Spiragli. In mostra undici incisioni originali dell'artista: acqueforti formato 10x10 in tiratura limitata, accompagnate da un testo critico di presentazione a cura di Marzia Marino.
La curiosità e l’instancabile sperimentazione, che diventano spesso vera e
propria sfida per l’artista, sono gli elementi che caratterizzano
maggiormente l’intensa attività incisoria di Gianni Atzeni, costantemente
tesa a scoprire le inesauribili potenzialità della materia, piegata alle
esigenze del suo creare. Un paziente e tenace lavoro di ricerca che lo ha
portato a padroneggiare le tecniche più svariate ed innovative.
Un lavoro calcografico, Spiragli, costituito da undici stampe a due colori,
impaginate in modo tale che i piccoli riquadri, occupando la parte superiore
del foglio, si presentano come delle finestre, degli sfondi illusionistici
che indagano un mondo nascosto. Ed è dall’intensa profondità dello sfondo
nero che emerge una griglia sapientemente costruita con la spatola
dentellata che elimina la vernice, ancora fresca, per rivelarci immagini di
forte impatto emotivo. Sono i ruderi e le macerie di una città fantasma, la
chiglia di una nave, l’Arca arenata dopo la recessione delle acque. Sono
paesaggi notturni illuminati da una luna di cera, placide marine, lagune
velate dalla luminosità rosea del colore.
E l’importanza del colore è data
proprio dalla sua trasparenza: cromie forti e contrastanti, il verde, il
giallo, il rosso, il violetto, dall’evidente valenza espressionista; tinte
acidificate, che non coprono la figurazione ma la rivelano, immersa nella
profondità del silenzio. Alcune sono forme naturali, altre figure mostruose
che affiorano non attraverso il segno ma grazie ai misurati effetti
materici: Atzeni toglie, mette, aggiunge, crea spessori inaspettati con lo
stucco-vetroresina.
Non risultati casuali ma esiti calcolati, raggiunti a
furia di tentativi, con la fatica fisica propria dell’artista che controlla
e segue personalmente ogni singolo passaggio del procedimento calcografico e
che fa del tempo non una categoria astratta ma uno strumento del suo lavoro,
indispensabile per il conseguimento di precise soluzioni. Invenzioni sempre
nuove che nascono dalla necessità di manipolare la materia con il gesto, di
rappresentare il suo continuo divenire, di indagare le sue potenzialità
espressive e dinamiche con coscienza e consapevolezza.
Inaugurazione Sabato 22 Dicembre alle ore 19
Teatro Civico di Castello, Foyer
Via De Candia, Cagliari
Ingresso libero