Pinacoteca Giovanni Zust
Rancate
Mendrisio - Canton Ticino
+41 (0)91 6464565 FAX +41 (0)91 6463020
WEB
Il marmo dei poveri
dal 3/5/2007 al 18/8/2007
WEB
Segnalato da

Alessandra Brambilla


approfondimenti

Elfi Rusch



 
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3/5/2007

Il marmo dei poveri

Pinacoteca Giovanni Zust, Rancate

L'arte della scagliola nel territorio ticinese tra XVII e XVIII secolo


comunicato stampa

L'arte della scagliola nel territorio ticinese tra XVII e XVIII secolo

a cura di Elfi Rüsch

In numerose chiese ticinesi destano tuttora grande interesse, per il loro fascino, i coloratissimi frontali (paliotti) d’altare, che di primo acchito sembrano intarsi di marmo o “commessi fiorentini”.
Si tratta invece di paliotti in scagliola intarsiata, manufatti eseguiti con grande maestria secondo particolari tecniche basate sull’uso di materiale gessoso, morbido – la scagliola appunto – steso su lastre di supporto appositamente preparate.

La tecnica, utilizzata anche per tavolini e stipetti, trova ampia applicazione a partire dal Seicento per l’esecuzione di paliotti grazie alla sua (re)invenzione in Emilia Romagna, da dove si diffonde rapidamente a molte regioni dell’Italia settentrionale e al Canton Ticino: un’alternativa agli intarsi di pietre dure – si ricordi che nel 1588 il Granduca di Toscana Ferdinando I de’ Medici aveva fondato a Firenze l’Opificio delle pietre dure –, più economica e tecnicamente meno difficile, ma ugualmente di grande effetto.

Nella regione dei Laghi la tecnica è documentata dalla fine del Seicento, in ambito ticinese prevalentemente nel Settecento, con paliotti prodotti da attivissime botteghe locali che sviluppano un estroso quanto individuale linguaggio decorativo che abbina sacro e profano.

La mostra intende porre l’accento sulla specificità delle scagliole ticinesi rispetto a quelle italiane: lo sfasamento temporale tra le due produzioni consente infatti a quella ticinese di risentire del mutato clima culturale. L’inquieto periodo controriformistico si allontana per lasciare spazio al barocchetto o rococò: il soggetto del riquadro centrale, ancora religioso, talvolta contrasta evidentemente con la grazia e la vivacità ricercate nella lastra, dove le volute si fanno più leggere e ariose, spesso popolate di uccellini che cantano e becchettano tra frutta, fiori rigogliosi e insetti; compaiono anche le prime cineserie.

La rassegna sarà una prima assoluta per il Ticino e presenterà, accanto ad alcuni paliotti originali provenienti da chiese ticinesi, una serie di trattati, ricettari e modelli utilizzati per la produzione di questi arredi. In mostra saranno anche proiettate le immagini di alcune chiese rappresentative che conservano altari in scagliola e, per chi desiderasse approfondire il tema, verrà proposto un itinerario attraverso alcune di esse.
La mostra è curata da Elfi Rüsch, che da anni si occupa di inventariare le scagliole ad intarsio presenti sul nostro territorio.

Pinacoteca Zust
Rancate

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