Galleria Bevilacqua La Masa
Venezia
piazza San Marco, 71c
041 5207797, 041 5208879 FAX 041 5208955
WEB
Fantapop
dal 19/4/2000 al 10/5/2000
WEB
Segnalato da

Fondazione Bevilacqua La Masa




 
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19/4/2000

Fantapop

Galleria Bevilacqua La Masa, Venezia

Avrà luogo nella prestigiosa sede di San Marco della Fondazione Bevilacqua La Masa la mostra Fantapop, curata da Virginia Baradel. All'interno della nuova programmazione della Fondazione Bevilacqua questa esposizione manifesta un'attenzione particolare e nuova per le giovani leve dell'arte Pop italiana, mettendole in rapporto con i rappresentanti più conosciuti del Pop italiano e internazionale.


comunicato stampa

NELLA SEDE DI PIAZZA SAN MARCO UN CONFRONTO TRA LE STAR DEL NEW POP E I GIOVANI: IL KITSCH, LA RAFINATEZZA, LA FICTION COME MEZZI DI COMUNICAZIONE

Autori: Jeff Koons, David Lachapelle, Laurie Simmons, Gabriele Di Matteo, Antonio De Pascale, Alix Lambert.
Botto & Bruno, Matia, Marco Papa, Loris Cecchini, Stefano Calligaro, Alessandro Gianvenuti, Paul Journey (Paolo Fontana), Pat O' Connor, Silvano Tessarollo, Massimo Giacon, Marco Samorè.

Dal 20 aprile al 10 giugno 2000 avrà luogo nella prestigiosa sede di San Marco della Fondazione Bevilacqua La Masa la mostra Fantapop, curata da Virginia Baradel. All'interno della nuova programmazione della Fondazione Bevilacqua questa esposizione manifesta un'attenzione particolare e nuova per le giovani leve dell'arte Pop italiana, mettendole in rapporto con i rappresentanti più conosciuti del Pop italiano e internazionale.

La mostra presenta alcuni tra gli esiti più interessanti cui è giunta l'eredità della Pop Art americana, soprattutto nei suoi aspetti di conclamata adesione ai comandamenti della seduzione visiva. L'edonismo che contraddistingue ogni offerta di massa è diventato soggetto di elaborazione artistica con la Pop Art. Tuttavia è con la seconda generazione, rappresentata soprattutto da Jeff Koons, che tale aspetto diventa preponderante ed euforico al punto da eleggere il banale, la fiction, il kitsch, in altre parole, l'appeal dozzinale del consumo ordinario quale orizzonte di trasfigurazione artistica delle leggi della comunicazione merceologica. Inoltre il sopravvento iconico mediatico, che ha avuto la meglio nell'ultimo scorcio di secolo, ha aumentato oltre misura il volume e l'autosufficienza dell'appagamento comunicativo, anche in assenza di riscontri oggettivi. In altre parole il desiderio sembra aver abbandonato i corpi mortali per dimorare stabilmente presso i simulacri, ripetitori e dispensatori di letizia.

Gli artisti più avvertiti affrontano questo orizzonte tematico prendendo ad oggetto della loro ricerca i meccanismi e gli argomenti della Grande Seduzione, riservando loro un trattamento super, da paladini dei medesimi fini, tranne, poi, seminare trappole e sospetti e tessere trame aliene nella configurazione delle loro opere. Ognuno di essi usa una tattica diversa. C'è chi tradisce l'incantesimo per eccesso, chi per omissione, chi per distrazione, chi per mutazione, ma ognuno riesce, a suo modo, a minare dall'interno i segni vettori dell'attrazione fatale.

Sintonizzata su questa lunghezza d'onda, Fantapop si presenta come un Salon des dèlices promosso dalla combinazione tra banalità e fantasia, tra mimesi e invenzione, tra adesione e tradimento.
Il segreto dell'artista sta nel minacciare silenziosamente la beatitudine promessa con le sue risorse linguistiche ingegnose, insidiose e prive di complessi. Esse fanno ricorso al travestimento dei segni e all'ironia, all'immaginazione e allo spiazzamento, alla finzione e all'esagerazione.
La mostra intende così configurarsi come un insieme di opere piuttosto che come un insieme di artisti. Opere che, attingendo ad una dimensione fantastica o fantascientifica o fantasmagorica, condividono l'entusiasmo per il godimento garantito dalle immagini e, allo stesso tempo, ne mettono maliziosamente a repentaglio la quiete narcisistica.

La "Sirenetta" e il cagnolino "Puppy" di Jeff Koons aprono la mostra in qualità di icone emblematiche di questo paradiso basso e molto amorevole.
A seguire l'iper-glamour di Lachapelle e i tranfert-pop di Laurie Simmons, la ripetizione differente di Gabriele Di Matteo e la suspance di Antonio De Pascale.
Tra l'erotico e il domestico, tra la fiction e la sweetness, tra l'omologazione e la congiura, tra il tepore e il brivido, si muovono le opere degli altri artisti coinvolti: Botto & Bruno, i Matia, Marco Papa, Loris Cecchini, Stefano Calligaro, Alessandro Gianvenuti, Alix Lambert, Paul Journey (Paolo Fontana) Pat O' Connor, Silvano Tessarollo, Massimo Giacon, Marco Samorè.

Il percorso espositivo sarà visitabile dal 21 aprile al 10 giugno nella galleria di Piazza San Marco della Fondazione Bevilacqua La Masa, tutti i giorni escluso il martedì (chiuso il giorno di Pasqua e il lunedì), con il seguente orario 10.00-13.00 e 16.00-19.00.

In catalogo testi di Luca Massimo Barbero, Barbara Poli, Virginia Baradel, Marco Senaldi.
Per maggiori informazioni Fondazione Bevilacqua La Masa, Dorsoduro 2826, 30123 Venezia. Tel. 041/5207797-041 5208879 fax 041/5208955.

Fondazione Bevilacqua La Masa
Piazza San Marco 71/c
Periodo: 21 Aprile- 10 Giugno 2000
Orario: 10.00-13.00 e 16.00-19.00
Chiuso il martedì, il giorno di Pasqua e lunedì

Inaugurazione giovedì 20 Aprile ore 18.00

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