IPSAR - Istituto Portoghese di Sant'Antonio
Roma
via dei Portoghesi, 6
06 68802496 FAX 06 6865234
WEB
Mediterraneum
dal 30/1/2008 al 26/1/2008
16-20
06 68802496

Segnalato da

Graziano Menolascina




 
calendario eventi  :: 




30/1/2008

Mediterraneum

IPSAR - Istituto Portoghese di Sant'Antonio, Roma

Il Mediterraneo, testimone di un passato ancora palpitante e crocevia di un futuro ancora da scrivere. Questo il tema dominante dell'esposizione curata da Graziano Menolascina, che riunisce 3 artisti: Massimo Ruiu, Tarshito e Iginio Iurilli, che da molti anni lavorano ispirandosi a questo fenomeno.


comunicato stampa

A cura di Graziano Menolascina

Il Mediterraneo, testimone di un passato ancora palpitante e crocevia di un futuro ancora da scrivere. Questo il tema dominante del progetto d’arte contemporanea curato da Graziano Menolascina, che riunisce in un’unica esposizione tre artisti che da molti anni lavorano ispirandosi a questo fenomeno: Massimo Ruiu, Tarshito e Iginio Iurilli.

Oggi la storia del Mediterraneo non è più circoscrivibile in un bacino che in passato fu luogo d’incontro e di scambio tra molteplici civiltà. Il Mediterraneo è diventato un canale di passaggio, una massa d’acqua che idealmente unisce culture diverse e non più tanto distanti tra loro. Un mare aperto al confronto e alle contaminazioni, che nella “mediterraneità” trovano un punto d’incontro e una base per dar vita ad altri mondi
Attraverso le opere dei tre artisti, questa rinnovata immagine del Mediterraneo confluisce in una prospettiva dove la memoria e il rapporto con l’occidente e con l’oriente scrivono un ulteriore pagina di storia.

Con le sue installazioni Massimo Ruiu definisce un territorio intimistico dove la memoria e la storia giocano un ruolo fondamentale. Ferma l’evento, calandosi nelle più buie profondità dell’accaduto, donando una nuova identità al suo “Mare”, che mantiene allo stesso tempo una sua memoria storica e personale, come in “Quel che resta del mare” del 1996, una cassa scoperchiata che rivela il suo antico contenuto...le reliquie di un mare ormai morto fatte di sale grosso nel quale appare il video di un paesaggio marino con l’autore che nuota. Al tema del sale si affianca il tema dei pesci icona poetica che da molti anni accompagna l’opera di Ruiu , mute presenze testimoni di fatti , storie , tragedie inabissate, mai viste e nè udite inghiottite nei buchi neri della storia. Pesci rivelatori di pensieri mai detti, sommersi , dimenticati sotto la superficie di un mare sempre uguale a se stesso: mare Adriatic, mare di Ustica, oceano Pacifico, mar Rosso hanno lo stesso aspetto nelle foto scattate da Ruiu ma a tali paesaggi indifferenti si contrappongono nelle loro profondità le parole illuminate dei pesci che sembrano dirci che una Storia sotto sotto c’è.

Tarshito crea nuovi continenti, nati dal sincretismo tra la cultura occidentale e quella orientale, mischiando le differenti umanità per sentirne una e assoluta. Per l’artista, Mediterraneo diventa un concetto di semina, di percezioni simultanee, che accompagnano corpo, mente e anima del fruitore verso la soglia di un mondo musicale, lucente, colorato, profumato, dove le sensazioni e le carezze si incontrano sino alla formazione di un viaggio attraverso la sinestesia pura.

Adopera costantemente materiali diversi portandoci in un universo fantastico. materie, forme e ambienti si intrecciano in spettacolari danze tribali conservando il fascino delle tradizioni antiche. Tarshito, come da buona chioccia, cova le uova della nuova umanità: "architetture che sbocciano sino a formare archi, pesci che gorgheggiano suoni d’amore, vasi contenitori di energie vitali". Per gli uomini dotati di fantasia non c’è niente di più affascinante di un foglio di carta bianca intonso; per un pittore niente di più meraviglioso di una parete o una tela sgombra, e per un uomo di teatro, per un regista, niente di più eccitante di una scena vuota un’ora prima della creazione!

Non c’è ancora nulla e tutto può attuarsi questa è la filosofia artistica di Iginio Iurilli.
Iurilli nutre un illimitato interesse per la storia e per le tradizioni, unito a un forte desiderio di esplorazione che supera i confini della propria terra. Ci troviamo di fronte a una metamorfosi: la naturalità di forme e colori incontra l’artificio artistico, dando vita a un vero e proprio modello unico di ibridazione artistica. Ipnotiche forme in apertura, caratterizzate da lenti movimenti circolari, da profonde pulsazioni, sembrano grandi organi vitali tesi ad ascoltare, guardare e annusare, ma, in realtà, sono messe in mostra per assorbire completamente l’energia di chi guarda. L’artista non vuole imitare ma restituire la vera origine ai suoi elementi, come fece Andre Antoine fondatore del Thèatre Libre, nel quale la scena non deve rappresentare un elemento, deve esserlo.

Inaugurazione 31 Gennaio ore 19

Galleria dell'Istituto Portoghese di Sant’Antonio
via dei Portoghesi 6, Roma
Orario : dalle ore 16.00 alle 20.00
Ingresso libero

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