Padiglione d'Arte Contemporanea - PAC
Milano
via Palestro, 14
02 88446359 FAX 02 88446351
WEB
Street Art, Sweet Art
dal 6/3/2007 al 24/4/2007
9.30-19 tutti i giorni. Giovedi', sabato e domenica fino alle 21, chiuso lunedi'. Il 21 e 22 aprile aperto fino alle 23

Segnalato da

Stefano de Angelis




 
calendario eventi  :: 




6/3/2007

Street Art, Sweet Art

Padiglione d'Arte Contemporanea - PAC, Milano

Dalla cultura hip hop alla generazione "pop up". Partecipano una trentina di talenti della primissima generazione di writers italiani o protagonisti della nuova ondata, sospesi tra la necessita' di adeguare i loro lavori agli spazi asettici del museo e la freschezza di opere concepite per la strada. Tra l'estetica della bomboletta spray, stickers e stencils da tecniche di guerrilla marketing. Esposti anche accessori e capi d'abbigliamento creati dagli artisti, un omaggio all'artista Professor Bad Trip recentemente scomparso, performance e poesia di strada durante l'inaugurazione.


comunicato stampa

Dalla cultura hip hop alla generazione "pop up"

a cura di Alessandro Riva

Considerata per anni un semplice prodotto della sottocultura di massa, la tradizione del graffitismo, del writing e della Street Art intesa nel suo senso più allargato è oggi arrivata a irrompere con forza sulla scena artistica “ufficiale”. Complici, in Italia, lo sdoganamento operato da parte di Vittorio Sgarbi, che, nella sua veste di Assessore alla Cultura del Comune di Milano, ha dato credibilità estetica ai graffiti del Leoncavallo, ma anche le molte personalità di artisti che, in Europa come negli Stati Uniti (da Banksy a Obey), sono tornati a portare una ventata di irriverente freschezza, di "naturale" tendenza alla critica sociale diffusa e di irruenza visiva nel panorama artistico contemporaneo. Oggi, infatti, anche in Italia sta emergendo una nuova generazione di artisti: una generazione disincantata e “aperta”, che ha fatto naturalmente suoi gli elementi della cultura hip-hop americana, di quella neo-situazionista e post-punk europea e di quella del nuovo antagonismo internazionale, ma è anche la più che mai legittima erede della cultura iperpopolare diffusa ovunque nel mondo. È una generazione figlia dei fumetti manga e del cinema di genere, dell’immaginario televisivo e pubblicitario come ovvio e immediato punto di riferimento estetico e culturale, ma con la convinzione che per arrivare a colpire l’immaginario collettivo si può (o si deve) nuovamente passare per il mezzo più semplice e più diretto possibile: la strada. È una nuovissima generazione, sospesa tra cultura hip-hop e iper-pop (prendendo in prestito un termine da internet, si potrebbe chiamarla “generazione pop up”, termine che fa pensare a un’estensione naturale della tradizione pop), abituata ad applicare la propria creatività nelle pubblicità, sulle copertine di dischi, sui manifesti, nelle strade e nell’abbigliamento. È una generazione che si è definitivamente lasciata alle spalle lo snobismo di alcuni artisti “colti”, concettuali o “laureati” per dilagare nelle strade, sui muri, in televisione e persino nelle vetrine dei negozi.

Oggi una trentina dei talenti più interessanti della street art italiana vengono presentati al PAC di Milano, grazie anche al contributo della Porro & C., in una mostra che sarà insieme un punto d’arrivo e un punto di partenza per molti di loro. Sospesi tra la necessità di adeguare i loro lavori agli spazi puliti e formalmente asettici del museo e la freschezza di opere concepite, sempre e comunque, per la strada, questi artisti mostreranno l’altra faccia dell’arte degli anni a venire: un’arte che si nutre di un’estetica diffusa che ha le sue radici nel writing storico e nell’estetica della bomboletta spray, ma che si nutre anche di idee nuove e di nuove forme di comunicazione diffusa, delle tecniche di “guerrilla marketing” come dei linguaggi e delle tecniche più nuove, dagli stickers agli stencils alle tante forme di “disordinazione urbana” presenti ormai ovunque nelle città di oggi. A fine esposizione, alcune opere saranno battute all’asta dalla Porro & C., importante casa d’aste milanese che per la prima volta pone la propria esperienza a sostegno di questa “particolare” arte contemporanea.

Gli artisti presenti in mostra provengono dalle più diverse esperienze. Molti appartengono alla primissima generazione di writers italiani, come Atomo, Airone, KayOne, Rendo, Mambo, Led, Basik, ciascuno dei quali ha elaborato, col tempo, un linguaggio fortemente originale: chi con un’evoluzione in senso plastico, come Joys e la coppia Dado e Stefy; chi con un’attitudine strettamente figurativa, come Marco Teatro, Eron, Wany; e chi ha finito per raggiungere inedite forme di astrazione, come Pho, Rae Martini, Cano. Altri artisti, invece, come Microbo, Bo 130, Blu, Ericailcane, Ozmo, Abbominevole, sono da considerarsi i protagonisti della nuova ondata di street artists (molti dei quali sono già entrati a pieno titolo nel sistema dell’arte "ufficiale", pur continuando a lavorare anche in strada), con l’utilizzo dei media più diversi e con un’attività che non si limita al solo territorio italiano, ma tocca molte manifestazioni e festival internazionali. Molti di questi sono facilmente riconoscibili per il pubblico delle nostre città: da Pao (l’artista dei “panettoni-pinguino”), a Pus (l’artista degli scarafaggi), a Bros (salito di recente alle cronache per l’autointitolazione della “via Bros - artista contemporaneo”), a Ivan il "poeta di strada" ("Chi getta semi al vento farà fiorire il cielo"), a Tv Boy (l’artista del bambino con la testa-televisore), per continuare con Sonda, Aris, Sea, Dem, Nais, Gatto.

