Galleria Carla Sozzani
Milano
corso Como, 10
02 653531 FAX 02 29004080
WEB
Ralph Gibson, deus ex machina
dal 22/3/2000 al 9/4/2000
WEB
Segnalato da

Chiara Righi



approfondimenti

Ralph Gibson



 
calendario eventi  :: 




22/3/2000

Ralph Gibson, deus ex machina

Galleria Carla Sozzani, Milano

In mostra una selezione di scatti che abbracciano un ampio intervallo di tempo: dalla San Francisco foto-giornalistica (1960) ai progetti più recenti (anni ’90), nel tentativo di ricostruire e svelare il suo lungo viaggio personale e professionale come un libro di grande formato.


comunicato stampa

In mostra una selezione di scatti che abbracciano un ampio intervallo di tempo: dalla San Francisco foto-giornalistica (1960) ai progetti più recenti (anni ’90), nel tentativo di ricostruire e svelare il suo lungo viaggio personale e professionale come un libro di grande formato.
I soggetti scelti da Ralph Gibson per le sue fotografie sono essenziali, in particolare da quando non si interessa più di catturare i momenti salienti del dramma umano come impone lo stile del reportage. Per Gibson la percezione del soggetto è più importante della fotografia. Le sue immagini riflettono la sensazione e lo stato emozionale che produce un certo luogo in un certo tempo. Ralph Gibson utilizza prevalentemente pellicole in bianco e nero - ma anche il colore - e usa una Leica nel formato 35mm. L’uso dell’obiettivo grandangolare accentua la dinamica e la tensione dell’immagine nello spazio così deformato.
La sua ricerca del "luogo ideale" da fotografare, l’ha spinto a Los Angeles, e successivamente a New York, dove vive e lavora. Il suo interesse per la fotografia si è così evoluto dal reportage all’espressione introspettiva e personale. La serie The Somnambulist - prima testimonianza di questa nuova inclinazione - comprende delle immagini quasi sognanti. L’impiego delle pellicole a grana grossa, donano alle fotografie caratteristiche grafiche, evocando mondi fantastico-surreali. Così una mano colpita dallo spiraglio di luce bianca che filtra da una porta socchiusa, diventa il "fantasma" dei sogni onirici di Gibson. Con The Somnambulist, Ralph Gibson abbandona lo stile reportage a favore delle sue visioni personali, espresse con i ritratti, gli still life e i paesaggi. Il libro del Somnambulist – pubblicato recentemente con grande successo - ha attirato l’attenzione dell’opinione pubblica, spingendo Gibson ad esporre le sue immagini in numerose istituzioni museali degli Stati Uniti e d’Europa.

Col progetto Gotham Chronicles, Gibson "registra" la città di New York - da qui il nome "Gotham City" - trattando le immagini non come paesaggi urbani ordinari, ma frammenti di città visti con occhio antropologico. Racconta: "nella lunga vita di una città, ogni persona della strada diventa un’archeologo interpretando soggettivamente i ‘segni’ della storia, di quella storia non scritta". L’uso del colore intensifica gli effetti, in contrasto con i toni monocromi della città, l’uso della lente da 90mm dà forza visiva al close-up.
Per Ralph Gibson la Francia è un paese dalle caratteristiche femminili, diversa da New York, città molto maschile. Il suo amore per la Francia e la passione per un nazione con la quale Gibson ha un "feeling" particolare, si esprimono nella serie L’historie de France, progetto realizzato con la borsa ricevuta dall’Eastman Kodak nel 1989, che gli ha commissionato questo reportage.
Le immagini, in bianco e nero e a colori, riflettono la sua visione privata, mantenendo quelle qualità naturali e non-monumentali che lo contraddistinguono.
Ralph Gibson ha spesso raccolto i suoi lavori in libri fotografici, perché apprezza l’unicità che questo oggetto possiede. Così se per Gibson i libri sono i mezzi narrativi che esprimono "cosa un fotografo pensa delle sue fotografie ", le fotografie raccontano invece di "cosa il fotografo pensa della realtà" Le mostre hanno invece un carattere più complesso e sociale, e richiedono una relazione fra il fotografo, la galleria e il pubblico.



