Galleria Rosso41
Trani (BT)
via delle Crociate, 41
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Giosetta Fioroni
dal 21/9/2007 al 29/10/2007

Segnalato da

rosso41




 
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21/9/2007

Giosetta Fioroni

Galleria Rosso41, Trani (BT)

Le stanze della memoria. Le opere dell'artista si offrono non come annotazioni sparse ma come momenti compiuti, come ricordi assestanti e presenti, legati da un sottile filo rosa. A cura di Angela Palmiotto con un testo di Piero Boccuzzi.


comunicato stampa

Le stanze della memoria

a cura di Angela Palmiotto con un testo di Piero Boccuzzi

Le stanze della memoria di Piero Boccuzzi. Con il termine memoria si intende una funzione che dà facoltà al cervello di conservare le informazioni; le fasi principali che permettono tale attività sono tre: codificare le indicazioni ricevute, immagazzinare con registrazioni permanenti i dati e recuperarli in risposta a qualche sollecitazione. La dottrina della memoria ha appassionato fin dall’antichità numerosi studiosi e ha avuto la sua prima importante teorizzazione nella enorme mole che contraddistingue la filosofia platonica: Platone, infatti, nel Menone riconosce che la memoria è caratteristica fondamentale dell’anima e che la conoscenza si basa sul ricordo; Plotino, suo seguace, afferma che l’anima ha memoria non solo sensibile (percezione dei sensi) ma anche intellettiva (percezione dei pensieri e delle rappresentazioni).

Di essa si sono occupati anche altri illustri personaggi tra cui ricordiamo Aristotele, che la identifica come uno dei sensi interni collegata al temperamento di ciascun essere umano, Sant’Agostino che la considera come la parte superiore dell’anima, e Dante Alighieri che la riconosce come una facoltà (virtù) dell’uomo, invece, in altri casi la compara ad un libro che conserva il ricordo del passato; il libro è uno scrigno segreto, preserva la memoria da qualsiasi agente estraneo, ed è custodito nel posto più remoto dell’anima, più sicuro, in fondo al cuore. Così si presentano queste opere su carta di Giosetta Fioroni, si presentano come tasselli della memoria; si offrono non come annotazioni sparse ma come momenti compiuti, come ricordi assestanti e presenti, legati da un sottile filo rosa. Lei si esprime attraverso il segno del cuore; il cuore è la memoria, quella memoria che le permette di scivolare indietro nel tempo, di attraversarlo volando e di richiamarla ogni istante in cui ne avverte l’urgenza e la necessità. I luoghi e le esperienze a lei care formano un percorso che si struttura con i modi della fiaba, in un Altrove, come direbbe Emilio Tadini, ricco di suggestioni che si amalgamano in un vortice di sentimenti che “invece di delimitare, illimitano, creano e non descrivono, interrogano, scoprono.

Immagini, immaginazioni che sembrano a volte abbozzate di getto, a volte fissate con il tempo, ma esprimono comunque una potente vis ludica e fiabesca” (La fiaba della pittura - Milano 2001). Le sue carte formano il tesoro di uno scrigno, le pagine di un libro, gli oggetti di un bagaglio carico e degno di attenzione; i ricordi affiorano e si materializzano in tutti quei simboli che formano il sillabario della favola, un delicato e prezioso giardino illuminato dalla luce più chiara che si possa immaginare. A far brillare le parti più nascoste e meno esposte ci pensano, con le loro parole, i poeti e gli scrittori a cui Giosetta è intimamente legata; si forma così un delicato mondo in cui i giardini non sono più delimitati dall’esperienza personale ma da quella umana, completa, universale. Quelle piccole zone, quel sottobosco in penombra pieno di humus fertile, diventa il letto dove si proteggono le nuove impressioni, un luogo dove si forma la vita nuova, dove crescono i pensieri. Nascono nuovi profumi, nuove essenze che verranno, con il passare del tempo, immagazzinate, rispolverate e modificate, utilizzate per creare nuove opere d’arte pari ai movimenti di una sinfonia amabile e delicata. Queste carte sono come le Stanze di un articolata Canzone, con andamento musicale a se stante ma che seguono il ritmo infinito della fiaba, della fiaba della vita disegnata da Giosetta Fioroni.

Giosetta Fioroni. Nota biografica a cura di Anna Rivendi. Giosetta Fioroni nasce a Roma in una famiglia di artisti. Il padre Mario è scultor, mentre la madre Francesca dipinge ed è valente marionettista. Giosetta frequenta l’Accademia di Belle Arti dove l’incontro con Toti Schialoja è elemento importante nel suo destino d’artista. Trascorre alcuni anni a Parigi dal 1959 al 1962 dove lavoro in una mansarda che le cede Tristan Tzara.

