Santa Maria delle Croci
Ravenna
via Guaccimanni, 5/a
0544 36458 FAX

no border
dal 14/6/2001 al 22/7/2001
WEB
Segnalato da

Pepita Promoters




 
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14/6/2001

no border

Santa Maria delle Croci, Ravenna

Con la personale dedicata alla presentazione dei lavori di Paola Bitelli e D.J. Lamu' si apre la seconda edizione del progetto "no border". Questa prima mostra, curata da Serena Simoni, si concentra in particolare sul significato comunicativo dell'abbigliamento e sulle possibili relazioni fra questo, l'identita' e il concetto di genere.


comunicato stampa


Con la personale dedicata alla presentazione dei lavori di Paola Bitelli e D.J. Lamù si apre la seconda edizione del progetto no border, curato da Maria Rita Bentini, Vittorio D'Augusta, Serena Simoni e Claudio Spadoni. Il progetto è realizzato con il sostegno della Banca Popolare di Ravenna. Nell'edizione 2000, no border ha avuto come tema costante l'analisi delle contaminazioni linguistiche più evidenti nella produzione della generazione degli artisti italiani emergenti: quest'anno il progetto prosegue secondo questa linea, privilegiando l'aspetto delle ibridazioni di "campo", ovvero sulla verifica delle possibili incursioni fra arte e video, design, linguaggio mass-mediatico e moda.

Questa prima mostra, curata da Serena Simoni, in particolare si concentra sul significato comunicativo dell'abbigliamento e sulle possibili relazioni fra questo e l'identità e il concetto di genere. I vestiti, gli accessori, gli involucri - anche fantastici - che ricoprono il corpo sono di per se stessi codici comunicativi che evidenziano messaggi: mettere "in circolazione" il corpo significa non solo esprimere ma anche seguire leggi immaginarie, come afferma la studiosa della moda Patrizia Calefato. Attraverso l'abito, il vestiario, l'involucro, ricreati attraverso la propria creatività, è possibile costruire un'immagine di sé, rendendo itinerante e nomade la propria identità; parallelamente è possibile mettere in crisi o confermare i modelli della bellezza fabbricata e manipolata dalla società contemporanea, oppure tessere la propria costellazione di emozioni, legate al mondo privato o a quello pubblico. Le due artiste presenti affrontano in maniera differente alcuni aspetti del tema, evidenziando come la sensibilità artistica tenga conto da una parte delle problematiche legate all'abbigliamento e al travestimento, dall'altra si confronti con una tendenza - quella della creatività legata al dressing - che è ormai fenomeno di massa.

Paola Bitelli (Bologna 1963) ha sempre caratterizzato il proprio lavoro con l'utilizzo di materiali e procedimenti tradizionalmente femminili - ago e filo, perline e ricami, uncinetto e ferri da maglia - che però ha ironicamente messo al servizio della propria fantasia creativa. Nella serie dei suoi abiti (1997/98) la decorazione non è usuale, si tratta di piccole piume, minimi oggetti coloratissimi, che spesso vengono applicati a indumenti leggeri di plastica, un'idea che ha anticipato alcune tendenze di moda. Così il suo "saccoapelo" e la serie delle "maglie" (1999/2000) scartano la funzione primaria dell'abito a causa delle loro dimensioni oversize o dalla impraticabilità giocosa dell'oggetto. L'analisi dell'artista prosegue complicando lo sguardo: si tratta di accennare ai significati culturali degli abiti e dei loro colori - rosa e azzurro - ma anche di confondere interno ed esterno, conoscenze teoriche e pratiche quotidiane legate ai rivestimenti, come nella serie di Emocromo (1999) dove a silhouettes leggerissime di tulle vengono applicate perline ad imitazione del sistema venoso o delle curve elicoidali del DNA.

Francesca Perillo, alias D.J. Lamù (Pontedera 1973) vive a Torino, e fin dalla scelta del proprio pseudonimo, tratto da una serie di cartoons giapponesi, enfatizza l'attitudine nomadica dell'artista e la moltiplicazione dell'identità. Lavora soprattutto su immagini, realizzando fotografie - spesso tratte dalla televisione -, video e disegni, senza rinunciare anche alla presentazione di sé in performances che possono anche interagire fra l'azione registrata dal video e il pubblico stesso. La fiction, l'immagine virtuale e mediatica, il fumetto manga diventano gli apici di un percorso che tende a sostituirsi alla vita reale, dando all'artista la possibilità infinità del travestimento, della creazione rinnovata del sé, attraverso la realizzazione di abbigliamenti che dettano nuove e fantastiche identità. Spesso sono le figure di Aliene bellissime a guardare gli umani da una telecamera a circuito chiuso (Casting for Queen Alien, 2000), oppure la stessa D.J., vestita in abiti fatali, ad aggirarsi in un supermarket con una pistola in mano (Market) o, in versione geisha, a rompere piatti e bicchieri (Umeboshi), rovesciando la logica dell'immagine precostituita e obbedendo al proprio impulso di trasformazione.

In concomitanza con no border è prevista alle 18,30, nella stessa giornata dell'inaugurazione, una conferenza sui temi trattati dalla della mostra, in particolare sulle relazioni fra soggettività nomade e pratiche del dressing. Ospite d'eccezione è Rosi Braidotti, udinese, docente di Women's Studies presso l'Università olandese di Utrecht. Presente nel dibattito teorico internazionale, Braidotti ha affrontato in particolare il rapporto fra femminismo, poststrutturalismo e post-modernità, incentrando la propria ricerca soprattutto sul corpo e la sessuazione. Tra i suoi lavori si ricordano Dissonanze (New York, 1991 - Milano, 1994), Soggetto nomade (Roma, 1994), Per un femminismo nomade (Viterbo, 1996), Michel Foucault e il divenire donna (Milano, 1997), Madri, mostri, macchine (Roma, 1996), e i numerosi interventi sulle riviste "Differences", "Women's Studies", "DWF". L'evento è stato realizzato grazie alla collaborazione con l'Università per la Formazione permanente degli Adulti "Bosi Maramotti" di Ravenna, corso "La storia e il pensiero delle donne", e con l'Associazione "Orlando" di Bologna.

Immagine: Paola Bitelli, Maglia, 1999, tulle, h. 200cm

Inaugurazione 15 giugno 2001 ore 20.30

Orario: 17 - 20 tutti i giorni, venerdì 21 - 24, chiuso lunedì

Ingresso gratuito

15 giugno 2001 - ore 18,30
Conferenza: Rosi Braidotti, presso Albergo Cappello, via IV Novembre 41, Ravenna

Per informazioni tel. 0544/482760-482791/482777

Pepita Promoters Ufficio stampa e organizzazione
Via Mascarella, 9 - 40126 Bologna
tel. 051/2919805 fax 051/2960653
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