RALPH GIBSON

Nato a Los Angeles nel 1939, figlio dell’assistente di Alfread Hitchcok, passa la sua gioventù nel mondo del cinema, frequentando i set e partecipando spesso come comparsa.
Gibson si avvicina alla fotografia quasi per caso: durante il servizio militare nella marina americana frequenta una scuola di fotografia per diventare fotografo militare. Finito il servizio di leva nel 1959, comincia a studiare fotografia al San Francisco Art Institute. Dopo due anni come assistente di Dorothea Lange - dal 1960 al 1962 - comincia a lavorare come freelance. Alla fine del 1966, si trasferisce a New York. Lavora per Robert Frank nel corso della lavorazione del film Io e mio fratello. Contemporaneamente, inizia a lavorare ad un progetto personale, The Somnambulist, compendio di imaggini fotografiche scattate per le strade di New York.
Nel 1972 espone al Pasadena Museum of Art, in California; l’anno successivo, al George Eastman House di Rocester, stato di New York.
Nel 1976 è alla Castelli Graphics di New York con il progetto Quadrants. Comincia a fotografare a colori ed espone nuovamente alla Castelli.
Negli anni ottanta, Gibson continua a viaggiare e fotografare, esponendo ed insegnando in vari posti del mondo.
Ha ottenuto numerosi premi tra i quali il Leica Medal of Excellence Award, i "150 Years of Photography" Awards e il National Endowment for the Arts Fellowship. La borsa dall’Eastman Kodak vinta nel 1989, gli commissiona un reportage fotografico in Francia.
Ha pubblicato numerose monografie; esposto una sua personale al Whitney Museum of American Art nel 1996. Oltre ai suoi lavori personali, Gibson collabora con gli artisti e i musei, fotografando opere e collezioni.
Nel 1999 è stato invitato alla Maison Europée de la Photografie a Parigi.
Le sue fotografie sono esposte in numerose collezioni private e musei prestigiosi come il Metropolitan Museum of Art, l’International Center of Photography di New York, lo Smithsonian Institute di Washington D.C., lo Stedelijk Museum di Amsterdam e, in Italia, la Galleria Civica di Modena.


Mostre personali

1962 The Photographer’s Roundtable, San Francisco
1972 Pasadena Art Museum, Pasadena
1973 International Museum of Photography e George Eastman
House, Rochester, N.Y.
1974 Palais des Beaux-Arts, Bruxell
1975 Baltimore Museum of Art, Baltimora
Castelli Graphics, N.Y.
1977 Museum of Modern Art, Oxford
1978 Castelli Graphics, N.Y.
1979 I.C.A. Museum of Art, Richmond, Virginia
1980 Kunstmuseum Düsseldorf, Germania
1981 Sprengel Museum, Hannover,
Cantieri Navali, La Giudecca, Venezia
1982 Centre Georges Pompidou, Parigi
1983 Seattle Art Museum, Seattle
1984 Weston Gallery, Carmel, California
1986 Musée Carnavalet, Parigi
1988 The Photographer’s Gallery, Londra
1990 Musée de la Photographie, Charleroi, Beluga
1993 Boca Raton Museum of Art, Boca Raton, Florida
1995 Tampa Museum of Art, Tampa, Florida
1996 Whitney Museum of American Art, N.Y.
Leo Castelli, N.Y.
1997 Howard Greenberg Gallery, N.Y.
1998 Museum für Moderne Kunst, Francoforte
1999 Maison Européenne de la Photographie, Parigi
2000 Galleria Carla Sozzani, Milano

inaugurazione giovedì 23 marzo 2000
dalle ore 19.00 alle ore 21.00

in mostra dal 24 marzo al 9 aprile 2000
martedì, venerdì, sabato e domenica, ore 10.30 - 19.30
mercoledì e giovedì, ore 10.30 - 21.00
lunedì, ore 15.30 - 19.30

Galleria Carla Sozzani
Corso Como 10 - Milano
Tel. 02.653531

IN ARCHIVIO [119]
Massimo Giacon e Barbara Radice
dal 1/12/2015 al 1/12/2015

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede