Galleria del Carbone
Ferrara
via del Carbone, 18/A
0532 761642 FAX 0532 761642
WEB
Gianni Guidi
dal 23/2/2008 al 15/3/2008
dal lunedi al venerdi 17-20; sabato e festivi 11-12.30 e 17-20 martedi chiuso

Segnalato da

Paolo Volta



approfondimenti

Gianni Guidi
Alberto Triolo



 
calendario eventi  :: 




23/2/2008

Gianni Guidi

Galleria del Carbone, Ferrara

Natura naturans. La rassegna dello scultore ferrarese propone un ciclo inedito di sculture in terracotta e gesso patinato di forte impatto surreale oltre che di notevole perizia tecnica.


comunicato stampa

Domenica 24 Febbraio alle ore 18, 00 inaugura alla Galleria del Carbone la mostra personale di Gianni Guidi dal titolo: natura naturans. La rassegna dello scultore ferrarese propone un ciclo inedito di sculture in terracotta e gesso patinato di forte impatto surreale oltre che di notevole perizia tecnica. La presentazione in catalogo di Alberto Triolo è un'occasione per una stimolante riflessione sul fare in campo artistico. La mostra rimarrà visitabile fino al 16 Marzo 2008 con il Patrocinio della Fondazione Cassa di Risparmio di Ferrara.
Natura Naturans

Di Alberto Triolo

Un tempo la poesia serviva per ricordare all’uomo che doveva mantenersi in armonia con la famiglia delle creature viventi tra le quali era nato, mediante l’obbedienza ai desideri della padrona di casa; oggi ci ricorda che l’uomo ha ignorato l’avvertimento e ha messo sottosopra la casa con i suoi capricciosi esperimenti filosofici, scientifici e industriali, attirando la rovina su se stesso e sulla sua famiglia. L’“oggi” è una civiltà in cui gli emblemi primi della poesia sono disonorati; in cui il serpente, il leone e l’aquila appartengono al tendone del circo; il bue, il salmone e il cinghiale all’industria dei cibi in scatola; il cavallo da corsa e il levriero al botteghino delle scommesse; e il bosco sacro alla segheria. Una civiltà in cui la Luna è disprezzata come un satellite senza vita e la donna è “ personale statale ausiliario”.

R. Graves, La Dea Bianca

[...] Grazie a questa premessa, possiamo inoltrarci nell’argomento in questione.

La migliore critica, suggeriva ottimamente Nietzsche, consiste nel volgere lo sguardo, nel girarsi dall’altra parte: pertanto, sconcertato dagli esiti disumani della medicina (per difendersi dai quali sono stati recentemente costretti ad inventarsi un curioso rompicapo, un mostro bicefalo: la bioetica), deluso dalle sterili conclusioni della filosofia e della psicologia, nauseato dalla deriva grottesca dell’arte e dall’altrettanto deriva moralistica della religione (oggi non è più necessario iscriversi alla facoltà di sociologia: basta recarsi a Messa), turbato, infine, dalle devastanti conseguenze della scienza sulla natura, decido di dedicarmi allo studio dello yoga, del taoismo, dei rituali sciamanici e, già che ci sono – perché no? – rivolgo anche un’occhiata alla letteratura del sacro Graal. Benissimo, il mio proposito è allo stesso tempo giustificato ed encomiabile. Tuttavia, un piccolo, si fa per dire piccolo, problema inizia a turbare le mie buone intenzioni: chi sono Io per accostarmi a questi mondi diversi dal mio abituale?

Quando dico Io, non mi riferisco solo alle mie capacità intellettive (ricordiamo che anche questo termine, forse da intus legere, leggere dentro, cogliere, vedere all’interno, non aveva il ridicolo significato che noi attribuiamo a parole come intelletto, intellettuale, intelligenza; ad esempio, per noi oggi, l’intellettuale-tipo è il giornalista, magari impegnato, quello che un tempo si definiva sofista, cioè uno che riesce a farsi pagare per appestare gli altri con le proprie ridicole opinioni) e alla mia cultura, ma alludo allo stato in cui sono e vivo oggi, nell’anno 2008, come essere umano inserito (“gettato” direbbe con il suo linguaggio stregonesco Heidegger) in una dimensione che mi colloca all’estrema propaggine della storia occidentale. Questo significa in primo luogo: Io sono il prodotto millenario di una cultura che, com’è noto, si basa su tre pilastri, la Bibbia, la filosofia greca e il diritto romano.

Ma non è tutto; fino a questo punto si potrebbe parlare di retaggio culturale, di modalità di pensiero, di costumi. L’ulteriore problema è ancora più sottile ed inquietante: la mia mente e il mio corpo (sto usando di proposito l’assurda dicotomia di origine cartesiana fra mente e corpo, familiare a noi ma solo a noi occidentali moderni – un altro privilegio esclusivo: siamo proprio fortunati…) quali modifiche, deformazioni hanno subìto nel corso della storia? Sono sicuro, come direbbe un filosofo alla moda, di avere la stessa struttura ontologica, quindi esistenziale di un veggente vedico o di un pensatore presocratico? Posso accostarmi, così come sono, alle loro produzioni spirituali?[...]

Inaugurazione ore 18

Galleria del Carbone
Via del Carbone, 18/A - Ferrara
Orario: dal lunedì al venerdì 17.00-20.00; sabato e festivi 11.00 -12.30 17.00-20.00 martedì chiuso
Ingresso libero

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