Carl Andre
Dan Flavin
Donald Judd
Sol Lewitt
Robert Morris
Phil Sims
James Turrell
Lawrence Weiner
Giorgio Cortenova
Giuseppe Panza di Biumo
Arte Minimal della collezione Panza dal Guggenheim di New York. La mostra costituisce una delle piu' interessanti prospettive critiche rivolte al Minimalismo Americano degli anni Sessanta e Settanta. (...) L'esposizione raccoglie opere di Carl Andre, Dan Flavin, Donald Judd, Sol LeWitt, Robert Morris, Phil Sims, James Turrell, Lawrence Weiner, ed e' curata da Giorgio Cortenova, Direttore di Palazzo Forti e storico dell'arte esperto dell'area minimalista e concettuale, e dal conte Giuseppe Panza di Biumo (...).
Arte Minimal della collezione Panza dal Guggenheim di New York
LA MOSTRA
La Percezione dello spazio costituisce una delle più interessanti prospettive critiche rivolte al Minimalismo
Americano degli anni Sessanta e Settanta.
Promossa dal Comune di Verona e dalla Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Forti, con il sostegno della
Fondazione Cassa di Risparmio di Verona, Vicenza, Belluno e Ancona, la mostra si inserisce nell'impegnativo
percorso di ricerca dedicato dalla Galleria d'Arte Moderna di Verona ai grandi protagonisti dell'arte e del
collezionismo del XX secolo.
L'esposizione raccoglie opere di Carl Andre, Dan Flavin, Donald Judd, Sol LeWitt, Robert Morris, Phil Sims,
James Turrell, Lawrence Weiner, ed è curata da Giorgio Cortenova, Direttore di Palazzo Forti e storico
dell'arte esperto dell'area minimalista e concettuale, e dal conte Giuseppe Panza di Biumo che, in
quarant'anni di collezionismo, ha acquistato circa 2.500 opere, più della metà delle quali si trovano oggi nei
più importanti musei d'arte contemporanea del mondo, dal Museo Cantonale di Lugano, al Moca di Los
Angeles ed al Guggenheim di New York.
Le opere della collezione Panza in mostra a Verona giungono dalla Solomon R. Guggenheim Foundation di
New York. E' cosa nota che molte opere degli artisti minimalisti prendono vita, di volta in volta, nelle grandi
occasioni espositive. Ciò costituisce infatti uno dei presupposti teorici delle poetiche minimaliste e concettuali,
che prediligono identificare l'arte con l'idea ed il progetto dell'opera, con le sue componenti strutturali e con
le metodologie costruttive stesse. La cosa impegna ogni volta le sedi espositive al massimo livello qualitativo
ed organizzativo. In questo caso le installazioni di Sol Lewitt, James Turrell e Lawrence Weiner sono state
realizzate negli spazi del Palazzo della Gran Guardia, grazie ad un complesso lavoro di coordinamento tra la
Galleria d'Arte Moderna di Verona, il Guggenheim, gli artisti ed i rispettivi assistenti, che hanno concretizzato
in loco i loro progetti, a stretto contatto con i curatori della mostra, nonché specialisti e ditte italiane.
Il catalogo pubblicato in occasione dell'esposizione, edito da Electa, riproduce integralmente le immagini
delle opere presenti alla Gran Guardia e contiene un colloquio con Giuseppe Panza di Biumo condotto e
curato da Angela Vettese ed un'introduzione critica di Giorgio Cortenova.
LA COLLEZIONE PANZA DI BIUMO
Giuseppe Panza di Biumo nasce a Milano nel 1923. Il padre, originario del Monferrato, lavora nel settore del
commercio e della distribuzione dei vini.
La madre ama dipingere e trasmette al figlio la passione per l'arte.
Giuseppe Panza si laurea in giurisprudenza a Milano nel 1948. Nel 1954 comincia a considerare l'idea di
raccogliere una collezione d'arte contemporanea. E' affascinato dalla pittura astratta (TÃ pies, Klein, Fautrier,
Rothko, Rauschenberg).
Le prime acquisizioni di opere d'arte minimalista iniziano a New York, intorno alla metà degli anni Sessanta.
Quando, nel 1966, s'inaugura al Jewish Museum di New York l'esposizione Primary Structures, che proporrà a
livello internazionale la scultura minimalista, Panza ha già acquistato alcune opere di Robert Morris e Dan
Flavin.
