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21/12/2006

Piani sospetti

Via Nuova arte contemporanea, Firenze

Mark Manders, Carsten Nicolai, Mai-Thu Perret, Federico Pietrella, Marcello Simeone

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piani sospetti fa parte del ciclo di mostre a cura di Lorenzo Bruni dal titolo 'La distanza è una finzione'

La collettiva piani sospetti è sulla sensazione di interiorizzazione con artisti che lavorano sul sé e con il sé. Con loro l'idea di ritratto diviene un mezzo più che il fine per la loro opera. Infatti, l'aspetto da processualità onirico/lirico, o tautologica visionaria di ripensamento sulla propria interiorità và a toccare e mettere in evidenza una coscienza della propria identità non come singolo individuo, ma come parte di una collettività. La società però in questo caso non è vista adesso solo come la causa e il contesto che produce il singolo individuo, ma anche il possibile campo di azione in cui operare un percorso di analisi e di cambiamento a livello collettivo. Il cambiamento a livello culturale prodotto nel corso degli anni 90 dall'informazione e che ha reso labile la linea di confine che separava la percezione dello spazio privato e quello pubblico, viene adottato da questi artisti in maniera propositiva per stabilire le relazioni e uno scambio diretto tra personale, la collettività, e i mezzi che usa per riconoscersi come storia e per manifestarsi. Il loro lavorare sull'autoritratto va a mettere alla prova gli elementi culturali alla base del novecento e la memoria collettiva con cui le persone rielaborano e percepiscono gli elementi. Mark Manders (Olanda, 1968) lavora da sempre su un recupero degli oggetti trovati ricomponendoli in un nuovo discorso narrativo come lavoro sull'inconscio collettivo, più che su quello personale, il gesto e l'idea della creazione è un elemento costante nelle sue opere. Per Federico Pietrella, il gesto nella sua ripetizione si autorappresenta mettendo in scena il tempo della realizzazione del suo autoritratto usando i timbri o i segni delle matite nei paesaggi. Per Marcello Simeone, si tratta sempre accrescere il potere evocativo e di storie autonome che posseggono gli oggetti usati e abbandonati. Carsten Nicolai (Germania, 1965) lavora sull'astrazione

La sensazione iniziale sarà quella di trovarsi in un luogo di frammenti in cui il tutto è scomparso all'improvviso. Questi elementi invece di essere visti come resti di qualcosa vengono percepiti ed usati come indizi per qualcosa di nuovo. L'impatto di narrazione intima visionarie e di sorpresa intime è molto forte.

VIANUOVA arte contemporanea apre a Firenze con un approccio inedito per una galleria poiché punta a ripensare alle attuali modalità espositive e a riflettere sulla natura del contenitore d'arte e sul suo ruolo di mediazione con il pubblico. LA DISTANZA E' UNA FINZIONE è un ciclo di mostre che parte dalla riflessione su una ipotetica eredità del moderno (codici, linguaggi, usi attuali, memorie), e su cosa intendiamo adesso per spazio pittorico. Tutte le mostre indagheranno le modalità che gli artisti dalla fine anni novanta usano per definire narrazioni e storie intime quanto condivisibili con lo spettatore, il quale sarà chiamato direttamente in causa dallo spazio/sensazione messo in atto dall'opera. Più che mostre a tema saranno mostre che vogliono materializzare un'atmosfera e una sensazione ben precisa per stabilire con gesti minimi cosa è il mondo e come può manifestarsi in esso il singolo individuo (artista/spettatore).
La prima mostra che ha inaugurato lo spazio di VIANUOVA artecontemporanea è stata prendendo misure con Ian Kiaer, Didier Courbout e T-Yong Chung. La mostra rifletteva sulla città vissuta oggi più come miraggio o idea che come spazio fisico e concreto in cui stabilire delle relazione con l'altro. La seconda mostra è stata invece coincidenze con Martin Creed, nedko Solakov, Koo Jeong-A e Jacopo Miliani e puantava a creare una condizione di stupore piu che una sua rappresentazione e a stabilire un rapporto diretto con il momento della fruizione dell'opera e ad alzare il normale livello di immaginazione dello spettatore rispetto agli oggetti quotidiani con cui ha sempre a che fare.

