Maione realizza sculture in ceramica, terracotta, bronzo, maiolica. L'artista e' bizzarro e anticonformista, esperto nei giochi di parole, nei calembour e nei paradossi visivi. A cura di Luca Beatrice e Gian Luca Marziani.
Maioniche
a cura di Luca Beatrice e Gian Luca Marziani
Il 15 giugno 2007, la galleria Pier Giuseppe Carini e Luciano Donatini, inaugura Maioniche la mostra personale di Paolo Maione, a cura di Luca Beatrice e Gian Luca Marziani.
Paolo Maione realizza sculture in ceramica, terracotta, bronzo, maiolica, materiali spesso confinati nelle arti minori se non addirittura nell’artigianato. Bizzarro e anticonformista, esperto nei giochi di parole (come si evince fin dal titolo della mostra), nei calembour e nei paradossi visivi, Paolo Maione è uno scultore di razza, fervente sostenitore di quanto sia essenziale il rapporto con la materia che va toccata, esplorata, conosciuta, lavorata. Abilissimo dal punto di vista tecnico, Maione attinge idee e forme da un immaginario che mescola le radici popolari e vernacolari alla più nobile storia delle arti decorative.
Fa così dialogare la tradizione dei laboratori e delle botteghe con un’indubbia modernità di segno. I suoi personaggi, originali e ironici, sono figure simboliche senza tempo che si ispirano alle favole di Esopo, Fedro, La Fontaine dove l’animale ha sempre caratteri antropomorfi, vizi e virtù della specie umana di cui è diretto antecedente. Protagonista assoluto delle sue creazioni è l’asino, lo “scecco” testardo e goffo, emblema storico dell’ignoranza, archetipo dell’antieroe, ma capace di interpretare lucidamente la natura dell’uomo. Maione lo rappresenta di volta in volta nelle vesti di musico, beduino, cardinale, bandito. Anche le sue posizioni, le espressioni curiose, imitano le nostre, spunti di riflessione sul tema della trasformazione psicologica. La vena umoristico-sarcastica di Paolo Maione è da collocare nella feconda famiglia italiana dei Collodi –celebre il ciclo di opere dedicate a Pinocchio e al suo spirito beffardo e anarcoide- i Pirandello, i De Filippo, i Totò, campioni del riso ma soprattutto filosofi del disincanto. Attraverso la comicità e il sorriso, l’artista toscano avvicina il pubblico all’arte, conquistandolo con la propria dissacratoria visione del mondo.
Inaugurazione: venerdì 15 giugno 2007, ore 18.30
Galleria Pier Giuseppe Carini
Via Gruccia, 192 B - San Giovanni Valdarno (AR)