A partire dal 1969 Villa Menafoglio Litta Panza, la villa barocca che la famiglia possiede a Varese, viene
adattata alla "sentimento ambientale" delle opere di LeWitt, Judd, Morris, Nauman, Turrell: viene restaurata la
rimessa e le cavallerizze, vengono studiati percorsi ambientali con gli artisti europei e americani che giungono
per realizzare le loro opere nelle ampie sale della dimora settecentesca, donata nel 1996 al Fondo per
l'Ambiente Italiano e oggi trasformata in museo.
Tra il 1990 ed il 1992, Giuseppe Panza dona, vende e concede in prestito 694 pezzi della sua prestigiosa
collezione alla Solomon R Guggenheim Foundation, che così incrementa notevolmente i suoi fondi d'arte
contemporanea.
IL LINGUAGGIO, GLI ARTISTI E LE OPERE
Il linguaggio minimalista è particolarmente attento all'energia della forma in relazione allo spazio con cui
interagisce: la scelta del luogo, le tipologie d'installazione delle opere e la possibilità per il pubblico di
divenire elemento attivo nella sua percezione spaziale rappresentano uno degli elementi più affascinanti di
queste creazioni. Gli artisti minimalisti hanno inteso ed intendono dunque porre nuove relazioni tra l'uomo e
l'ambiente, trasformare l'impatto emotivo ed intellettuale dell'osservatore e suggerire una nuova percezione
della realtà spaziale stessa.
Nelle ampie sale della Gran Guardia, originariamente destinate agli esercizi militari e cavallereschi, trovano
giusta collocazione le opere minimaliste della Collezione Panza: grandi strutture primarie, realizzate con
materiali industriali che contribuiscono all'efficacia e all'energia delle forme. Una simile energia si diffonde
magicamente nello spazio anche nei casi in cui le dimensioni sono più contenute. Da un certo punto di vista
la presenza fisica non è direttamente proporzionale all'occupazione emotiva dello spazio: anche ciò
costituisce il fascino particolarissimo di quest'arte stimolante e nello stesso tempo evocativa.
Dan Flavin lavora con la luce: si serve di tubi al neon, variamente colorati e collocati nell'ambiente; i loro
riflessi su pareti e pavimenti sono evocazioni di un ordine razionale e di una perfezione che oltrepassa le loro
specificità fisiche e materiali.
La luce è protagonista anche nelle "scatole ottiche" di James Turrell. In Night Passage l'artista propone la
magia del dubbio sulla reale esistenza dei fenomeni fisici. Turrel chiama i suoi spettatori "percettori" di
un'opera che deve essere appunto percepita nella sua atmosfera assoluta, intima e silenziosa.
Nelle sculture di Carl Andre la ricerca si sposta dalla luce alla materia ed il fascino dell'opera viene invece
individuato nei valori 'minimali' di peso, massa, volume, gravità , lucentezza, opacità ed estensione: "la
materia come materia, contro la materia come simbolo". Andre si serve di elementi di produzione industriale,
in alluminio, piombo, rame, zinco, attraverso moduli intercambiabili che distende direttamente sul pavimento
(floorness). Lo spettatore può liberamente camminarvi sopra, anzi è invitato ad appropriarsi dello spazio
dell'opera (10x10 Altstadt Copper Square, 1967), da cui scaturisce un senso di classicità e armonia.
Anche Robert Morris considera lo spettatore parte attiva del progetto dell'artista. A partire dalla metà degli
anni '60 crea strutture geometriche in acciaio, compensato, fibra di vetro, su scala architettonica (Untitled,
Aluminium I Beams, 1967). Il fruitore instaura con l'opera intorno alla quale si muove un rapporto
assolutamente attivo, cancellando qualsivoglia confine tra lo spazio assegnato alla scultura e quello di
pertinenza dell'osservatore.
Donald Judd si esprime con un vocabolario formale che ruota intorno a costruzioni unificate, progressioni
matematiche e materiali industriali. Tipiche le sue scatole metalliche, a forma di parallelepipedo, distribuite
da sole o a gruppi (in pile) per terra o fissate alla parete. A dispetto dell'austerità estetica e della loro purezza
geometrica, le superfici colorate e riflettenti appaiono sontuose e dinamiche; restituiscono luce allo spazio e
producono quella che altre volte è stata chiamata una "misteriosa materialità ".
