Secondo Progetto vincitore del concorso 'Opere Murarie'. L'opera affronta il tema della resistenza e porta a Roma l'ultima tappa di un lungo percorso performativo, condotto dall'artista nell'arco degli ultimi 3 anni, con esperienze in molte citta' europee.
Secondo Progetto vincitore del concorso 'Opere Murarie'
a cura di Josè Luis Corazón Ardura
L’associazione nomade Moving Gallery ha il piacere di presentare il secondo progetto vincitore del concorso Opere Murarie, indirizzato a curatori under 35 e rivolto alla realizzazione di interventi site-specific, caduchi per natura e destinati a non lasciare alcuna traccia di sé.
Sine titulo di Avelino Sala (Gijòn, 1972), a cura di Josè Luiz Corazón Ardura, presenta per la prima volta a Roma, il lavoro del giovane artista spagnolo, già presente in importanti mostre personali e collettive in Europa e nel mondo. L’intervento, destinato a vivere nello spazio per soli due mesi, prenderà il posto del primo progetto vincitore del concorso, la “Vetrina” di Sten Lex e Lucamaleonte, sul muro portante dello spazio bdd / Bocca di Dama a San Lorenzo.
Il progetto di Avelino Sala, pensato ad hoc per il concorso, affronta il tema della resistenza e porta a Roma l’ultima tappa di un lungo percorso performativo, condotto dall’artista nell’arco degli ultimi tre anni, con esperienze in molte città europee. Una ricerca condotta nel tempo, in cui l’artista seduto in posizione eroica, a cavallo della sua tavola da surf, insegue in luoghi improbabili, la speranza di un’onda che non arriverà mai, divenendo così il protagonista di un’attesa infinita. Un’attesa (“la espera”) che diviene, nell’ambito della ricerca di Avelino Sala, la metafora della vita, dei sogni inseguiti, delle occasioni mancate.
Il progetto romano, articolato in una ripetitiva serie di performance nelle principali fontane della città, è documentato a posteriori sul muro di Bocca di Dama, attraverso una serie di manifesti pubblicitari, che ripercorrono con una drammatica ironia, a tratti “ridicola”, l’iconografia del surfista immobile, in acque stagnanti.
La tensione dell’attesa e la valenza mediatica del messaggio pubblicitario di un evento già accaduto e affidato al muro di uno spazio interno - anziché esterno - si svuota della propria funzione comunicativa descrivendo, in chiave volutamente paradossale, la celebrazione tragicomica di una sconfitta.
José Luis Corazón Ardura (Madrid, 02-03-1973) è critico e curatore d’arte. Specializzato nel 2005 in Filosofia e Teoria della Critica d’Arte alla Universidad Autónoma di Madrid, collabora attualmente con la cattedra di Estetica. Caporedattore e critico della rivista Sublime. Arte + cultura contemporánea, è professore di Filosofia in un istituto liceale di Madrid. Tra il 1998 e il 1999 ha lavorato con la Galleria Juana de Aizpuru di Madrid e nel 2006 ha preso parte al IV Foro Internacional de expertos en arte contemporáneo di ARCO’06. E’ in via di pubblicazione il suo primo saggio: La escalera da a la nada. Estética de Juan Eduardo Cirlot.
In occasione della mostra verrà pubblicato un pieghevole con il testo del curatore.
Inaugurazione: venerdì 23 marzo dalle ore 19
Moving Gallery c/o Bocca di Dama
Via dei Marsi 2-4-6 (San Lorenzo) - Roma
Orari di apertura: dal martedì al sabato dalle 11 alle 19