Diverse sedi
Trieste

Public Art a Trieste e dintorni
dal 21/10/2007 al 29/11/2007
040 567136, 040 3485818
WEB
Segnalato da

Luca Signorini




 
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21/10/2007

Public Art a Trieste e dintorni

Diverse sedi, Trieste

Il progetto, ideato e realizzato dal Gruppo 78 a cura di Maria Campitelli in collaborazione con Elisa Vladilo e' giunto alla fase dei work-shop, cioe' della diretta partecipazione del pubblico agli eventi progettati dagli artisti. Oggi ha inizio quello di Roberta Cianciala, Daniela Michelli e Massimo Premuda in collaborazione con l'Area Educazione Universita' e ricerca del Comune


comunicato stampa

Il progetto “PUBLIC ART A TRIESTE E DINTORNI”, ideato e realizzato dal GRUPPO 78 a cura di Maria Campitelli in collaborazione con Elisa Vladilo e con il sostegno di svariati enti pubblici e privati è giunto alla fase degli work-shop, cioè della diretta partecipazione del pubblico agli eventi progettati dagli artisti, secondo lo spirito della cosiddetta “arte relazionale”.

Nel processo di democratizzazione dell’arte, incarnato dalla “Public Art”, quello dei laboratori, dell’interascambio creativo tra chi produce arte e chi ne fruisce, (ribaltando nel secondo caso il tradizionale ruolo passivo per trasformarlo in partecipazione attiva e consapevole), è il momento cruciale dove l’arte assume veramente nuovi connotati.

Lunedì 22 ottobre parte il primo workshop realizzato in collaborazione con l’Area Educazione Università e ricerca del Comune di Trieste, cui partecipa un gruppo di ragazzi del ricreatorio comunale Toti, guidati dagli artisti Roberta Cianciala, Daniela Michelli, Massimo Premuda del gruppo 78, nell’ambito dei poli di aggregazione giovanile, secondo le politiche già promosse dall’Assessorato all’Educazione, Infanzia, Giovani Università e Ricerca del Comune di Trieste.

Si articolerà in 4 incontri pomeridiani, uno per settimana, con evento finale creativo, (prolungandosi quindi fino alla fine di novembre), che si svolgerà a Trieste in via S. Caterina, luogo eletto dal Comune per la visibilità dei giovani.

Col 3 dicembre invece si avvieranno gli workshop programmati in collaborazione con la Facoltà di Architettura dell’Università di Trieste, condotti anche questi da diversi artisti del Gruppo 78. I laboratori si inseriscono nel progetto “la città pubblica” promosso dal dipartimento di progettazione architettonica e urbana della facoltà triestina tramite la prof. Elena Marchigiani, che a sua volta fa parte di un progetto nazionale (Trieste, Monfalcone, Gorizia, Milano, Roma, Bari, Napoli, Palermo) per la produzione di linee guida per la riqualificazione sostenibile delle periferie urbane.
A Trieste sono stati presi in considerazione i quartieri di San Giovanni, Gretta, Borgo S. Sergio, Valmaura.
4 i laboratori proposti dagli artisti del Gruppo 78. Salvo quello ideato appositamente per Valmaura, si possono collocare in qualsiasi quartiere, l’obiettivo è quello della partecipazione della gente delle borgate periferiche per l’appropriazione di una dimensione “altra” nelle consuete routine esistenziali, per una consapevole riqualificazione ambientale, per il miglioramento della qualità della vita, per un accorciamento delle distanze tra centro e periferia. I soggetti partecipanti da spettatori si fanno attori coscienti delle problematiche sociali, economiche, politiche che di norma investono l’umanità d’oggi.

L’artista Elisa Vladilo con il laboratorio “Lo spazio sognato”, articolato in diversi incontri che prevedono visite, registrazioni fotografiche, mini-progettualità per la trasformazioni dei luoghi, tende ad accrescere nei partecipanti il senso di appartenenza agli “spazi pubblici”, sviluppando una coscienza civica contro i danneggiamenti verso ciò che non viene sentito come proprio.

La fotografa Marisa Ulcigrai si rivolge ad un pubblico femminile con un laboratorio di fotografia che intende raccogliere i luoghi più frequentati dalle donne, dai giardini ai negozi di parrucchiere, dagli ambienti di lavoro, ai luoghi di svago, colti dal loro sguardo. Dice Marisa Ulcigrai: “I luoghi che le persone percorrono svolgono un ruolo di apertura o limitazione rispetto all’identità soggettiva di ciascuno di noi. Questo progetto si propone di far osservare ciò che le persone vedono abitualmente da un’angolatura diversa, per riflettere”. Il worshop prevede tre incontri, teorico, operativo, tecnico, nell’arco di una giornata per ciascuno.

Cristina Lombardo e Fabiola Faidiga hanno concepito un progetto intitolato “La città collettiva”. Avvieranno un laboratorio per costruire forme/segnali di gesso – promuovendo quindi un divertente lavoro manuale che si protrarrà per una settimana, partendo dalla costruzione del tradizionale stampo in gesso per le forme da moltiplicare - da collocare nei vari punti dei quartieri secondo le indicazioni della ricerca “laboratorio città pubblica” promosso dalla Facoltà di Archiettura. Segnali di collegamento dunque per una rete che sconfini anche verso il centro urbano operando un movimento di ritorno, dal centro alla periferia.

Infine Myriam Del Bianco e Roberta Cianciola propongono il laboratorio intitolato “Valmaura c’entro”, dove già la denominazione si colora di ambigue quanto ammiccanti significazioni. E’ un lavoro che mira alla percezione empatica dei luoghi grazie all’intervento artistico che punta ad una rinnovata rappresentazione dello spazio fisico con conseguente sua trasformazione. La sperimentazione fisica del luogo trasformato facilita un mutamento emotivo ed intellettuale. Il progetto si concretizza in percorsi individuali e collettivi che si propongono una riqualificazione dei rapporti umani.

ufficio stampa
Samantha Punis, sampunis@tin.it
Luca Signorini, luca.signorini@libero.it

info
GRUPPO78 I. C. A.
via Monte Cengio, 11 – 34127 Trieste tel/fax 040 567136 info@gruppo78.it / http://www.gruppo78.it

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