Casa Sicilia
New York
350 Fifth Avenue, Suite 3600D

Claudio Arezzo di Trifiletti
dal 8/4/2007 al 21/4/2007
095 311362
WEB
Segnalato da

Elisa Toscano



 
calendario eventi  :: 




8/4/2007

Claudio Arezzo di Trifiletti

Casa Sicilia, New York

Un corpo in movimento contiene vita, la testimonianza la si ottiene vedendo le tracce dei suoi movimenti, le sue impronte.


comunicato stampa

Imprints

"Un corpo in movimento contiene vita, la testimonianza la si ottiene vedendo le tracce dei suoi movimenti, le sue impronte."

Le risposte che porti nel cuore sono quelle che portano il bene di tutti. La vita che Voi interpretate è buona cosa se venisse vista come una favola. Il gioco delle favole, sovrapposizione di sogno e realtà, sfumature dai contorni non definiti, il bianco e il nero si fondono per rimescolare, rimescolarci; che all’apparenza sembra definito. L’apparenza non esiste, ogni cosa e ciò che è, e ciò che la mente crede essere, dunque ciò che e apparente e realtà, la realtà e apparenza dove il confine che definisce l’uno o l’altra.

La mente crea l’illusione , sciogliere l’illusione significa liberare la mente, liberare la mente fa vedere ciò che è. Godere di ciò che è, non di ciò che potrebbe essere, o di ciò che si vuole che sia, crea il vuoto mentale che diventa presupposto di partenza e presupposto di arrivo, non esiste più limite ne confine. La mente, libera, tu sei libero, le tue ali spiegate, non c’è più separazione tra te e il cosmo, Sei il cosmo.

Delia Barbagallo

In una metropoli solo in pochi vivono, tutti gli altri sopravvivono. Immaginate poi a New York, dove negli ingorghi dell’indifferenza umana, il cuore e la mente viaggiano tra una fermata e l’altra della metropolitana. Quest’agglomerato di caos però ha un’anima. Da scomporre. E da riscrivere con un altro linguaggio. Non quello del distacco alienante che contraddistingue uomini chiusi nel paltò, ragazzi assordati dalla musica di una cuffietta e donne abbracciate soltanto alla propria borsetta. E in questa distesa di sabbia, che nasconde il tesoro dello spirito multiforme, c’è qualcuno che vuole scavare, trivellare l’involucro di quest’epoca in cui ci siamo rinchiusi, trovare l’acqua che nutre quell’anima e la risveglia dal torpore. Sgretolando pian piano le apparenze ecco che si può toccare con mano la verità.

Magari proprio attraverso i piedi, in contrasto con la più usuale automazione che ci porta a tendere le braccia, protenderle in avanti e frugare con le dita tra le cose della vita. Nel primo caso è più facile mantenere il controllo, non perdere l’equilibrio, graffiare e poi ritrarre il gesto, afferrare e poi mollare, appigliarsi e cercare di non cadere. Con i piedi invece no. Con i piedi invece puoi trasferire energia nella direzione che vuoi, puoi marciare, saltellare, piroettare o semplicemente passeggiare, ma senza bluffare. In una parola, ti puoi rivelare.

O meglio, svelare. Questo è il senso di “Imprints”: tendere l’orecchio e ascoltare in silenzio quello che la gente ha da raccontare attraverso il corpo, partendo dall’espressione estetica e formale, ma andando al di là di essa. Ecco che allora salteranno fuori inconciliabili identità di una stessa persona, o magari, identiche emozioni di un popolo intero; e nello stesso tempo, la cultura underground, le ferite della storia, la dignità di un quartiere, le voci di un dolore. L’isola semantica di libertà e verità si ergerà da questa terra brulla. E verrà poi incorniciata per diventare opera ed essere finalmente mostrata. E solo chi utilizza come strumento l’amore e la creatività, la profondità e il suo alfabeto, può diventarne il tramite. L’interprete. Questo è l’artista. Questo è Claudio Arezzo di Trifiletti: colui che sa raccontare una storia tutta da inventare.

Assia La Rossa (dal Giornale di Sicilia)

La mia Arte per la Pace.
"Qualsiasi persona che passa su questo mondo ha delle responsabilità e con essa qualcosa in comune con gli altri: l’Anima”. Con la sua manifestazione creativa Claudio Arezzo di Trifiletti, artista catanese, porterà ad Aprile nella grande "grande mela" ”Imprints”, mostra di pittura negli spazi di Casa Sicilia, punto di riferimento per i Siciliani d’America all’Empire State Building di New York.

