Le antichità di Palazzo Medici Riccardi. 22 sculture di età classica, non più visibili da quasi trent'anni. Sono imperatori e poeti, atleti e filosofi, riuniti nel '600 dall'amore per il collezionismo della famiglia Riccardi, forse un po' offuscati nei secoli dall'eccesso di tesori contenuti nel palazzo, feriti dall'alluvione del 1966 ed ora finalmente avviati ad una giusta rivalutazione.
Le antichità di Palazzo Medici Riccardi
22 sculture di età classica, non più visibili da quasi trent'anni. Sono
imperatori e poeti, atleti e filosofi, riuniti nel '600 dall'amore per il
collezionismo della famiglia Riccardi, forse un po' offuscati nei secoli
dall'eccesso di tesori contenuti nel palazzo, feriti dall'alluvione del
1966 ed ora finalmente avviati ad una giusta rivalutazione.
Nel quadro della valorizzazione dell'antica raccolta Riccardi, la Provincia
di Firenze promuove la mostra "Volti di marmo" che porta all'attenzione del
pubblico un nucleo di sculture, tutte recentemente restaurate, che non
hanno trovato posto nel cortile di Palazzo Medici Riccardi o per motivi
conservativi o perché originariamente collocate in altre ali del palazzo.
Questo gruppo di ventidue sculture, solo una frazione dell'intera raccolta
che conta oltre centosessanta opere, offre però un quadro compiuto
dell'importanza e della qualità della storica collezione.
I marmi, disposti
secondo un percorso essenzialmente cronologico, sono organizzati in due
nuclei: un primo gruppo costituito da teste lavorate in età romana da
modelli greci di età classica ed ellenistica, e un secondo che raccoglie
ritratti privati e ufficiali di età romana. Accanto ad ottime copie da
prototipi attici del V secolo a.C., come il celebre atleta Riccardi, sarÃ
così possibile ammirare rarissimi esempi della ritrattistica di
ricostruzione della seconda metà del IV secolo a.C., che cercava di dare un
volto a celebri uomini del passato, come Anacreonte, oppure Euripide. Di
grande qualità sono anche i ritratti di età romana, come la testa di
vecchio, opera drammaticamente espressiva del I secolo a.C., oppure il
busto di Sabina, moglie di Adriano, uno degli esempi migliori sinora noti
nell'iconografia dell'imperatrice.
Famiglia di banchieri, i Riccardi erano desiderosi di emulare i modelli
culturali della più antica aristocrazia fiorentina, anche se la scelta di
creare una collezione di scultura antica, presa da Riccardo Riccardi
(1558-1612), non può essere spiegata solo nell'ottica di una volontà di
promozione sociale. Riccardo, infatti, fu uomo che univa alle conoscenze
economiche del grande banchiere, una cultura umanistica non comune, formata
in anni di studio delle lingue classiche all'Università di Pisa. A lui si
deve l'acquisto di decine di sculture, busti ed epigrafi, provenienti non
soltanto da Roma, ma anche da Venezia, dove era possibile trovare opere
giunte direttamente dal Levante.
La raccolta, continuamente accresciuta dal
nipote Gabriello Gabrielli (1606-1675), ambasciatore granducale a Roma e
Madrid e importante esponente della corte, trovò degna collocazione nella
cornice di Palazzo Medici, acquistato nel 1659.
Le sculture vennero esposte
non solo nei più fastosi ambienti del palazzo, ma anche nel cortile,
trasformato dall'opera di G.B. Foggini in uno dei più affascinanti musei
barocchi di arte antica. Ancor oggi, le elaborate cornici dei cartelloni
racchiudono superfici incrostate di rilievi ed epigrafi latine e greche,
nelle quali sono inserite le mensole che sorreggono oltre sessanta busti
antichi, disposti secondo un sapiente equilibrio compositivo.
La
sopravvivenza alla rovina economica della famiglia di questa collezione di
marmi fu puramente fortuita, poiché il lotto delle sculture antiche, messo
all'asta nel 1811, non trovò acquirenti.
Con il passaggio del palazzo al demanio granducale nel 1814, la raccolta
delle sculture conservata al suo interno poté dirsi definitivamente al
sicuro. Solo l'alluvione del 1966 arrecò gravi danni alle sculture del
cortile, rendendo necessaria la loro rimozione per restauri.
La
ricollocazione delle opere, procedette però tra mille difficoltà e solo
negli anni novanta si poté restituire al cortile il suo antico ruolo di
museo di scultura antica.
26 ottobre 2001 -31 marzo 2002
Orario: 9.00-19.00 (chiusa mercoledì)
Ingresso: lit. 8.000 (ridotto lit. 5.000)
Per informazioni: tel 055.2760.340
Ente promotore e organizzatore:
Provincia di Firenze, Assessorato alla Cultura
Direzione scientifica:
Vincenzo Saladino
Fabrizio Paolucci
Allestimento:
Claudio Nardi
Immagine coordinata:
Perla Gianni
Uffici stampa:
Provincia di Firenze tel 055.2760.343
Studio Torricelli tel 055.211905 - 211489
Maddalena Torricelli
Studio Torricelli
Via Tornabuoni 15
50123 Firenze
Tel +39 055 211828
Fax +39 055 210906
Palazzo Medici Riccardi,
via Cavour 3 - Firenze