Galleria Il Ponte
Firenze
via di Mezzo, 42b
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WEB
Abitanti Ambienti
dal 12/2/2007 al 16/2/2007
Martedi - sabato 16.00-19.30

Segnalato da

Galleria il Ponte




 
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12/2/2007

Abitanti Ambienti

Galleria Il Ponte, Firenze

Visioni sul tema della relazione tra il corpo e lo spazio interpretate con l'uso di differenti mezzi, dal video alla fotografia all'installazione. Una collettiva in 2 parti che propone i lavori di 6 artisti: Daniela De Lorenzo, Zoe' Gruni, Kinkaleri, Raffaele Luongo, Franco Menicagli e Virgilio Sieni; a cura di Silvia Lucchesi.


comunicato stampa

Collettiva in 2 parti

Abitanti Ambienti a cura di Silvia Lucchesi

Daniela De Lorenzo / Zoè Gruni / Kinkaleri
martedì 13 febbraio – sabato 17 febbraio 2007, orario 16:00-19:30
Inaugurazione martedì 13 febbraio 2007, dalle ore 18:30

Raffaele Luongo / Franco Menicagli / Virgilio Sieni
martedì 20 febbraio – sabato 24 febbraio 2007, orario 16.00-19,30
Inaugurazione martedì 20 febbraio 2007, dalle ore 18:30

La mostra Abitanti Ambienti alla Galleria Il Ponte, curata da Silvia Lucchesi, si articola in due consecutivi appuntamenti della durata di cinque giorni ciascuno e riunisce i lavori di sei artisti Daniela De Lorenzo, Zoè Gruni, Kinkaleri, Raffaele Luongo, Franco Menicagli e Virgilio Sieni. Sono personali visioni sul tema della relazione tra il corpo e lo spazio interpretate con l’uso di differenti mezzi, dal video alla fotografia all’installazione. Il proprio corpo, quello degli altri, le modificazioni del corpo abitano e si mettono in relazione ad ambienti domestici, collettivi quali la città, e ad habitat astratti, attraverso gesti quotidiani, privati e rappresentati.

Daniela De Lorenzo, fiorentina, presenta Geotropico, una doppia proiezione video inedita nella quale l’esile corpo di una danzatrice compie semplici azioni. Così come gli organi vegetali che hanno la proprietà ‘geotropica’ di orientarsi in una direzione corrispondente o contraria a quella della forza di gravità -le radici verso il centro della terra e i fusti in senso opposto- la danzatrice si erge da terra, e si muove ruotando il corpo piegato in avanti. Ma il montaggio a rovescio della ripresa genera una sorta di scarto interno al gesto, misterioso e spiazzante. Così il suo corpo appare pesante, la sua azione trattenuta, affaticata. La scena è un interno vuoto e silente che serra l’azione ripetuta in una visione schiacciata a sottrarre essenza volumetrica alla forma, mentre il suono del silenzio amplificato e rielaborato è plumbeo, carico.

Geotropico, 2007
due video proiezioni, sonoro, 2’ 10”, 1’ 20” loop
montaggio: Angelo Teardo
girato ai Cantieri Goldonetta, Firenze

La giovane artista pistoiese Zoè Gruni ha realizzato Copricorpo, un trittico fotografico che la ritrae mentre indossa tre sculture da lei cucite con la juta delle balle da trasporto. “Sono una donna e come un balla sono contenitore”, dice l’artista. Per questo ha scelto quel materiale ruvido, maleodorante e ingrato a lavorarsi. La sua figura viene quasi del tutto inglobata nella complessa costruzione degli strani abiti, e si trasforma in essere primordiale, animalesco, impudico alla luce fredda di un paesaggio immoto e senza tempo.

Copricorpo, 2007
trittico
stampe lambda su alluminio

Il nuovo lavoro fotografico del gruppo toscano di teatrodanza Kinkaleri, realizzato appositamente per questa occasione, è formato da stills tratti dai primi otto video del progetto WEST. Work in progress iniziato nel 2002 e che si concluderà nel 2007, WEST è un percorso di considerazione dell’Occidente attraverso le ‘spoglie’ di un atto ripetuto davanti ad una videocamera: anonimi abitanti vengono filmati in contesti urbani mentre cadono ‘come morti’. I set sono le strade e le piazze di dodici città scelte come icone della cultura occidentale, dove ‘occidentale’ più che nell’accezione geografica è da intendersi quale modello economico-antropologico dominante, e comprendono ad oggi le riprese realizzate a Parigi, Roma, Amsterdam, Atene, Berlino, Bruxelles, Vienna, Londra, alle quali nel novembre 2006 si è aggiunta la più recente Pechino. Dell’azione della caduta, la silenziosa serie di immagini ferme dei video-stills inquadra il corpo steso a terra, ovvero il momento estremo di questa costruzione rappresentata di tanti atti del morire.