Negli anni sessanta realizza una lunga serie di tele con smalti e vernice industriale alluminio, gli Argenti, ideogrammi di volti, figure e paesaggi. Con Angeli, Festa e Schifano fa parte, unica figura femminile, di un movimento, poi definito Scuola di Piazza del Popolo. Questi pittori espongono alla Galleria La Tartaruga di Roma dove nel 1968 Giosetta inaugura “Il teatro delle Mostre” ideato da Plinio De Martiis con la performance La spia ottica. Sono di quel periodo i primi Teatrini, giocattoli per adulti, in legno dipito, le prime esperienze con la macchina da presa (film in 16 mm.) e con la fotografia (Foto da un atlante di Medicina legale e Fototeca). Espone, negli anni, alla Galleria Naviglio a Milano, da Lucio Amelio a Napoli, alla Galleria de’ Foscherari di Bologna, alla Galleria dell’Oca a Roma, allo Studio d’arte Barnabò di Venezia, alla Galleria Emilio Mazzoli a Modena e in quella di Maurizio Corraini a Mantova.

Dal 1980 al 1986 dedica un ciclo di pastelli agli affreschi di Giandomenico Tiepolo nella Villa Valmarana di Vicenza, poi esposti a Roma alla Galleria dell’Oca nel 1967. Gli anni novanta iniziano con un’antologica alla Calcografia Nazionale di Roma dedicata all’intera sua opera su carta. Nel 1993 Achille Bonito Oliva la invita alla Biennale di Venezia (sala personale), dove l’artista torna nel 1995 per la mostra “Percorsi del gusto”. Nel 1993 inizia a lavorare la ceramica a Faenza presso la Bottega Gatti realizzando diversi cicli di opere: i Teatrini, le Case, le Scatole Magiche, le Formelle. Nel 1999, all’Archivio della Scuola Romana, esporrà opere di grande formato, le Steli. L’anno precedente aveva scolpito una serie di bassorilievi policromi, i 100 alberi allestiti su di una grande parete alla Galleria d’Arte Moderna di Roma. Nello stesso periodo vengono commissionati i portali per il cinema Nuovo Olimpia di Roma e la Mater Mundi custodita oggi nella chiesa Regina Mundi sempre a Roma.

A Ravenna presso la Pinacoteca Soggetta Lombardesca, tra il 1999 e il 2000, Claudio Spadoni allestisce un’ampia antologica esponendo anche i lavori degli anni sessanta. A Mantova alla Galleria Corraini sono esposte “Lettere a artisti, poeti e amici”. Nel 2000 la galleria Spirale Arte, nella nuova sede a Milano, organizza una mostra dal titolo L’argento di Giosetta Fioroni – Carte 1960 – 2000. La Camera dei Deputati le dedica, nel 2001, la mostra dal titolo Dì al tempo di tornare, contemporaneamente l’Università La Sapienza ospita una sua ricca personale presso le sale del Museo Laboratorio. Nel 2002, dalla collaborazione con l’amico fotografo Marco Delogu, nasce Senex, ritratto d’artista, 24 foto di grandi dimensioni in light box, con cui allestirà una mostra nell’ala Mazzoniana della Stazione Termini. Nel 2003 inaugura, con il ciclo delle CaseMatte (ceramiche ispirate alle omonime poesie di Franco Marcoaldi), il uovo spazio romano dell’Officina Arte al Borghetto. Nello stesso anno il Comune di Roma gli dedica un’ampia antologica dal titolo La Beltà, Giosetta Fioroni, opere 1963 – 2003 nel Museo dei Mercanti di Traiano curata da Daniela Pancioni e Federica Pirani.

Moltissimi i contributi critici, anche di scrittori e poeti, sull’opera di Giosetta Fioroni; molte negli ultimi anni le tesi di laurea. Per la consultazione si rimanda agli apparati del catalogo La Beltà a cura di Benedetta Carpi De Resini. Nel 2005 esce una monografia dedicata alla ceramica (Skira). Nello stesso anno si tengono le personali alla Galleria Dell’Oca a Roma e alla Galleria de’Foscherari a Bologna. Nel 2006 è allestita presso l’Officina Arte al Borghetto di Roma la mostra dal titolo Animalia.

Inaugurazione 22 settembre 2007

Galleria Rosso41
via delle Crociate, 41- Trani (BA)
Ingresso libero

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