Sergio Tossi Arte Contemporanea
Firenze
via Pindemonte, 63
055 2286163 FAX 055 2306256
WEB
''Voodoobilly''
dal 3/11/2001 al 6/12/2001
055 2286163 FAX 055 2286163
WEB
Segnalato da

Patrizia Alice Cucinella




 
calendario eventi  :: 




3/11/2001

''Voodoobilly''

Sergio Tossi Arte Contemporanea, Firenze

Personale di Max Rohr: 20 nuovi lavori ad olio che l'artista di Bolzano ha preparato negli ultimi mesi. "I quadri di Max Rohr sono strani cortocircuiti narrativi, tranches de vie di un'assoluta finzione e di un'altrettanto assoluta e indiscutibile verita', come quei film che, pur sapendoli falsi, costruiti ad hoc per commuoverci o farci piangere, ci dilaniano e ci conquistano piu' e meglio di un nudo fatto di cronaca." Alessandro Riva


comunicato stampa

Domenica 4 novembre alle ore 11.30, Sergio Tossi inaugura il suo nuovo spazio fiorentino con la personale di Max Rohr dal titolo VoodooBilly.
Si tratta di 20 nuovi lavori ad olio, dei quali la metà circa di grande formato, che l’artista di Bolzano ha preparato negli ultimi mesi.
La mostra è illustrata da un catalogo con un testo critico di Luca Beatrice.
Il brano che proponiamo qui di seguito è invece di Alessandro Riva, estratto dal libro “Sui Generis”, pubblicato in occasione dell’omonima mostra collettiva svoltasi alcuni mesi fa al Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano.
“I quadri di Max Rohr sono strani cortocircuiti narrativi, tranches de vie di un’assoluta finzione e di un’ altrettanto assoluta e indiscutibile verità, come quei film che, pur sapendoli falsi, costruiti ad hoc per commuoverci o farci piangere- comunque per suscitare emozioni-, ci dilaniano e ci conquistano più e meglio di un nudo fatto di cronaca. I suoi sono brevi pezzi di bravura pittorico-cinematografica - che mantengono dentro di sé il succo e la trama di un’intera storia, sono l’incipit e il finale in un’unica scena, il punto culminante del plot e il suo prologo, o la sua desolante conclusione. Il ” trucco “ di Max Rohr – una scena nascosta dentro l’altra con un gioco d’incastri tanto incredibile quanto assolutamente verosimile - è una di quelle strane invenzioni che, una volta venute al mondo, appaiono così perfettamente congegnate da apparire naturali, come se fossero da sempre esistite all’interno del nostro pur vasto immaginario. E non è un caso che anche i titoli dei suoi quadri appaiano come semplici, fulminei brani tratti a caso dal bel mezzo di un romanzo, preferibilmente nero: Per il resto il paragone non tornava – e allo spettatore resta il compito di comprendere, se mai esiste veramente, il gioco degli incastri narrativi di un quadro che, fingendo di raccontarci una storia, ci parla dell’ormai cronica (in)differenza tra finzioni e realtà, della loro perenne interferenza e interscambiabilità, e del nostro essere ormai perennemente sospesi, come sonnambuli, tra i ritmi di una fiction sempre più reale e quelli di una realtà sempre più finzionalizzata, come tante, piccole comparse inconsapevoli di una superrealtà drogata e preconfezionata, ispirata a modelli narrativi, o presunti tali, che la tivù, il cinema, la playstation ci imbandiscono a ritmi sempre più serrati.”

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