Abbazia di San Giorgio Maggiore
Venezia
Giudecca-Isola di San Giorgio

German Portal
dal 1/6/2007 al 29/6/2007
9 am - 12.30 pm; 2pm - 7 pm
WEB
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German Portal




 
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1/6/2007

German Portal

Abbazia di San Giorgio Maggiore, Venezia

Pittura. Nella maggior parte dei suoi lavori troviamo immagini di attualita' che mostrano interni con individui oziosi, o scene di desolazione create dalla guerra. Alcune opere ricordano le incisioni di Goya. A cura di Vittorio Urbani.


comunicato stampa

Pittura

A cura di Vittorio Urbani

Nella maggior parte dei lavori di Germán Portal troviamo immagini di attualità. Potremmo situarle nel presente, anche se, per gli oggetti che vi troviamo, non è neanche chiaro né un momento né un luogo determinato, e potrebbero perfino essere immagini di decenni passati. Queste scene mostrano interni con individui oziosi, o scene di desolazione create dalla guerra. Nell’arte del passato sono stati importanti generi come la pittura di costume o la pittura storica. Alcuni temi trattati da Portal ricordano Goya. I disegni con scene di combattimento e soldati potrebbero collegarsi con alcune incisioni di Goya della serie Los desastres de la guerra.

Nel disegno di Portal El ataque de la insurgencia..., l’immagine rappresentata è stata estratta da una fotografia della stampa. In Goya, invece, sembrerebbe che ci fosse una maggior implicazione e conoscenza dei fatti, vissuti in modo piú o meno diretto da Goya stesso. Ciò nonostante, anche in Goya c’è distanza quando rappresenta un fatto anni dopo, come nel caso di Los fusilamientos del 3 de mayo. Nel caso dei lavori di G.P, questi prende le immagini della televisione, della stampa o di internet e le rappresenta di nuovo, senza che gli importi troppo il momento o il luogo, come se realizzasse un tipo di collezionismo d’immagini o cartoline che produce o trasforma per se stesso.

Sembra che nell’era globale, un accadimento qualsiasi, per lontano che sia, diventi anche un tema personale. La televisione ci mostra queste immagini quotidianamente, e questo fa sí che, d’altra parte, questi fatti provochino sempre piú distacco per chi non li vive in prima persona. Nella maggior parte dei disegni e delle pitture, malgrado un’intenzione apparente di spiegare un fatto o di raccontare una storia, come se l’insieme formasse un grande reportage sulla condizione umana, non c’è un messaggio chiaro, né una morale, né una critica diretta. Questi lavori hanno un’apparente mancanza d’implicazione, sono imparziali. Semplicemente sembra che diano di nuovo testimonianza di un fatto, ma con una certa distanza, senza implicarsi nell’argomento.

Nonostante questa apparente mancanza di implicazione, nella composizione, la maggior parte delle pitture funzionano come se si trattasse di una conversation piece; in quasi tutte c’è un numero variabile fra 2 e 4 personaggi o oggetti che formano l’azione. In seguito, questi dialoghi si situano nelle circostanze piú diverse, da esterni spogli fino a affollati locali notturni. Il dialogo è quello che apparentemente attrae e invita lo spettatore, piú che il tema, che diventa qualcosa di quasi circostanziale. A sua volta, queste conversazioni sono rapporti che lasciano da parte l’ambiente, e anche se in alcuni casi creano una tensione con ciò che le circonda, i gruppi di personaggi che dialogano in queste storie formano una intima unità.

D’altra parte, nei lavori di Germán Portal ci sono sceneggiature di storie, e i protagonisti si presentano quasi come attori che recitano uno spettacolo teatrale. In alcuni casi sembra che ci sia una disposizione delle figure e che venga chiesto loro di posare per farsi ritrarre. Ma questa teatralità è piú vicina all’ istantanea fotografica che alla natura morta dipinta; la rigidità di alcune composizioni arriva quasi alla scena ferma, come se stessimo parlando di una sequenza fotografica dove il soggetto posa come gli viene indicato. Come se fosse obbligato ad essere fermi per qualche minuto. Questo stretto rapporto fra pittura e fotografia possiamo trovarlo anche in altri artisti, come in Francis Bacon.

La teatralità, e questa unità d’individui per rappresentare una scena, lascia chiaro il tipo di rapporto artificioso e momentaneo fra i personaggi che compongono il gruppo, come se i rapporti durassero il tempo necessario per ottenere l’immagine desiderata. C’è un senso d’isolamento in queste composizioni, come se i protagonisti non parlassero fra di loro, o fossero assenti dal luogo dove si trovano. È come un tipo d’individualismo, e come se ognuno degli oggetti che compongono il quadro avesse vita propria ma non avesse un rapporto con gli altri, o non gli interessasse; come se dialogassero mantenendo però ognuno l’anonimato. In definitiva, un isolamento e una mancanza d’implicazione che assomigliano a certe condotte che l’uomo contemporaneo ha acquisito, con le rispettive conseguenze.

Germán Portal (Montevideo, 1979), vive e lavora a Barcellona (Spagna). Ha seguito studi di Belle Arti a Barcellona (UB) e in Italia (Ravenna e Venezia) fra gli anni 1997 e 2001. Nel 2000 la sua prima mostra personale a Barcellona con la galleria Principal Sombrerers. A Venezia espone nel 2003, e ripete in seguito nel 2005 e 2007 con Nuova Icona durante le 51° e 52° Biennale. Nel 2006, i suoi lavori entrano a formar parte della collezione del L.A.C. di Narbonne (Francia). In Spagna, ha ricevuto sovvenzioni per la creazione artistica dal Ministero di Cultura e dall’Institut Ramon Llull.

Inaugurazione 2 giugno 2007

Abbazia di San Giorgio Maggiore
Giudecca-Isola Di San Giorgio - Venezia
Orario: 9 am - 12.30 pm; 2pm - 7 pm
Ingresso libero

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