Personale di pittura. "La piu' che trentennale parabola artistica di Antonio Freiles si puo' sintetizzare nella necessita' quasi ossessiva di realizzare un'unica opera." (Mario Bertoni, curatore).
A cura di Mario Bertoni
Cura dell’immagine di Lucia Sapienza
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Si è detto, non senza ragione, che la più che trentennale parabola artistica di Antonio Freiles si può sintetizzare nella necessità quasi ossessiva di realizzare un’unica opera. Eppure, se si pone mano alla bibliografia, corposa ma non eccessiva, che ha accompagnato la sua attività, si scopre che il suo lavoro ha stimolato testi molto diversi e distanti, non tanto per i giudizi espressi, quanto per le problematiche, le sensibilità e le visioni individuate di volta in volta nel suo universo pittorico. Dunque? Immagine fuorviante del corpus come opera unica o incongruenze della critica? Né l’una, né le altre, perché, al fondo, tutto il lavoro di Freiles ruota attorno a un unico centro persistente, ma nello stesso tempo si sviluppa attraverso gli anni in più direzioni, procedendo per fasi che hanno spostato considerevolmente i mezzi e le tecniche e arricchito, invece di contraddirlo, quel nucleo motore che era, è e rimane la linfa vitale della sua ricerca.
Da ciò conviene prendere le mosse.
Il baricentro della poetica e dell’opera di Freiles è la pittura–sostanza. Non il materiale, ma la materia indistinta all’interno della quale la visione della pittura (e non la pittura della visione) prende corpo e si propaga con lo scopo di abolire le differenze tra il colore e il supporto, tra la composizione e i tempi di realizzazione, tra la struttura e lo spazio. La pittura–sostanza è sedimento innaturale, essa aspira a durare pur sapendosi precaria e transeunte. Non è questione di poco conto, questa: da un lato ci sono la volontà e il desiderio di portarsi alle sorgenti di ogni figurazione per trovare l’ala che permetta di vincere il peso della gravità, dall’altra ci sono gli strumenti (colore, composizione, supporto, spazio, tempo) che consentono il viaggio e a volte lo contraddicono o lo impediscono. Si è parlato spesso dell’anima siciliana di Freiles facendo sempre riferimento alla luce interiore della sua pittura, mai allo scetticismo, che appare anzi, in tutta evidenza, non solo nel rapporto (o nel contrasto) tra materia e pensiero, idea e strumenti, durata e temporalità, ma che si esplica concretamente nelle fasi nelle quali è possibile riconoscere le svolte e i passaggi del suo percorso... (Mario Bertoni)
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