Bonelli Arte Contemporanea
Mantova
via Corrado, 34
0376 244769 FAX 0376 244769
WEB
Andres Serrano
dal 22/3/2007 al 19/5/2007
dal martedì al venerdì dalle ore 10.30 alle ore 18.30, sabato dalle ore 16.30 alle 19.30 e su appuntamento

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Bonelli Arte Contemporanea




 
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22/3/2007

Andres Serrano

Bonelli Arte Contemporanea, Mantova

L'artista esprime, con immagini fotografiche patinate e perfette, gli sconvolgimenti e le manie del mondo contemporaneo. In mostra una serie di fotografie con colori forti, scene grottesche d'ispirazione fiamminga, create con particolare attenzione per la superficie, la simbologia degli oggetti e dei soggetti. A cura di Maria Chiara Valacchi.


comunicato stampa

Mostra monografica

a cura di Maria Chiara Valacchi

La galleria Bonelli Arte Contemporanea presenta una mostra monografica dedicata ad Andres Serrano, fotografo di fama internazionale nato a New York nel 1950 e ritenuto un grande provocatore. In realtà, come hanno dimostrato le mostre a lui dedicate (l’ultima di queste è quella allestita al Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano) il suo lavoro si apre a una chiave di lettura più complessa. L’artista si esprime con immagini fotografiche patinate e perfette che esprimono gli sconvolgimenti e le manie del mondo contemporaneo.

Come sottolinea Maria Chiara Valacchi: “Andreas Serrano, l'artista reso famoso dalla controversa e blasfema foto ”Piss Christ'', un Cristo immerso nella sua stessa urina, ama da sempre scioccare con la rappresentazione cruda del vero, che sviscera, scoprendone la vera essenza drammatica, attraverso la composizione di scene al limite del sogno onirico. Sono pugni nello stomaco, shock visivi, le immagini di Serrano,americano stranamente poco politically correct che gioca con la contraddizione e con il ribaltamento di dogmi propinati da una società contraddittoria, da una politica severa e dalla religione.

Non usa espedienti tecnici per realizzare le sue foto, la macchina fotografica che impressiona la pellicola cattura gli scenari che vede attraverso l'obbiettivo: i colori forti, le scene grottesche d’ispirazione "fiamminga", la particolare attenzione per la superficie, la simbologia degli oggetti e dei soggetti sono l'attuazione personale di un mondo veritiero. La semplicità tecnica e il cinismo con i quali denuda, investigando, la realtà, crea uno smarrimento sensoriale. Non si è pronti sensibilmente ad osservare il grottesco nello spazio patinato e senza tempo di uno studio fotografico, attraverso questa decontestualizzazione Duchampiana si assiste ad un avvicinamento violento ad immagini che preferiremmo non vedere, anche se per pochi secondi, nella retina oculare. Nel suo percorso artistico è arrivato ad una semplificazione dell'immagine totale spostandosi da un punto di vista soggettivo ad oggettivo.

Nei primi cicli di opere che risalgono al 1983, usa una composizione scenica per mettere in atto le contraddizioni e le ipocrisie di una tradizione cattolica, raffigura i turbamenti e i limiti ideologici sostituendo icone sacre con pezzi di carne sanguinante, dissacrando la pietà michelangiolesca e accostando ritratti di prelati a nudi di donne legate con i seni bianchi rigati di sangue. Nella serie del 1996 "History of sex" la rappresentazione teatrale è un mezzo per ostentare i turbamenti sessuali ed erotici contemporanei, dove le forti contrapposizioni e i limiti valicati del pudore rendono normali e comprensibili i rapporti morbosi che si instaurano tra un anziana e un giovanissimo adone, una nana ed un ragazzo nerboruto o una donna che penetra violentemente il corpo di un individuo.

In "The morgue" sposta l'attenzione sulla superficie di corpi di defunti fotografati all'obitorio, il rigor mortis di due braccia bloccate nell'ultima sensazione vitale del freddo, il volto bruciato di un uomo che perde la fisionomia a dispetto dell'acquistata texture spettrale, sono il risultato della sua indagine sulla morte e sullo sfacciato tentativo di valicare quel senso del rispetto e del pudore che nutriamo verso questo argomento. Si serve dell’espediente scenico anche per le opere del 2001 The interpretation of dreams titolo tratto dal celebre trattato di Freud che gli offre la possibilità di ribaltare tutti i preconcetti ancorati ad una società a tratti alienante e restrittiva, raffigura babbi natale di colore, componenti del Ku Klux Klan appartenenti ad etnie africane, vagine dentate e bambini appesi come salumi. Ma è l'ultima fatica dell'autore a ripulire la realtà da ogni riferimento o distrazione che potrebbe non rivelarne anche il minimo lato oscuro, "America" è una raccolta di ritratti individuali, un diario antropologico ed intimo dell'artista realizzato dopo l'11 settembre 2001, il livellamento sociale ottenuto ritraendo i personaggi in studio glorifica e distrugge un popolo dalle mille sfaccettature, i personaggi ripresi con i propri indumenti identificatori sono lo specchio della personalità poliedrica dell'artista che alla domanda:" perché non ti fai un autoritratto?" risponde "cosa credi che sia questo? è un autoritratto". Per Andreas Serrano il ricercato spiazzamento sensoriale e l'esibizionismo esasperato diventano l' espediente per aprire le porte del suo privato e renderci partecipe del suo mondo malinconicamente perverso e poeticamente contraddittorio”.

In collaborazione con Paula Cooper Gallery, New York

Immagine: Andres Serrano The Morgue (Death by Drowning II) 1992 Cibachrome, silicone, plexiglas, wood frame 49 1/2 x 60 inches (125.7 x 152.4 cm)

Inaugurazione venerdì 23 marzo ore 19.00

Galleria Bonelli Arte Contemporanea
Via Corrado 34 - Mantova
Orario: dal martedì al venerdì dalle ore 10.30 alle ore 18.30, sabato dalle ore 16.30 alle 19.30 e su appuntamento
Ingresso libero

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