L'uomo e la natura. La mostra propone una selezione meditata e attenta di 35 opere, dagli anni venti fino agli anni cinquanta, provenienti da importanti collezioni private e pubbliche, che esplora tre temi molti cari all'artista: la figura, la natura e il paesaggio.
L'uomo e la natura
La Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, continuando una tradizione
espositiva iniziata nel 1999 con la mostra La pittura a Venezia, dagli
anni di Ca' Pesaro alla Nuova Oggettività e l'esposizione dello scorso
anno dedicata a Giorgio de Chirico, prosegue ora con l'omaggio a un
altro dei grandi protagonisti del Novecento artistico italiano: Filippo
de Pisis.
La mostra, curata da Luca Massimo Barbero, presenta un'attenta selezione
di 37 opere pittoriche che abbracciano un periodo creativo che va dalla
metà degli anni Venti fino agli anni Cinquanta ed esplora tre temi
molto cari all'artista ferrarese: la figura, la natura morta e il
paesaggio.
Il tema della figura è sicuramente uno dei soggetti più amati da de
Pisis, ricordiamo infatti i numerosi ritratti di amici e modelli che
posavano per lui; in questa sezione saranno presenti tra gli altri
alcuni quadri molto significativi: Il nudino sulla pelle di tigre del
1931, il Ritratto di Wolf del 1940 e il San Sebastiano del 1947 di
proprietà della Biennale di Venezia.
La natura, intesa non solo come 'natura morta' ma anche come
rappresentazione di soggetti naturali: pesci, conchiglie, fiori, ecc.
rimane forse uno dei temi più affascinanti della produzione artistica
di de Pisis: le sue 'solitarie' marine, i suoi fiori, gli oggetti
'dimenticati' e il più delle volte appassiti, invecchiati sul tavolo
della rappresentazione diventano, attraverso la pittura, un raro momento
di espressività poetica che li rianima in nuova linfa vitale: La
foglia nella tempesta del 1940, Le table de souvenirs e Fiori del 1932,
sono solo alcuni dei titoli che testimoniano in mostra il senso di
questa metamorfosi.
La malinconia del paesaggio ritrova in de Pisis un tono rapido,
vagamente crepuscolare; un'avventura creativa che riconduce l'artista,
attraverso la sua famosa "stenografia pittorica", ai grandi Maestri del
passato da Tintoretto a Guardi. Su questo tema la mostra presenta, tra
gli altri, alcuni importanti quadri: la Chiesa di Cortina del 1937
proveniente dal museo d'Arte Moderna Mario Rimoldi, La Torre Eiffel del
1939, e il Grande Paesaggio del 1948 dalla Galleria Internazionale
d'Arte Moderna di Ca' Pesaro.
L'esposizione diventa quindi un'occasione per rileggere l'opera di de
Pisis attraverso alcune tra le sue opere più significative e
rappresentare i vari momenti della sua storia personale per confermare
la statura nazionale e internazionale di quello che è stato forse uno
dei più originali pittori italiani del Novecento.
La Fondazione Cassa di Risparmio di Modena intende inoltre con questa
mostra celebrare il decennale della sua attività e con l'occasione
presentare l'evento espositivo in una sede, la chiesa di San Vincenzo,
finalmente restituita alla città dopo un rigoroso restauro realizzato
grazie alla Fondazione stessa.
Orario: Martedì, Mercoledì e Giovedì dalle 16.00 alle 19.00
Venerdì, Sabato, Domenica e Festivi dalle 10.00 alle 19.00
Chiuso il Lunedì e la mattina del 25 dicembre e 1° gennaio
Ingresso libero
Per informazioni:
Ufficio stampa - Gianna Rossi
tel. 041-5207797 fax
041-5208955
Fondazione Cassa di Risparmio di Modena
tel. 059-239888 fax 059-238966
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Chiesa di San Vincenzo
Modena