Galleria Bazart
Milano
Viale Col di Lana 8 (ultima corte)
02 58317556 FAX 02 86915881
WEB
Sonja Quarone
dal 18/9/2007 al 12/10/2007

Segnalato da

Bazart



approfondimenti

Sonja Quarone
Giorgio Bonomi



 
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18/9/2007

Sonja Quarone

Galleria Bazart, Milano

Come in uno specchio: ritratti e autoritratti L'artista lavora indifferentemente in forma bi- e tri-dimensionale: i soggetti sono sempre gli stessi, ma nelle opere tridimensionali la figura risulta maggiormente deturpata, mentre nelle opere su superfici bidimensionali l'immagine e' piu' lirica, nostalgica.


comunicato stampa

Come in uno specchio: ritratti e autoritratti

a cura di Giorgio Bonomi

Mercoledì 19 settembre alle ore 18 alla Galleria BAZART arte contemporanea, in viale Col di Lana 8, si inaugura la mostra personale di Sonja Quarone a cura di Giorgio Bonomi.

Sonja Quarone lavora indifferentemente sulla bi- e sulla tri-dimensionalità: i soggetti, i materiali, il messaggio sono sempre gli stessi, con l’unica differenza che nelle opere tridimensionali la figura è più “deturpata”, “orrenda”, quasi un “mostro”, mentre nelle opere su superfici bidimensionali l’immagine è più lirica, nostalgica e, talvolta, anche “dolce”. I soggetti sono sempre uomini, anzi donne, e, quando ne stravolge le fattezze, “umanoidi”, quindi abbiamo una sorta di “ritratti”. Bene, ritratti, ma di chi? Sappiamo che quasi sempre, nell’arte, ogni ritratto è un “autoritratto” e, per certi versi, lo è anche per Quarone, ma il suo discorso vuole essere più generale, vuole esprimere un “concetto” non un “particolare”, cioè non un individuo singolo e neppure se stessa. […]

L’opera di Quarone - sottolinea Giorgio Bonomi - non è né “piacevole” né “rilassante”, bensì è inquietante e “scomoda” perché obbliga l’osservatore a rispecchiarsi nell’immagine che ha davanti e a pensare quanto quello che vede sia uno specchio o, invece, sia l’altro da sé, per cui l’identificazione con esso può provocare la catarsi, come voleva l’estetica aristotelica, e perciò un senso pensoso di liberazione, oppure quell’altro può apparire come il naufrago lucreziano che viene osservato da chi è a terra e “gode” non per le difficoltà altrui ma per la gioia di non avere quelle: in ogni caso lo spettatore che non sia privo di sensibilità non può non fare i conti con quello che vede e percepisce, e quindi anche con se stesso, che è quello che l’arte, quando non è un futile gioco, vuole che avvenga.

Vernissage: mercoledì 19 settembre 2007 dalle ore 18

Galleria Bazart arte contemporanea
viale Col di Lana 8 – Milano
Orari di apertura: martedì a venerdì dalle 17 alle 19,30 o per appuntamento
Ingresso libero

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