Musei Civici agli Eremitani
Padova
piazza Eremitani, 8
049 8204551 FAX 049 8204585
WEB
DAL MEDIOEVO A CANOVA
dal 19/2/2000 al 30/6/2000

Segnalato da

Sergio Campagnolo




 
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19/2/2000

DAL MEDIOEVO A CANOVA

Musei Civici agli Eremitani, Padova


comunicato stampa

Sculture dei Musei Civici di Padova dal Trecento all’Ottocento.
La ricchezza e l’importanza della Pinacoteca Civica padovana sono ben note; non altrettanto noto è il rilievo della raccolta di sculture, la gran parte delle quali mai esposta o assente da molte decenni dai percorsi museali aperti al pubblico.

Una lacuna che viene ora colmata da questa straordinaria esposizione, ultima nella sequenza pressoché ininterrotta di mostre che, gradualmente, hanno consentito di catalogare, restaurare, selezionare ed esporre una buona parte dell’immenso patrimonio artistico dei Musei Civici padovani. Il progetto, avviato nel 1988, ha costantemente vista impegnata, accanto al Comune, Fischer Italia che ha contribuito a rendere possibile uno dei progetti di valorizzazione delle collezioni artistiche museali più organici tra quelli realizzati in Italia.

L’esposizione offre testimonianze scultoree dal Trecento all ’Ottocento, di ambito padovano-veneto ma non solo.

Tra le opere più antiche, i laterali di portale con i Santi Agostino e Domenico della demolita chiesa di Sant’Agostino, affiancati ai grifi e ai leoni anch’essi provenienti dalla demolizione di qualche edificio sacro e testimonianza di un incipiente linguaggio gotico. Tra i pezzi trecenteschi, straordinaria per finezza esecutiva è la Madonna con Bambino di Rinaldino di Francia.

Il Quattrocento a Padova è un secolo fondamentale per l’arte e in particolare per la scultura, basti pensare alla lunga attività locale di Donatello ma anche del Bellano, dei Lombardo e del Briosco. Dei Maestri o delle loro qualificate botteghe, l’esposizione propone notevolissime testimonianze e tra esse le due Madonne con Bambino, attribuite una alla bottega di Donatello e l’altra a quella del Rosellino. Sul medesimo soggetto si impegna, con esiti raffinatissimi, anche Giovanni Duknovich detto il Dalmata.

Tra la fine del Quattrocento e i primi del Cinquecento fiorisce a Padova la "dinastia" dei Minello, il cui capostipite, Giovanni, inizia come
collaboratore di Pietro Lombardo. La seconda generazione dei Lombardo, Tullio e Antonio, influenza poi la seconda generazione dei Minello ed è interessante osservare, nelle opere esposte, questo percorso artistico quasi parallelo.

Un analogo gioco di influenze, per lo meno intorno ad uno specifico tema, quello del Compianto, lo si verifica anche tra il modenese Guido
Mazzoni e Andrea Briosco detto il Riccio, figure di primo piano nella scultura del Cinquecento, i cui lavori su questo tema sono affiancati in mostra.

Il Cinquecento è documentato anche da opere di grandissima qualità di altri artisti e tra i quali Tiziano Minio, Francesco Segala e Alessandro Vittoria.

Il barocco è rappresentato da opere del fiammingo Giusto Le Court e soprattutto del genovese Filippo Parodi. Molto nutrita è la serie di scultori veneti attivi nel territorio tra Seicento e Settecento: Orazio Marinali, Francesco Bertos, Antonio Gai, Giovanni Bonazza, Pietro Danieletti...

La stagione canoviana è documentata da pezzi notevoli come la statua di Alvise Varallesso in veste di Esculapio la Stele Giustiniani. Sul
solco della tradizione canoviana e del neoclassicismo si trovano le opere di Rinaldo Rinaldi e di Giuseppe Pirelli.

In bilico tra la corrente romantica e un precoce realismo sono i modelli in gesso realizzati da Vincenzo Vela per le statue di Giotto e Dante poste sotto la Loggia Amulea in Prato della Valle, mentre già pienamente aderente al nuovo gusto realistico è la serie dei Mesi di Luigi Ceccon.

Notevole è infine la collezione di busti ottocenteschi raffiguranti le personalità del tempo: Giuseppe Barbieri, Giacomo Leopardi, Leonardo Emo Capodilista, Vincenzo Gazzotto, Leone Trieste sono i soggetti; Pompeo Marchesi, Enrico Pazzi, Natale Sanavio, Luigi Borro, Giovanni Rizzi, gli artisti.

Da questa interessantissima esposizione non poteva sortire una storia organica della scultura veneta tra Medio Evo e Ottocento. Emerge invece l’altissima qualità della raccolta di sculture dei Civici Musei, finalmente apprezzabile grazie a questa esposizione.


DAL MEDIO EVO A CANOVA
Sculture dei Musei Civici di Padova dal Trecento all’Ottocento. Padova, Musei Civici agli Eremitani, 20 febbraio - 30 giugno 1999. Orario: 9 - 19, lunedì chiuso. Ingresso al Museo e alla mostra lire 10 mila interi, 7 mila ridotti. Mostra promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova - Civici Musei in collaborazione con Fischer Italia. A cura di Davide Banzato e Franca Pellegrini. Catalogo a cura di D. Banzato, F. Pellegrini e M. De Vincenti, edito da Marsilio.
Per informazioni e prenotazioni: tel. 049.8204513 fax 049.820456

Ufficio Stampa: Studio ESSECI - Sergio Campagnolo tel. 049.663499 fax 049.655098


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