Sol LeWitt realizza i suoi primi dipinti su muro (Wall Drawings) nel 1968. All'inizio disegna a matita linee
rigorosamente orizzontali, verticali o diagonali e si serve di una controllatissima gamma di colori; in seguito
introduce linee dinamiche, archi e circoli, attraverso un'ampia varietà di colori e tecniche. In tutta la sua
attività il progetto si rivela più importante dell'opera finita: l'idea, che presiede alla nascita dell'opera,
costituisce di fatto la sua stessa identità . La tautologia di Sol LeWitt influenza il pensiero teorico al di là dei
confini dell'arte, suggerendo nuove riflessioni alle tematiche più avanzate delle esperienze conoscitive
contemporanee.
Weiner è, con LeWitt uno di primi artisti americani ad attribuire grande importanza all'idea da cui l'opera
scaturisce; egli partecipa intensamente, insieme ad altri artisti attivi alla fine degli anni '60, come Robert Barry
o Joseph Kosuth, al clima dell'Arte Concettuale. Nelle sue opere la parola è protagonista assoluta:
dichiarazioni stampate, testi scritti sulla parete di una galleria, frasi pronunciate che alludono ad una
dimensione invisibile, costituiscono il materiale espressivo del suo linguaggio a partire dalla fine degli anni
Sessanta.
Phil Sims non appartiene strettamente al Minimalismo storico, ma attraverso i suoi dipinti monocromi di grandi
dimensioni egli ha saputo rinnovare, nel corso degli anni Ottanta e Novanta, quella riflessione analitica che
ha contrassegnato la stagione dell'arte minimal. Egli realizza le sue opere intrecciando diverse textures, zone
opache e zone lucide: un "colorato stato di grazia" che riflette una vitale e drammatica integrazione di natura,
sensi, ragione e memoria.
Elenco degli artisti:
Carl Andre
Dan Flavin
Donald Judd
Sol Lewitt
Robert Morris
Phil Sims
James Turrell
Lawrence Weiner
Immagine:
Dan Flavin, Untitled, 1975
impianti di luce fluorescente con lampadine verdi
Edizione 1 di 5, 411,5 x 281,9 x 10,2 cm.
Panza Collection, dono al Fondo per l'Ambiente Italiano, 1966,
in deposito permanente alla Solomon R. Guggenheim Foundation, New York L 197.93
Foto: Sally Ritts
No opere esposte: 17
Organizzazione:
Comune di Verona - Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea Palazzo Forti, con il sostegno della Fondazione Cassa di
Risparmio di Verona, Vicenza, Belluno e Ancona.
Catalogo: Electa
Testi critici in catalogo: Giorgio Cortenova e Angela Vettese
Orari: da martedì a domenica: ore 9.30 - 20.00 (chiusura biglietteria: ore 19.30)
Prezzo biglietti:
Intero: Lire 10.000
Ridotti: Lire. 6.000: militari, ragazzi fino a 18 anni, adulti dai 60 anni, gruppi superiori alle 15 unità , coupon e tessere varie,
scuole elementari e medie inferiori, scuole medie superiori
Gratuito: scuole materne e bambini fino ai 6 anni
Omaggio: Portatori di handicap e invalidi (+ accompagnatori)
Comunità terapeutiche, carcerati, orfanotrofi, ecc. (previa autorizzazione della Direzione di Palazzo Forti)
Mezzi pubblici:
Autobus dalla Stazione ferroviaria: linee11, 12, 13, 14, 51 (marciapiede A); 72, 73 (marciapiede F); festivi : linee 91, 92, 93,
98 (marciapiede A)
Informazioni:
Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea Palazzo Forti
Via A. Forti 1 - 37121 Verona
Tel. 0039 045 8001903 / 596371 / 8031394
Fax 0039 045 8003524
Ufficio stampa:
BONDARDO COMUNICAZIONE, Milano - Tel. 02.29005700
Paola Manfredi p.manfredi@bondardo.com
Caterina Barboni c.barboni@bondardo.com
PALAZZO DELLA GRAN GUARDIA
Piazza Bra, Verona