L'artista genovese si cimenta in una performance liberamente ispirata all'Happening "Fall" di Allan Kaprow. Un nome puo' sostituire l'immagine di un oggetto. Forse, allora un'immagine video puo' sostituire una persona reale.
Durata: 12 minuti
Un nome può sostituire l'immagine di un oggetto. Forse, se è così, allora
un'immagine video può sostituire una persona reale. L'artista Angelo Pretolani
realizza una performance in cui si sdoppia nel suo essere presenza celeste, di nome,
e persona, di fatto. Un video mostra una figura profondamente surreale con cappello
e occhiali oscurati che annullano la visione, un uomo qualunque di magrittiana
memoria. Ci si chiede quale sia lo spazio in cui si colloca l'ambiguo personaggio,
se quello inesistente del monitor oppure quello reale, nel qui e ora della
performance che si sta svolgendo di fronte all'osservatore. Una traccia sonora
riporta un brano tratto da "Il cielo sopra Berlino" di Wim Wenders in cui gli
angeli, stanchi della loro natura effimera, della loro perenne inconsistenza,
vorrebbero diventare materia. Si tratta di un processo di dissolvenza: alla fine del
video l'angelo virtuale scompare dal monitor lasciando al suo posto una persona
reale. La materia e la realtà hanno avuto il sopravvento.
Fall, nella versione originale di Allan Kaprow, era una partitura pensata per due
persone che interagivano scambiandosi di volta in volta i ruoli. Nella performance
di Angelo Pretolani gli attori - sempre due - sono lui e il suo doppio.
Il doppio scompare, il video finisce, l'artista finalmente apre la sua valigia
rivelandone il contenuto: foglie, centinaia di foglie di alloro che copriranno -
annullandolo definitivamente - il monitor.
23 gennaio 2008, ore 17
Museo d'Arte Contemporanea di Villa Croce
via Jacopo Ruffini, 3 - Genova