“Ho pensato ad un progetto che servirà non solo a promuovere la mia Arte ma soprattutto un’idea di Pace- spiega – quando noi camminiamo lasciamo delle impronte, io stenderò dei teli sui marciapiedi per cinque ore circa, ungendogli con diverse misture e permetterò alle persone di calpestare queste lenzuola e dopo spiegherò loro il mio progetto artistico. E un progetto che unisce i popoli di qualsiasi etnia, tutti porteranno sostanze sia a livello materiale che energetico, perché ogni corpo emena un’energia, il negativo e il positivo che fanno parte entrambi di questo universo ed entrambi devono convivere”.

Le impronte che si andranno sovrapponendo uno sopra all’altra andranno a creare delle immagini, che l’artista “guardando con gli occhi di un bambino” renderà visibili agli altri: “Ogni giorno provvederò ad intelaiare le tele ed a creare un’opera, il mio intento e finirla per il giorno seguente, alla fine saranno circa quaranta”.
Il suo universo creativo tra sculture e dipinti è la ”Casa Museo Sotto l’Etna” perché l’Etna è una nostra grande alleata”, precisa, l’Arte è rivelazione del suo mondo interiore.

Il mito dell’Oriente lo influenza e la sua tecnica parte dalla pittura delle ombre e dall’uso e riuso della materia.
“Tutto contiene Vita: la saliva, la polvere dell’Etna, la vernice dei mobili scartavetrati per il restauro. Nella tela il corpo segue i movimenti della mente, si creano tante macchie poi vedo delle linee che cominciano a prendere forma e per fare percepire agli altri quello che vedono i miei occhi le traccio di nero, sembrano disegni infantili, ma li rendo infantili proprio per farli vedere a tutti. All’interno c’è un simbolismo che non è studiato, un progetto che nasce dai pensieri che mi appartengono”.

Eliana Nisi

Siamo di passaggio! Su questa terra, in questa vita, siamo di passaggio! Siamo umani inermi ed impotenti, gestiti da un destino che ci permette l’amore, la gioia, la vita ma ci obbliga ad un termine imprecisato. Cerchiamo, nel bene e nel male, di lasciare un segno del nostro passaggio su questo pianeta.

Un’impronta della nostra esistenza che racchiuda l’energia della nostra anima. Siamo anime che si muovono sul mondo creando vita e arte. Claudio Arezzo di Trifiletti ci regala un istante di vita. Uno squarcio nell’arco temporale che blocca tempo e spazio per registrare in terra il passaggio delle nostre anime. Le impronte della vita che passa. Le impronte di esseri umani che, come segni, ci permettono di leggere e decodificare la nostra vita, la nostra presenza sulla terra.

Si tratta di un’opera immortale. Di un’elaborazione simbolica dell’intera esistenza umana tracciata nel suo percorso infinito. Chi conosce la gioia della vita e l’abisso della morte, ha consapevolezza di quanto, una semplice impronta, possa essere importante. Chi percepisce la brevità di una vita intera, comprende l’immensità di un istante. Ancora, Claudio, ci comunica positivamente su quale dono Dio ci ha offerto, ancora Claudio, mette il mondo su una grande tela, ancora Claudio, rende in arte la nostra vita.

Elisa Toscano

Penso : se sono riuscito a realizzare tutto questo che ancora, visto la mia età , rimane sempre un piccolo gradino, lo devo a tutte le Anime, che mi hanno pensato, abbracciato, voluto bene, amato, e, a volte anche odiato. Quando una sorella, un fratello mi incontrano (oggi) è racconto, la notizia,(o già è arrivata) , tutti, sono felici, e manifestano gioia, piacere nei miei confronti.

Mi fanno tanti complimenti, mi chiedono, ma come ci sei riuscito ma sei stato davvero bravo, e dentro il mio cuore, altrettanto pieno di gioia, sento, che ciò, che sono, lo devo a tutti coloro, che anche per un istante, mi hanno pensato, perché in quell’istante, ho percepito, il loro benestare, l’ok di Dio ,che vive in tutti Noi.
Un cerino, rimane un cerino, ma quando i cerini sono più la fiamma cresce, e non importa se il tempo li finirà prima, ma ,il calore è maggiore, la fiamma è unita è compatta, in una, e poi noi non siamo cerini, la nostra Anima non si spegne, anche se per natura abbandona i corpi nel tempo.

Scrivo, come se parlassi, disteso con degli amici, ah che ricchezza ,averne, e non è vero ,(quello che pensano molti) ,che gli amici sono veramente pochi, gli amici esistono, l’amicizia esiste, l’importante è non abusare della stessa, e superare i problemi, come il buon vino supera gli anni dentro la sua botte, il vino novello sarà buono, ma ubriacarsi di vino antico, è proprio un’altra storia.

Mi sento felice, anche se ho conosciuto, una felicità, maggiore, magari legata alla Vera Pace, alla preghiera, non per chiedo, ma per piacere. Forse dovrei scrivere le ultime novità del progetto, ma sono sicuro, che con tanta energia in gioco, saranno molte le novità. Parecchi ,mi parlano di una mostra a New York, ma credetemi la mostra sarà l’ultimo sorso del progetto, che spero possa insegnarmi ancora molto, perché , sento che ancora ho una vita per imparare.