Una sezione a parte della mostra sarà dedicata a un giocoso Bazaar pop up, a cura di Novamusa, e riunirà oggetti, gadget, accessori, capi d’abbigliamento "griffati" e creati dagli artisti un po’ in tutto il mondo, a testimoniare l’incessante ricerca di nuove forme di comunicazione diffusa dell’arte contemporanea, fuori dagli schemi tradizionali del circuito ristretto gallerie-musei-riviste d’arte. Sarà anche allestito un omaggio all’artista Professor Bad Trip, di recente scomparso, considerato uno degli esponenti più ironici, irriverenti e dissacranti della cultura underground italiana.

Le attività didattiche legate alla mostra e le visite guidate per singoli visitatori, gruppi e scolaresche saranno curate da MARTE snc con il contributo di Gruppo COOP Lombardia. Inoltre, il 15 marzo 2007 è prevista, in collaborazione con la Fondazione Cineteca Italiana, una giornata di proiezioni, allo Spazio Oberdan di Milano, dedicate alle origini e ai primi storici protagonisti della cultura underground (Ho sparato a Andy Warhol ore 17.00, Face Addict ore 19.00 e Basquiat ore 21.30).

Catalogo offerto da Skira.

La mostra sarà realizzata con il sostegno di TOD’S, Porro & C. e Arterìa srl.

Ufficio stampa PAC:
De Angelis Relazioni Stampa
tel 02 324377
info@deangelispress.it

Imagine: Sonda
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LA REAZIONE DELLE PAROLE IN STRADA
L'Opiemme porta la poesia di strada nell'inaugurazione della mostra “Street Art Sweet Art”, con performance e installazioni poetiche dal titolo: “La reazione delle parole in strada”.

Performance:
Il performer dell'Opiemme, MrFijodor, sarà un uomo incatenato che continua a scrivere, ossessivo, su un pannello. Le sue mani sono in catene, e si sforza come se qualcosa lo costringesse, l’impedisse di muoversi. Ha il volto incappucciato. Le parole escono dalle sue manie e si stendono ripetitive:
- Quello che oggi in strada sorprende domani racconterà una storia
- Per strada aumentano i segnali. Ti serve il codice per comprendere il caos

Le parole riempiono la sua tavola di nero e poi di nuovo si stendono col bianco fino a ricoprire tutto e via di nuovo. Ripetitivo, insistente, tenace.
Il performer è il poeta in catene, incatenato da un sistema letterario inadatto al tempo. Un poeta che trova un nuovo modo di farsi leggere in strada: impara la lezione dei writer e degli street-artist che insegnano le vie della libera espressione urbana.
E’ la poesia incatenata dai suoi modi aulici, elitari, e fuori dalla comunicazione del tempo; è la poesia che trova il modo di farsi leggere in strada e andare incontro alle persone per dirgli non sono noiosa, leggimi così, nella quotidianità.

La performance si svolgerà durante l’inaugurazione.

In una mostra che farà discutere (Milano che ospita writers e streetartist!) l'Opiemme porta interventi che sanno parlare alle persone, che si frappongono fra le costanti comunicazioni pubblicitarie e che offrono qualcosa di universalmente fruibile...le parole, le poesie che i pedoni portano via con sè, a frullare nelle loro menti.

Installazione:
All'installazione nel parco si sarà introdotti da un ''cartello stradale poetico'' che reciterà ''la poesia come non l'avete mai vista''. Il cartello richiamerà un azione dell'Opiemme portata in mostra lo scorso settembre assieme ai dipinti di Tina Sgrò presso la galleria Dieffe di Torino:

Altri cartelli stradali poetici: http://www.opiemme.com/news/Cartellistradalipoetici.htm
Dei Rotolini di Poesia, intervento distintivo della poesia di strada dell'Opiemme (lo scorso anno ne hanno arrotolati oltre 30.000), che conterranno un particolare cruciverba poetico, penderanno dai rami spogli del parco del Pac. Un intervento installativo/decorativo che porterà al pubblico testi che seguono a tema con la mostra: graffiti, strade e arte urbana.

“Cerco metallo/dipingo e non guardo/controllo e non sento/paura e vergogna./Nascosto nei depositi traccio in silenzio/riempio e non penso/paura e vergona./stendo i contorni/preciso e scompaio.”
“I Folletti parlano invisibili/ignorati dagli uomini che calpestano i propri occhi per terra./Ti serve il codice per comprendere il caos”

Su ognuno sarà riportato un link, un regalo per ogni lettore: un estratto della raccolta odore di donna (on line da un mese, ha registrato più di 650 download) scaricabile gratuitamente da internet:
http://www.kultvirtualpress.com/ebooks.asp?data=1050

Per ogni ulteriore informazione, fotografie:
scrivi@opiemme.com

Inaugurazione: 7 marzo 2007, 18:30

PAC Padiglione d’Arte Contemporanea
Via Palestro 14 – Milano
Orari: 9.30 – 19 tutti i giorni. Giovedì fino alle 21. Chiuso il lunedì, eccetto il 9 aprile.
Ingresso gratuito

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