in essa conservate, dal pittore Spartaco Vela (1854-95), figlio del più noto Vincenzo Vela, uno dei massimi scultori europei del secolo XIX, rappresentante di primo piano del realismo in scultura, nato nel piccolo villaggio di Ligornetto nel 1820 e ivi morto nel 1891. La villa - già aperta al pubblico come museo privato durante la vita dello scultore - venne designato ufficialmente "Museo Vela" nel 1898, a seguito dell'accettazione della donazione da parte del Consiglio federale, divenendo il secondo museo federale dopo il Museo nazionale Svizzero a Zurigo, e il primo museo in Ticino. Nata per volontà di Vincenzo Vela come casa-museo, adibita ad abitazione, atelier e museo per le sue opere, la villa fu costruita a partire dal 1862 su progetto di Cipriano Ajmetti, architetto del Duca di Genova, e terminata nel 1865. Poco dopo, abbandonato il capoluogo piemontese, dove aveva vissuto per 14 anni e insegnato all'Accademia Albertina, Vincenzo Vela vi si trasferì con la famiglia. Villa Vela, immersa in un ampio parco, agibile al pubblico, suddiviso in tre aree paesaggistiche distinte, è considerata una delle più importanti case-museo dell'Ottocento europeo, e la più significativa su suolo elvetico.

Le collezioni
Accanto alla gipsoteca di Vincenzo, eccezionale per qualità e per monumentalità, che raccoglie i modelli originali in gesso di quasi tutte le opere dello scultore, il Museo custodisce importanti altri nuclei, in parte ancora inediti: i suoi freschissimi bozzetti in terracotta e gesso, la sua pinacoteca, la biblioteca di famiglia, una ricca collezione di disegni e una sorprendente raccolta di fotografie d'epoca, nonché i lasciti del figlio pittore Spartaco - composto principalmente dei suoi quadri - e del fratello maggiore Lorenzo Vela (1812-1897), notevole scultore-animalista, sino ad oggi rimasto nell'ombra. Di quest'ultimo sono conservati modelli in gesso e sculture in marmo e terracotta, nonché la ricca raccolta personale di dipinti ottocenteschi di area lombarda e piemontese.
Complessivamente il Museo conserva oltre 4300 pezzi, tra i quali vanno annoverati anche mobili antichi, ceramiche e armi.

L'allestimento
Mentre l'intervento architettonico, volto a fare della casa d'artista un museo moderno, è incentrato sulla rivalutazione dell'ottagono centrale come perno della villa e dunque del museo, attraverso il nuovo allestimento delle collezioni la direzione del museo intende proporre al pubblico alcuni punti forti dell'allestimento originale ideato dallo stesso Vela, tramandatoci da documenti iconografici e da numerose descrizioni. Ne risulta una presenza di opere assai maggiore rispetto al precedente allestimento. Il grande salone centrale per l'appunto, già sacralizzato ai tempi dello scultore, torna ad essere dominato dalla poderosa statua equestre del Duca di Brunswick, che era stata allontanata dall'edificio agli inizi del Novecento. Attorno ad esso viene ricreato quel "pantheon" di uomini illustri della storia, nello specifico della storia risorgimentale italiana, che coinvolse lo scultore stesso in prima persona. Tornano pure nell'ottagono, quali spettatori attenti della Storia, molti degli splendidi busti-ritratto eseguiti dallo scultore durante tutto l'arco della sua carriera. Attorno al salone centrale sono distribuite tutte le principali opere di Vincenzo, riunite nelle sale per temi. Ai numerosi e stupendi bozzetti dello scultore vengono consacrate due sale e anche la presenza di Lorenzo è rafforzata, con il recupero delle splendide lunette per la Cà de Sass di Milano e la presentazione di alcune squisite opere di genere, oltre che dei suoi più conosciuti e apprezzati animali in terracotta e in gesso. Dalla pinacoteca di famiglia sono stati selezionati i dipinti più notevoli per qualità e per rappresentatività del gusto dei collezionisti.
Il criterio storico-artistico, che domina le scelte della direzione, viene rafforzato dalla presenza di altri materiali tratti dalle collezioni di villa Vela, a testimonianza, in particolare, del procedimento creativo di Vincenzo: ecco allora alle pareti molti disegni e schizzi preparatori riferiti alle sue opere scultoree, stampe e fotografie che servirono all'artista per documentarsi sulla vita e le gesta dei personaggi ritratti e "monumentati", assieme a quelle che, in linea con lo spirito di autocelebrazione che pervadeva la casa-museo, erano destinate alla diffusione e alla documentazione della sua arte.

"Bellezze e verità. Le collezioni dell'Ottocento"
La mostra inaugurale, intitolata Bellezze e Verità. Le collezioni dell'Ottocento, allestita al primo piano del museo nelle sale che anche in futuro ospiteranno mostre temporanee, recupera al pubblico un numero elevato di opere plastiche di Vincenzo e Lorenzo Vela, restaurate negli anni recenti o conservate sino ad oggi nei depositi, opere che non trovano posto nell'allestimento permanente concentrato al piano terreno della villa. Si privilegiano nuclei tematici importanti e sino ad ora poco considerati, quali il ritratto d'infanzia o la scultura di genere di Vincenzo, mentre di Lorenzo sono presenti opere maggiori di ispirazione letteraria. A corredo delle sculture, materiali grafici e fotografici testimoniano della formazione accademica di Vincenzo nonché della sua attività di maestro, certificato da numerose fotografie con dedica di opere di allievi, preziose testimonianze del panorama scultoreo italiano coevo, pervaso, come d'altronde tutta l'opera del grande scultore ticinese, dalla fedeltà al dato reale.


Immagine: Vincenzo VELA (1820-1891) - Le vittime del lavoro, 1882 - gesso, cm 255 x 332,5 x 66

Inaugurazione su invito: venerdì 22 giugno
Apertura al pubblico sabato 23 giugno 2001

Orari: giugno-settembre 10-18, ottobre-novembre 10-17, chiuso lunedì.
Entrata gratuita alla villa, alle mostre e al parco.
Visite guidate per gruppi su prenotazione (max 30 persone): Fr. 150.-

Museo Vela, Ligornetto, Svizzera

Ufficio stampa:
Uessearte via Natta 22 Como tel. 031.269393 fax 031.267265 e-mail: info@uessearte.it

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