Inaugurazione mostra venerdì 22 dicembre ore 18

Via Nuova SRL / via del Porcellana 1/r (gia' via Nuova), 50123, Firenze
Info: la mostra Piani sospetti sarà visibile dal 23 dicembre al 20 marzo ai seguenti orari: ore 16-20.
I giorni 25, 26 dicembre, 31, 1 gennaio 2007 la galleria rimarrà chiusa.
Per visite su appuntamento al di fuori dell'orario di apertura contattare: 329 8316887, 335 6470394, 328 6927778 robertogazulli@gmail.com, fguidibruscoli@gmail.com, lorenzobruni@gmail.com

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22 dicembre 2006 - 29 marzo 2007

piani sospetti
Mark Manders, Carsten Nicolai, Mai-Thu Perret, Federico Pietrella, Marcello Simeone

Piani sospetti is part of a series of shows titled 'La distanza è una finzione' curated by Lorenzo Bruni

The collective show piani sospetti is about the sensation of internalization represented by artists that work about oneself and with oneself. For these artists, the idea of the portrait is more about a means, than about a result in their works. The aspect of the dreamlike/lyrical or tautological/visionary process, that is the basis of their works, incites them to rethink their own interiority, discovering and proposing a conscience of their own identity, not as the single individual, but as part of a community. In fact, their society is not viewed only as a casual contest that produces parameters used by the single individual to react in the world, but also as a possible field of action in which one instigates a course of analyses and of change as a community. The cultural change that resulted from communication media in the 90s and that has fainted the confines between private space and that of the public, is addressed by these artists in a suggestive manner to establish a relationship and a direct exchange between a personal and collective perception of reality in order to thereafter reflect on that which we intend as a concrete or sharable history or memory. The work of these artists on the self-portrait questions the cultural elements founded in the 1900s and the collective memory with which people reevaluate and perceive objects, facts and single actions. Mark Manders (Holland, 1968) has worked on a new association of various objects to create an unprecedented mental landscape, in which the gesture and the act of creating is a predominant element of the 'manifestation' of the being. For Federico Pietrella (Italy, 1973), the gesture is the repetitive and seemingly objective act of stamping that show the dates in which he realizes his self-portraits or is an act of shaping with a pencil or oil the landscapes, both representing the temporality of the representative act. Marcello Simeone (Italy, 1973) with his photography and his 'found objects' aims to evoke, as a nocturnal hallucination, the concentration-accumulation and synthesis of everyday experiences creates a geographic identity without excluding it as a biographical story. Carsten Nicolai (Germany, 1965) whether in music (with Alva Noto, one of the most important representatives of the international electronic music research in the 90s) or whether in the visual field, has worked on reducing real elements creating a short circuit between how things may be perceived, how they appear and how they come about to be psychically elaborated by the single individual. The degree of objectivity with which the world manifests itself in relation to people is also the nucleus of the reflection of Mai-Thu Perret (Switzerland, 1976), who, however, works with collective symbols in which one recognizes a society marked as occidental and who underlines the lack of a general vision of reality and defines a new reality to be told.

VIANUOVA arte contemporanea presents in Florence an unprecedented approach for a gallery, as it aims to rethink the actual expository modalities and to reflect on the nature of the container of art and on the role of mediation with the public. LA DISTANZA è UNA FINZIONE is a series of shows that departs from the reflection of the hypothetical succession of the modern (codes, languages, actual usages, memories), and is about that which we intend now as a pictorial space. All the shows will investigate the modalities that the artists from the end of the 90s use to define narrations and intimate stories sharable with the spectator, who will be directly called to enter a space/sensations evoked by the work. These collective shows will aim to materialize an atmosphere and precise sensations, rather than work by theme, and will find and establish the definition of the world and how it may manifest in itself the single individual (the artist/spectator) with minimal gestures. The first show that inaugurated the space VIANUOVA contemporary art was prendendo misure with works of Ian Kiaer, Didier Courbout and T-Yong Chung. The show aimed to revisit the city as a physical and concrete space establishing a relationship with the other not only as an idea, mirage or functional space of passing. The second show was coincidenze with works of Martin Creed, Nedko Solakov, Koo Jeong-A and Jacopo Miliani aimed to create a condition of amazement rather than its representation and to establish a direct rapport with the moment of fruition of the works and to raise the normal level of imagination of the spectator in respect to the everyday objects it always confronts.

Info: the show piani sospetti may be visited from the 23rd of December through the 20th of marzo at the following hours: 16-20. The 25th and 26th of December, the 1st of January the gallery will be closed. If you would like to visit by appointment outside of the above hours, please contact the gallery at the following: 329 8316887, 335 6470394, 328 6927778 or robertogazulli@gmail.com, fguidibruscoli@gmail.com, lorenzobruni@gmail.com

Show opening Friday 22nd of December at 18

Via Nuova SRL / via del porcellana 1/r (gia' via nuova), 50123, Firenze

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