La notte disteso sul mio letto, nonostante la stanchezza, contrasti con l’euforia, il pensiero mi guida, mi spaventa, perché la paura , dicevano tutti, la sconoscono solo gli imbecilli, anzi io dico, che chi ha paura sta attento a non perdere la cosa più preziosa donatagli, la Vita. Scusate, mi capita spesso ultimamente, di avere così tante cose da dire, che poi, non faccio, in tempo a completarne una , che altri si allacciano ad un oceano di cose ,che mi affollano la mente, ma tutto chiaro tranquilli.

Dicevo, perché paura, per questa mostra, come la chiamano parecchi. La mostra sarebbe stata una passeggiata, sistemavo le mie opere, alla fine riuscivo a leggere la matematica mentale e il senso di tale predisposizione, Vernissage, e poi tutto il resto, fino alla chiusura, (e così finish). Sono stato bravo ho fatto la mostra a New York, cacchio all’Empire State Building, che occasione.

Ma in realtà ,sentivo, un desiderio più grande, e credetemi, lo stimolo di new york ,la grande mela, quanta Arte, chi divideva i cadaveri , e faceva installazioni, chi con palle di ferro, e grù bucava i tetti delle case, facendosi pagare una fortuna, e potrei continuare, fino a casi più disperati di bisogno di espressione, di emozione, di far parlare. Io come potevo arrivare, con una mostra, centinaia, migliaia, milioni, di mostre inaugurano, lo spazio, merita il massimo del mio essere, il vento con tutti i suoi contenitori mi chiedeva una missione, offrendomi solo un’Alleata, La Divina Provvidenza.

A chiunque può sembrare facile, presentarsi al centro della propria città., stendere dei lenzuoli, e far sì, che quei lenzuoli, lasciano impresso nella mente delle persone, che sono lì per tutti, come il mondo è per tutti, uguaglianza di tutti i presenti.Può salirci sopra ciunque, qualunque religione, stato sociale, politico ,animale ,tutto ciò che è in movimento, che è Anima-to contiene Vita perché custodisce la fiamma di un’Essenza. Ancora nel mondo, i popoli si scontrano con altri popoli, ingannati dalla loro stessa aggregazione, nata da una distinzione apparente.

Ma è possibile, che nel 2007, siamo arrivati fin qui. Abbiamo manipolato il nucleare per lo sterminio dei nostri fratelli, ma con quale criterio, si chiamano ancora uomini in guerra, a lottare contro i figli di un’altra madre, e con quale criterio, si lascia ancora oggi pensare che la lontananza dalla guerra, non ci porti anche ad esserne responsabili, e allo stesso tempo vittime. Con quale criterio, si pensa, che muoiono milioni di persone, in atroci dolori, e queste possano lasciare il corpo così indifferentemente, senza lasciare una grossa esalazione di sofferenza, che sarà in poche ore degustata dall’intero pianeta.

Pensate al fumo, portato dal vento, il fumo sale verso il cielo, ma la sofferenza no, il cielo ha le sue barriere, anche se il Padre se ne dispiace, perché vede i suoi figli che si sterminano, e cerca di gridargli da li Su , dentro i cuori assordati dall’odio, magari frutto di stesso odio ricambiato. E allora, non potevo non prendere in considerazione, che era ora di scendere nuovamente in campo, in una terra dove sei un numero, stenderò questi bianchi lenzuoli ,tanto bene, tanto male, queste sono le regole, un Angelo ti porge la mano, un demone ti sgambetta, e queste entità vivono sia nell’etereo ,ma anche nella carne, e sono coloro che hanno scelto la squadra di appartenenza.

Con questi lenzuoli, spero tanto, che la mia Arte, che delinea, le energie impresse, che risalta le ombre contrastate dalla luce, possa creare, in nome dell’Umanità, in nome della Pace, una storia ,che possa servire, a dare spunto ad altre storie, di cui il mondo fortunatamente è ricco, ma purtroppo, stenta a viverne solo poche righe.
Grazie a tutti, Claudio Arezzo di Trifiletti

Ufficio Stampa e Relazioni Pubbliche :
Elisa Toscano Tel.347 6397925 - info@parlareinpubblico.it
http://www.parlareinpubblico.it/arezzo_di_trifiletti.htm

Inaugurazione Mostra : Lunedì 9 Aprile ore 18.00

Casa Sicilia – The Empire State Building
350 Fifth Avenue, Suite - New York
Orari: dalle ore 10.00 alle ore 19.00
Ingresso gratuito

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Claudio Arezzo di Trifiletti
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