WEST Video-stills, 2007
stampe lambda su plexiglas
Tutto il lavoro di Raffaele Luongo è un unico autoritratto. Una rappresentazione di sé che, in una società che ostenta forza e sicurezza, non esita a riconoscere le proprie debolezze. Per questo disegna con il proprio sangue sempre e incessantemente la sua storia, e i soggetti appartengono al suo mondo di memorie, sono immagini e episodi della sua vita spesso resi attraverso la forma della vignetta e del fumetto. Usando il sangue quale elemento residuale, l’evocazione del passato si lega all’autore in modo carnale. Esso infatti una volta esposto alla luce coagula immediatamente, bloccando i ricordi e conservandone la memoria. Artista silenzioso e appartato, Luongo, che vive tra Napoli e Firenze, presenta un video inedito e due sculture realizzate appositamente per questa occasione.

Io, papà e gli amici del bar Charlie, 2003
video, muto, 17’
La sostanza di tutte le cose, 2007
legno, cartoncino per acquerello, sangue
Raffaele e l’autoritratto senza residui, 2007
cartoncino per acquerello, sangue
Raffaele e l’autoritratto senza residui, 2004
Legno, tessuto, sangue

Franco Menicagli (vive e lavora a Firenze) presenta un video e una installazione appositamente realizzata per la mostra. Si tratta di una sua collezione di strani ninnoli. Sono esseri in ceramica e in carta di piccole dimensioni dalle sembianze animali e vegetali, si direbbero geneticamente modificati. Nel video ci sono un cavallo con delle ali a cui sono attaccati dei missili, un sommergibile con zampe di rettile, un carroarmato e un aereo con ali di uccello. Su delle mensole invece ci sono delle piantine le cui foglie non sono uguali fra di loro, da una stessa pianta vengon fuori escrescenze diverse, presentano malformazioni. Sia gli uni che le altre sembrano il frutto di esperimenti, abitanti di un mondo ribaltato in cui la tecnologia, segno massimo del progresso dell’uomo, è impazzita. E’ così che nascono questi ibridi che evocano l’industria militare e la biogenetica.

A modo mio, 2005
video, sonoro, 4’51” loop
Senza titolo, 2007
cartoncino, colla a caldo

Il dittico Bratto Ballet è una delle tre videoinstallazioni realizzate dal coreografo fiorentino Virgilio Sieni nell’ambito di Family, progetto di residenza della Compagnia svoltosi a Siena nel 2006. L’incontro con quattro famiglie senesi ha prodotto un lavoro di studio durato tre mesi dal quale sono nati video, eventi performativi e una serie di manifesti. Nei video, i membri della famiglia, bambini, adulti, anziani, legati da gradi diversi di parentela, affrontano uno studio coreografico e figurativo centrato sul rispetto della naturalità del gesto rivolto a un approccio conoscitivo, antropologico ed etico dei vissuti quotidiani e della loro trasfigurazione. Il set sono gli spazi domestici ripercorsi e agiti dalle persone stesse che li vivono abitualmente attraverso precise coreografie che lasciano emergere il senso enigmatico delle relazioni spaziali, le attitudini posturali, il senso quotidiano e ineffabile di brevi cerimonie gestuali.

Family/Bratto Ballet, 2006
due video proiezioni, muto, 5’ 37’’ loop
con: Anna Covati Bratto, Cecilia Bratto, Chiara Bratto, Marialuce Bratto, Matteo Bratto, Patrizia Salvestrini Bratto, Tommaso Bratto, Gianluca Cinci, Elisa Montanelli, Marta Montanelli, Roberto Montanelli
riprese video e foto: Luca Ballini
produzione: Comune di Siena Assessorato alla Cultura, Compagnia Virgilio Sieni, in collaborazione con Palazzo delle Papesse Centro Arte Contemporanea

Immagine: "West", Kinkaleri.

Inaugurazione 1: martedì 13 febbraio 2007, dalle ore 18:30
Inaugurazione 2: martedì 20 febbraio 2007, dalle ore 18:30
Galleria Il Ponte
via di Mezzo, 42/b Firenze
Orario: martedi - sabato ore 16 - 19.30
Ingresso libero

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