Studio d'arte Aurelio Stefanini
Firenze
via Cavour, 31
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Lamberto Pignotti
dal 16/11/2007 al 16/12/2007

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16/11/2007

Lamberto Pignotti

Studio d'arte Aurelio Stefanini, Firenze

"Dove siamo?" 1963 - 2007. Opere appartenenti a diversi cicli, accomunate da quella costante ironia e sprezzatura stilistica che sembrano rappresentare le caratteristiche primarie di Pignotti e della forma espressiva che va sotto la definizione di poesia visiva. In mostra anche serie dei ritagli di immagini tratte dai quotidiani realizzate a cavallo tra anni 60 e 70.


comunicato stampa

Lamberto Pignotti è una figura anomala all'interno della cultura italiana, ma la sua anomalia rispecchia pienamente caratteri e tipicità di quella forma espressiva che va sotto la definizione comune di poesia visiva. I primi anni Sessanta, gli anni che vedono consumarsi la parabola dell'informale e ascendere la stella della Pop in ambito specificamente artistico, e che in ambito letterario vedono emergere il Gruppo 63 sono gli anni del boom economico e della "dolce vita", della trasformazione definitiva dell'Italia da paese agricolo a paese industriale, dell'affermazione della società dei consumi, e delle icone e dei comportamenti ad essa collegati.
La poesia visiva non solo nasce in questo clima, ma ne è una diretta conseguenza, una delle incarnazioni più autentiche: non nel senso della descrizione di questi fenomeni, ma del fatto che essi comportano una reazione, una serie di considerazioni che si trasformano in opere, in linguaggio. Un linguaggio che non può, e non vuole, sottrarsi al confronto, ma vuole giocare di sponda, affermare la propria necessità a partire da quella condizione di vita, dalle figure e dai temi che connotano, nel bene e nel male, il mondo all'interno del quale esso si trova a vivere.
E' innegabile che non si tratti solo di una casuale coincidenza di tempi, quella che vede sorgere in pressoché totale contemporaneità, la Pop Art e la poesia visiva: entrambe, sebbene da posizioni differenti e con diversi intenti – e dando vita ad opere talvolta agli antipodi da un punto di vista sia formale che concettuale –, segnano il momento in cui gli artisti tornano a confrontarsi direttamente con la società contemporanea e con le sue immagini, in particolare con quelle provenienti dal mondo della comunicazione di massa.
La poesia visiva fa un uso dell'ironia, del rovesciamento del senso, di una blague costante e si direbbe irrinunciabile; ma non meno importante è l'aspetto riflessivo, quello strumentario analitico che permette la remise en question del linguaggio dominante utilizzando i suoi stessi strumenti. Di tutto ciò, Pignotti è al tempo stesso artefice e lettore, protagonista e interprete.
Di tale varietà, e di tali presupposti, offre una buona panoramica la mostra attuale, scandita come è da opere appartenenti a diversi anni e a diversi cicli, accomunate da quella costante ironia e da quella costante sprezzatura stilistica che sembrano rappresentare le caratteristiche primarie del Pignotti artista. Caso a sé fa poi la serie dei ritagli di immagini tratte dai quotidiani realizzate a cavallo tra anni Sessanta e Settanta: fotografie banali di momenti della realtà, naturalmente destinate a un consumo immediato, prive di qualsiasi volontà estetica, che l'intervento scritto e grafico trasforma in "opera", sebbene in formato cartolina. Una sovrapposizione di linguaggi e di codici, una retorica dell'immagine applicata, caratterizzata anche da quella velocità del tratto, della scrittura, da quella voluta nonchalance stilistica che sempre più sarà un elemento caratterizzante le successive prove dell'artista

Catalogo a cura di Walter Guadagnini

Inaugurazione 17 Novembre 2007 ore 18.30

Studio d'arte Aurelio Stefanini
via Cavour 31 - 1° piano Firenze

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Lamberto Pignotti
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