Primo Piano LivinGallery
Lecce
viale Marconi, 4
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Extasy-on
dal 13/7/2007 al 30/7/2007
lunedì-sabato 18-21

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Primo Piano Livingallery




 
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13/7/2007

Extasy-on

Primo Piano LivinGallery, Lecce

Estasi e' l'uscire fuori di se', una sorta di acme del piacere che ha a che fare col sublime. In molte tradizioni filosofiche e religiose indica lo stato di comunione o identificazione col divino raggiunto dall'individuo. In mostra artisti nazionali ed internazionali.


comunicato stampa

Collettiva

a cura di Dores Sacquegna

Estasi, nella terminologia greca “ékstasis “ è l’uscire fuori di sé, è una sorta di “acme del piacere” che ha a che fare col sublime. In molte tradizioni filosofiche e religiose indica lo stato di comunione o identificazione col divino raggiunto dall'individuo. È una realtà interna alla mente che lo coinvolge completamente. Può nascere da rapimenti artistici, religiosi, spirituali, e molto spesso coincide con un sovraccarico di stimoli mentali ed emozionali.

Con “Before the butterflies” Jane Fulton Alt , l’artista viaggia nella sua mente dove sono rinchiuse le sue emozioni, le sue personali forme-tipologie fantastiche e spirituali. Arnuda , traduce in scatti astratti la natura e l’universo, come un film a tre dimensioni. Nei video di Mattia Casagrande, è evidente il suo campo elettro magnetico, nel quale sono registrati ogni pensiero, ogni azione, di ogni essere vivente. Per Rob de Lange, la pittura è emozionalità, estasi, esperienza eccezionale di contatto con la dimensione più elevata l'uomo sappia immaginare. La realtà può essere percepita all'insegna della dualità. Su questo concetto opera Angioletta De Nitto, che con la nuova serie di “meduse” porta in scena mondi apparentemente lontani, spirituali e cosmici.

L’essenzialità delle forme, la nitidezza dei piani, l’oggettualità minimale di Giovanni Felle, porta alla riflessione tra due concetti: quello di estasi e quello di panico. Due esperienze opposte, ma che tuttavia, mostrano profonde ed inaspettate similitudini, fino a rivelarsi, due momenti, due fasi, di un medesimo processo. Cinzia Fresia, elabora nella serie “guerrieri” il concetto legato all’estasi mentale nel mondo buddista, un aspetto religioso e rituale dove gli astanti usano allestire un altare privato e recitano il sutra del loto davanti ad una pergamena chiamata Gohozon. Gabriella Frustaci, ricorre a materiali organici o di riciclo come il vetro. Nella serie degli alberi, definiti come l’ “essenza della femminilità”, l’artista li pone in similitudine con la Donna, che custodisce durante un letargico inverno la storia e le memorie del tempo.

Per Maria Luisa Imperiali, l’estasi è” lasciar viaggiare il proprio corpo”. Nelle sue sculture e fotografie della serie “ innocent lies “l’artista si proietta come una lucciola luminosa, una “bugia” innocente, capace di catapultarsi fuori dal contesto percettivo abituale e di entrare in altre e più ampie dimensioni. Per Florence Jaboulin, l’estasi è energia, è uno stato di conoscenza spirituale e fisica, è sentimento oceanico in cui l’umanità fluttua tra sacro e follia. Gabriele Lombardo, si muove nella sfera estetica e teatrale dell’arte attraverso immagini rubate alla quotidianità e poste sullo stesso piano del sogno, per inscenare l’artificio della composizione. Nell’ultima ricerca artistica di Salvo Mauro, chiamata “distorsioni”, l’artista studia gli ambienti intimi legati ai bagni, secondo una metodologia dialettica legata alla visione della realtà distorta.

L’estasi per Stefan Navadi-Nagy, è legata al mondo delle geishe e del sesso-giocattolo. Nella serie delle fotografie esposte in mostra, l’artista, gioca sulla comunicazione di queste due culture, quella occidentale e quella orientale. Con “Before and After” Dominique Pellen, realizza due composizioni in materiali di riciclo, neon e fotografie. Sembrano due altari del consumismo, sui quali è possibile notare l’accostamento tra sacro e follia. Daniela Orvin opera sulla natura in maniera minimale ed estatica. I suoi alberi sembra che emergano da uno stato di annullamento, di estasi, di coinvolgimento nella luce.

La natura è decontestaulizzata, effimera, cangiante. Con la serie di fotografie di “Growing Up Girl” Debra Tomaszewski, l’artista narra metafore poetiche legate alla tenera età tra infanzia e adolescenza. Emozioni che appartengono a tutti:ambiguità, vulnerabilità, innocenza, timore, libertà. Lisa Yachia, nel video “the bay” la forza esplosiva della natura avvolta in un silenzio quasi viscerale dove le spoglie di un fantasma svela l’intensità dell’estate. “ Un principio senza fine, una potenza senza oggetto, una forza senza attività'”. Diana Vergallo opera con un senso lirico, le immagini nascono dalla materia e leggere si librano nell’aria rarefatta alla ricerca del sublime.

Inaugurazione 14 Luglio alle ore 21

Primo Piano LivinGallery
Viale Marconi, 4 - Lecce
Lun-sab 18-21
Ingresso libero

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