Spazio W!
Acquaviva Delle Fonti (BA)
Via Monsignor Laera, 180
080 759120

La caffettiera e Pulcinella
dal 19/1/2008 al 9/3/2008
080 759120, 348 5927153
WEB
Segnalato da

Alfio Cangiani




 
calendario eventi  :: 




19/1/2008

La caffettiera e Pulcinella

Spazio W!, Acquaviva Delle Fonti (BA)

Personale di Riccardo Dalisi in cui l'architetto, figura antiaccademica e spiazzante, presenta una ricerca sulla caffettiera napoletana 1979/1987, caffettiere d'arte e acquerelli al caffe'. Contemporaneamente collettiva "Caffe' Made in Puglia" con opere di 8 artisti a cura di Alfio Cangiani.


comunicato stampa

a cura di Alfio Cangiani
coordinamento di Angela Potì

Personale di Riccardo Dalisi
- Ricerca sulla caffettiera napoletana 1979/1987
- Le caffettiere d’arte
- Gli acquerelli al caffè
- Presentazione della ristampa del libro ‘La caffettiera e Pulcinella’
a cura di spazio W! e Officina Alessi

In contemporanea:

Caffè Made in Puglia
opere di
Alfio Cangiani / Luca Cascella / Daniela Corbascio / Arnaldo Di Vittorio / Stefania Paesano / Angela Potì / Michele Paparella / Fabio Vinella

‘Progettare senza pensare’, propone provocatoriamente il titolo di uno dei numerosi scritti di Riccardo Dalisi: esponente dell’architettura radicale, antiaccademico e spiazzante figura, rispetto alle logiche spesso troppo ‘market oriented’ delle archistars algide e inavvicinabili; designer, architetto, professore, pittore, scultore, poeta.
E’ soprattutto nella sua umanità la sua cifra speciale e distintiva, nel suo essere al di là delle logiche prefissate e delle competizioni, nel suo portare con sè la sua poesia all’interno di ogni oggetto o progetto: una poesia e un’umanità delicata, scherzosa, leggera nelle forme, quanto profonda nei rimandi e nei contenuti.
Una personalità ‘totale’, sinestetica, in grado di confrontarsi con l’industria, senza scordare il rapporto umano con le ‘sue’ botteghe.
Un outsider, le cui opere sono l’espressione di un unico, ininterrotto percorso creativo a molti piani e molti livelli.

La storia della “napoletana” di Dalisi non è la storia di un prodotto, perché la caffettiera per Alessi è il baricentro temporale di una vicenda che dura da quasi trent’anni dimostrando che il prodotto non era un punto di arrivo, come comunemente avviene oggi nel design, non un punto di partenza, visto che fu annunciato da duecento modellini di latta, ma un pretesto. Fiabe, mostre, eventi, pubblicazioni, disegni, acquerelli, enfaticamente organizzati nel tempo da Dalisi, come le volute barocche di una chiesa del Sud o i damaschi di una stanza regale, frattali archetipici che sviluppano infiniti mondi e infiniti mondi contengono, sono come le Mille e una notte, un racconto senza fine che sconfigge le logiche di mercato che fagocitano progetti solo da vendere, in tempi certi e rapidi, perché altrimenti non conviene.
Si può anche dire che la storia della “caffettiera” va ben oltre la complessa rielaborazione – articolata attraverso il mixage di arte, design, poesia e teatro - di un oggetto artigianale innalzato ad icona della cultura partenopea dalla performance di Eduardo che se lo rigirava tra le mani sul balcone di un palazzo napoletano, legandolo per sempre alla sua città.
La storia della “caffettiera” è molto di più, è un Manifesto aperto e antiaccademico che Riccardo Dalisi “scrive” dai tempi del Radical, per un Design che non rifiuta l’industria, ma non la insegue, sa ascoltare le voci lontane di una società marginale esclusa dal Potere rimettendola in pista e che, con dignità, offre la sua alternativa utopica che sogna una periferia culturale al centro del mondo, senza brame e senza conflitti. E a questo sogno sono tutti invitati.
Arch. Claudio Gambardella, facoltà di Architettura Luigi Vanvitelli, Seconda Università degli Studi di Napoli.

“Parafrasando le parole di Proust: “non tutti i mobili sono uguali alcuni riflettono” si potrebbe dire che non tutte le caffettiere sono uguali quelle di Riccardo Dalisi riflettono, nel senso che non solo pensano e fanno pensare ma si propongono come specchio dell’anima profonda di una cultura, sono capaci di presentarsi come fondazione di pensiero oggettuale che attraversa la storia di Napoli da Pompei ai giorni nostri. Una sensibilità, quella di Dalisi, senza tempo che pone l’uomo in una posizione centrale rispetto ai processi tecnologici, guardando al progetto, al design come sviluppo di esperienze sensoriali, come luogo di affinità elettive come stimolo ulteriore della nostra sensibilità. Il disegno di questi oggetti si muove tra forme antropomorfe e rimandi alla cultura teatrale napoletana. Si intuisce il senso forte di una collisione, di un conflitto frutto di uno slittamento, di un dramma, appunto, racchiuso tra due polarità innovazione e tradizione. Polarità mobili che ludicamente , Dalisi segnala con questi oggetti senza disciplina che occupano in maniera leggera lo spazio dell’arte mediante una progettazione transdisciplinare”.

Marco Petroni – curatore, critico di design collabora con La Repubblica

OPENING: 20 gennaio ore 10,30
Ore 10: conferenza stampa
Sarà presente l’Autore
Interverrà l’arch. Claudio Gambardella docente della Facoltà di Architettura ‘Luigi Vanvitelli’, Seconda Università degli Studi di Napoli

SPAZIO W!
via Mons. Laera 180, Acquaviva delle Fonti (BA)

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