Sculture. L'artista si riconosce per l'uso del chewing gum rosa. Nelle sue opere rimane in bilico tra un'idea di scultura bizzarra e surreale, una sorta di bestiario fantastico dove gli animali assumono caratteri simbolici che si riflettono sugli umani, e un risvolto sociale e politico.
Destined for Nothing. Personale
A cura di Luca Beatrice.
L'artista romano Maurizio Savini, attivo già dalla fine degli anni '80, è
definitivamente emerso nel panorama italiano grazie all'uso di un materiale
tanto atipico quanto immediatamente riconoscibile: il chewing gum rosa.
Ne fa dunque scultura, manipolandolo con una lavorazione assai elaborata che
parte dal calco di gesso, dal rivestimento in poliuretano espanso, e in seguito
modella la "gomma da masticare" essiccandola con tre fissativi, l'antibiotico,
la formaldeide, il paraloid.
Nelle sue opere Savini rimane in bilico tra un'idea di scultura bizzarra e
surreale, una sorta di bestiario fantastico dove gli animali finiscono per
assumere caratteri simbolici che si riflettono sugli umani, e un risvolto
sociale e politico, praticato soprattutto negli interventi spaziali e
installativi, come quello recente realizzato in una scuola dell'Ossezia dopo
l'orrendo massacro di Beslan.
Destined for Nothing, il progetto per la sua prima personale milanese presso
la Galleria l'Immagine – Angel Art Gallery, muove innanzitutto dalla constatazione che diverse specie viventi sulla terra sono a rischio estinzione, che il loro futuro è incerto, che l'ambiente stesso può trasformarsi in una minaccia. Come un Fedro o un La Fontaine del terzo millennio, Maurizio Savini parla degli animali ma si rivolge all'uomo.
L'ingresso alla mostra si presenta sbarrato da due porte chiuse. Curiosando
dallo spioncino di una delle due scopriamo un gigantesco orso di chewing gum
rosa che troneggia su un tappeto di scorie e rifiuti. Quindi due "espositori
scientifici" contengono altre due bestie di cui si sta perdendo memoria:
l'istrice e il tasso, realizzati con particolare cura.
Al piano inferiore, Savini installa in una piccola stanza buia il lupo,
animale che più incarna le nostre paure, il rimosso ma anche il desiderio di
libertà. Più "mansueti", infine, il coniglio (sembra tratto dal cilindro di un
prestigiatore) e un cerbiatto disneynizzato.
Inaugurazione giovedì 15 novembre, ore 18
L'Immagine Contemporary Art Gallery & Angel Art Gallery
Via Fiori Chiari, 12 Milano
Ingresso libero