Studio.Ra Contemporanea
Roma
via Bartolomeo Platina, 1f
06 41437800
WEB
Massa Critica e' un Ossimoro
dal 27/9/2007 al 19/10/2007
Inaugurazioen ore 19

Segnalato da

Elena Sotiropoulos




 
calendario eventi  :: 




27/9/2007

Massa Critica e' un Ossimoro

Studio.Ra Contemporanea, Roma

Progetto 1Fmediaproject. La mostra, oltre al video ''Un saggio sulla videoart - taccuino d'appunti'' propone alcuni dei video, tele e c/print storici del progetto a nome collettivo di-chi-si'-lu-son.


comunicato stampa

Progetto 1Fmediaproject

Venerdì 28 settembre alle ore 19 alla Galleria studio.ra, in Via Bartolomeo Platina 1/F, si inaugura il progetto 1Fmediaproject, che inizia il suo percorso con la personale di anonima di-chi-sì-lu-son «Massa Critica è un Ossimoro».

La mostra, oltre ai lavori nuovi proposti all’interno di «Massa Critica è un Ossimoro», e al video «Un saggio sulla videoart – taccuino d’appunti» propone anche alcuni dei video, tele e c/print storici del progetto a nome collettivo.

«Massa Critica è un Ossimoro», è l’occasione per inaugurare il progetto 1F Media Projet, inserito all’interno delle attività della Galleria studio.ra, il quale si occuperà in maniera sistematica di tutta quell’arte che, partendo da una base teorica riconducibile al Medialismo, si è evoluta nel tempo dando vita ad anonimati, nomi collettivi, gruppi, comunità ecc.

Il titolo della mostra prende le mosse da una riflessione sul grande qualunquismo che pervade oggi la nostra società. Il capitalismo diffuso, dopo aver smobilitato le culture locali per far posto alla sua produzione globale di beni materiali, ma anche e soprattutto di beni immateriali, oggi si preoccupa di allontanare sempre più le persone dal potere e dalla sua gestione. Non bastando gli intrattenimenti e i palinsesti che riempiono il tempo libero del cittadino medio, si è prodotto un lavoro certosino mirato alla demolizione della figura del politico e del valore della politica. In Italia, dopo oltre cinquant’anni di dominio paternalistico e familiaristico democristiano che la politica l’aveva ridotta ad un puro affare di scambio: tu ti fidi di me ed io ti do il benessere a basso costo; l’avvento dell’unto dal Signore, in poco meno di quindici anni ha demolito completamente il senso della politica, dell’etica, dello Stato come insieme di cittadini la cui convivenza è regolata da norme giuridiche e morali.

Certo, Berlusconi è stato il portabandiera di questa tendenza, con il codazzo di avvocati, pregiudicati e di avvocati pregiudicati, che si è portato in parlamento, ma da destra è sinistra non si è udita una tromba, come direbbe il poeta. Insomma tutti un po’ complici: chi per ottusità culturale e politica, chi per malafede, chi per debolezza, si sono tutti messi in fila dietro alla bandiera, qualcuno in fondo, controvoglia, marciando senza tema contro la politica come professione, a favore di un qualunquismo partecipato. In questa situazione sono apparsi i soliti capi popolo che al qualunquismo si sono avvinghiati come piovre, tenendo la testa più in alto possibile per poter urlare «La politica è uno schifo, i politici sono tutti uguali, difendiamoci, sarò il vostro condottiero, difenderò i diritti dalla politica corrotta ecc» sono partiti lancia in resta. Il qualunquismo, essendo massa è spersonalizzato, è un’identità che si disperde in una non identità conformista, a differenza dell’anonimato che invece si radica nella negazione consapevole dell’identità, ponendosi criticamente verso il processo politico e culturale in atto. Soprattutto l’anonimato rinuncia alle identità che il sistema di volta impone attraverso la comunicazione (nel senso generale: dall’informazione, alla cultura, alla pubblicità), e si pone come strumento critico del contemporaneo, rifiutando il livellamento qualunquista.

Come anticorpo critico, come antagonista necessario, per lo più anche utile, il sistema crea i suoi capi popolo, i suoi personaggi contro, qualunquisti e quindi di successo. Di questi personaggi ne sono sorti molti, il peggiore è senz’altro il comico fallito, fulgido esempio del qualunquismo più becero e populista, poi di seguito troviamo i vari giornalisti duri e puri con la faccia da bravi ragazzi, ancora qualche vecchio politico becero trombone degli scioperi della fame a cornetti e cappuccini, (qualunquista della prima ora, allevatore provetto di batterie di qualunquisti), poi ancora ci sono i referendari ad oltranza, quelli che farebbero un referendum pure per gestire le file davanti ai bagni pubblici, populisti piagnoni in cerca di visibilità, e tanti altri ancora. Un manipolo di qualunquisti che cavalcando l’insoddisfazione popolare, la scarsa capacità critica del «cittadino medio», in grado di ribellarsi solo se gli si toglie il campionato di calcio, «L’isola dei famosi» o «Un posto al sole», si sono auto proclamati, con il consenso del capitalismo, salvatori della patria, creando però delle pericolose realtà, che troppo da vicino ci ricordano l’idea dell’uomo forte, che all’italica cultura è sempre piaciuto troppo.

«Massa Critica è un Ossimoro» è un gesto contro la pericolosa deriva populista che il comico fallito e tutti gli altri capetti autoproclamati, stanno alimentando. Ma è anche un gesto per dire che è necessario riappropriarsi del nostro senso critico, per far capire che, d’accordo una classe politica può pure essere tutta corrotta, ma questo significa che la società che rappresenta è corrotta, significa che forse c’è bisogno di una vigorosa sterzata culturale per riaffermare la politica come sintesi etica e culturale della convivenza sociale, in un sistema agonizzante che per difendersi non ha altra scelta che allungare l’agonia affidandosi appunto al qualunquismo e ai suoi prodi paladini.
Anonima di-chi-sì-lu-son

Studio.Ra Contemporanea
via Bartolomeo Platina, 1f - Roma

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