Palazzo della Ragione
Verona
piazza dei Signori
045 8001903
WEB
Il Settimo Splendore
dal 23/3/2007 al 28/7/2007
lunedi' - venerdi' 9.30-19.30, sabato e domenica 9.30-21.30
045 8001903, 045 8000466
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23/3/2007

Il Settimo Splendore

Palazzo della Ragione, Verona

La mostra propone 180 capolavori da Botticelli fino ai giorni nostri, suddivisi in 6 sezioni attorno ai temi che contrassegnano la modernita': primo fra tutti quell'intreccio di amore ideale, malinconia e meditativa riflessione che caratterizza il cielo dantesco. Le opere sono di Michelangelo, Pontormo, Giorgione, Tiziano, Tintoretto, Caravaggio, El Greco, Piranesi, Bocklin, de Chirico, Modigliani, Carra', Paolini, Pistoletto, De Dominicis e di molti altri. Ideazione e cura di Giorgio Cortenova.


comunicato stampa

La modernità della malinconia

A cura di Giorgio Cortenova

Centottanta capolavori, suddivisi in 6 sezioni, saranno esposti a Verona a partire dal 25 marzo del prossimo anno. Le opere sono di Botticelli e del Pontormo, di Giorgione e del Lotto, di Tiziano e del Tintoretto, di Parmigianino e del Carracci, di Caravaggio e del Guercino, di El Greco e del Fetti, di Canova e di Piranesi, di Böcklin e di de Chirico, di Modigliani e Carrà, di Paolini e Pistoletto, di De Dominicis e Barni, e di molti altri ancora, Michelangelo compreso, presente in mostra con uno studio di testa per la Cappella Sistina in San Pietro, che contrassegna la malinconia profonda di un artista che nell’oscurità della materia trova il segreto miracolo della forma.

Titolo: Il Settimo Splendore. Sottotitolo: la modernità della malinconia. Sede: il restaurato Palazzo della Ragione, riportato all’antica bellezza grazie all’intervento di recupero realizzato da Tobia Scarpa, un architetto di fama e un cognome di casa a Verona, attraverso l’opera di suo padre Carlo che a suo tempo ripristinò la vibrante bellezza di Castelvecchio.

Ma la mostra non si segnala come l’evento più importante ed impegnativo del 2007 solo per il fatto di presentare al pubblico i 180 lavori che rimarranno esposti per 4 mesi, sino alla fine di luglio. Si tratta infatti del risultato di un lavoro di 4 anni condotto dal direttore di Palazzo Forti, Giorgio Cortenova, che dell’esposizione è l’ideatore e il curatore, attraverso lunghe ed accurate ricerche attorno ai temi che contrassegnano la modernità: primo fra tutti, appunto, quell’intreccio di amore ideale, di malinconia e di meditativa riflessione che caratterizza il cielo dantesco, il settimo cielo o, meglio ancora, “il settimo splendore” del paradiso dell’Alighieri.

L’articolato impianto storico e teorico costituisce il piatto forte a livello dialettico della straordinaria rassegna veronese, cui hanno aderito i maggiori musei italiani ed europei, da Budapest a Dresda, da Roma a Milano, da Parigi a Zurigo, da Firenze a Londra, con prestiti perfino stupefacenti in questi tempi così avari di collaborazione culturale.
La mostra ravvisa nei temi della riflessione malinconica i principi stessi della sensibilità moderna; e per certi versi polemicamente ne rivendica le origini italiane e mediterranee, sviluppatesi a partire dall’entourage fiorentino promosso da Lorenzo de’ Medici, dal “pellegrinaggio” di un Lorenzo Lotto, dall’appartata sensibilità psicologica di un Savoldo, dalla consapevolezza della “vanitas” che alimenta alcune delle più alte espressioni dell’arte seicentesca. Fino ai giorni nostri: attraverso una continuità che si propone nelle diverse sfaccettature della storia e della cultura, che riannoda i fili di un percorso ora incline alla bellezza come ideale di una suprema e sacra armonia, ora rivolto ai brividi e agli allarmi della psiche contemporanea.

A testimonianza della ricerca e delle tesi che ne hanno supportato l’impegno sarà dato alle stampe un esauriente catalogo che, oltre alle riproduzioni di tutte le opere in mostra e al saggio del curatore, conterrà puntuali ed approfonditi contributi critici dei più importanti studiosi in materia: da Claudio Strinati ad Antonio Paolucci, da Eugenio Borgna a Maurizio Calvesi, da Caroline Mathieu a Andreas Henning, da Renato Barilli ad Angela Negro, da Guido Magnaguagno a Carlo Chenis, da Pietro Bellasi a Mario Guderzo.

Immagine: Botticelli, Il ritorno di Giuditta a Betulia, 1492, Galleria degli Uffizi Firenze

Ufficio stampa Palazzo Forti: Maria Marinelli e Paola Simeone, tel 045 8001903 (int. 3)
palazzoforti.press@comune.verona.it

Attività didattiche: visite guidate a cura di Aster:
tel. 045/8000466 - fax 045/8000804 (lunedì-venerdì 9.00-13.00 e 15.00-18.00)
info@spazioaster.it - http://www.didamusei.it

Conferenza stampa venerdì 23 marzo ore 11,30
Inaugurazione sabato 24 marzo ore 17

Palazzo della Ragione
Piazza dei Signori, Verona
Orari: da martedì a venerdì ore 9:00-19:00
sabato e domenica ore 10.30-19.00
(chiusura biglietteria ore 18:00)
chiuso il lunedì, Natale e il 1 gennaio
Biglietti: intero: 5 euro
ridotto: 4 euro
gruppi superiori alle 15 unità; studenti singoli con tessera o libretto universitario, dal 14 al 30 anno di età; militari e volontari del Sevizio Civile Nazionale; possessori della Verona Card per le mostre temporanee non comprese nel biglietto cumulativo; iscritti all’Università della Terza Età Comune di Verona; card Provincia di Verona; adulti oltre 60 anni; titolari di apposite convenzioni
ridotto speciale: 3 euro
scolaresche (dalle scuole elementari alle superiori) accompagnate dagli insegnanti; ragazzi dagli 8 ai 14 anni accompagnati da genitori o da adulti responsabili
gratuito
bambini fino a 7 anni accompagnati da genitori o adulti responsabili; anziani residenti nel Comune di Verona dopo il compimento del 65 anno di età; portatori di handicap e loro accompagnatori; insegnanti accompagnatori di scolaresche (due per ogni classe indipendentemente dal numero di studenti)

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