Experience. Il lavoro, composto da video e installazione, nasce dallo stupore provato per la forza devastatrice a cui danno risalto i media, che da tempo sfruttano in maniera spettacolare il fenomeno delle autobombe. L'intero lavoro richiede un forte coinvolgimento visivo, intellettivo, emozionale, stimolando le nostre facolta' sensoriali.
Experience
Negli spazi del FAT Bar/bookshop, interno al centro culturale per le arti
contemporanee Ex Siri Terni, apre anche una galleria, e inaugura la stagione
espositiva con la mostra personale Experience uno dei giovani più
interessanti del panorama artistico internazionale, Rocco Dubbini. Il
progetto prende vita grazie alla collaborazione tra Francesco Santaniello,
Indisciplinarte, e l’Assessorato alla Cultura del Comune di Terni.
Presentazione della mostra:
Con ogni probabilità il nostro universo è nato da una colossale esplosione,
il Big Bang. Alcune isole o interi atolli si sono originati dallo scoppio di
sistemi vulcanici. Nonostante la furia devastante di tali incontenibili
reazioni, questi esempi dimostrano la dinamica costruttiva di un evento,
incontrollabile e imponderabile come sono i moti della natura, che produce
tuttavia un effetto generativo, lasciando un segno senza dubbio positivo
della sua azione. Al contrario le deflagrazioni che ormai da anni ci vengono
proposte quotidianamente dai media non hanno la minima componente positiva.
La loro spettacolarizzazione mediatica ci ha assuefatti all’orrore e rientra
nelle perverse strategie di chi le ha ideate con chiaro istinto bestiale.
Rocco Dubbini con Experience ci induce a riflettere su questo argomento.
L’intero lavoro richiede un forte coinvolgimento
visivo-intellettivo-emozionale, stimolando le nostre facoltà sensoriali.
L’artista ha iniziato a lavorare sul tema dell’autobomba nel 2004,
riprendendo le tracce di un percorso personale che lo ha portato alla
riscoperta di alcune memorie dell’infanzia.
Il lavoro, video e installazione, nasce dallo stupore provato per la forza
devastatrice a cui danno risalto i media, che da tempo sfruttano in maniera
spettacolare i resti delle autobomba.
Ogni macchina riproduce il modello di un’autovettura utilizzata in attentati
o incidenti realmente accaduti in varie parti del mondo. Quindi tutto nasce
dalla notizia, ed è la notizia stessa che ha avuto un effetto dirompente su
Rocco bambino, che ricreava microincidenti con le automobiline. L’artista –
come afferma Francesco Santaniello - ha ripercorso questo gioco perchè
crede che il potere dei media giochi sulla gradevolezza dell’incidente, sul
fascino del perverso. Dubbini riflette su questa fascinazione subita da
bambino, quindi lavora sull’inconscio e sulla parte infantile ancora
presente in ognuno di noi. È la metafora di ogni selezione di immagine
proposta dai media che tendono sempre a mostrare e selezionare immagini che
facciano presa e giochino non solo sulla parte razionale del pubblico.
Esiste anche il fascino del monitor che racchiude e costringe questa
immagine devastante centripeta (esplosione) impreziosendola, rendendola
gestibile, densa. Lo stesso valore che si ritrova nel gioco: una riduzione
della vita adulta, l’utilizzo di oggetti in miniatura del quotidiano (da qui
l’idea dell’auto modello)”.
Tuttavia l’auto modello che utilizza non è da bambini ma per modellisti,
pertanto il gioco è rivolto agli adulti. Quindi il discorso diventa serio,
drammaticamente serio.
Il video riprende il bambino appartato su un balcone che gioca: rompe
petardi e li infila nelle macchinine preparando le sue autobomba.
Improvvisamente tutto viene bloccato (la manipolazione) a causa
dell’esplosione che risveglia e riporta alla realtà tramite un inaspettato
effetto sonoro. Dubbini evoca essenzialmente un gioco drammatico, che
richiama un’esperienza tragica da li il titolo experience.
Experience tende a sottolineare il valore semplificato del progetto: la
conoscenza, il mettere in luce un determinato fenomeno che ritiene normale,
che fa parte del quotidiano.
Ex Siri Centro per le Arti Contemporanee
Lungonera Savoia - Terni