Spazio Alfieri (ex Atelier)
Firenze
via dell'Ulivo, 6
055 5320840
WEB
Festival dei Popoli
dal 2/12/2001 al 9/12/2001
055 240720
WEB
Segnalato da

Roberto Begnini




 
calendario eventi  :: 




2/12/2001

Festival dei Popoli

Spazio Alfieri (ex Atelier), Firenze

42^ edizione. Rassegna internazionale del film di documentazione sociale. Il Festival intende promuovere il cinema documentario, un cinema che da qualche anno sta acquisendo uno status, allontanandosi sempre piu', almeno negli esempi più significativi, dai canoni tradizionali legati ad una impossibile registrazione della realta'. Il documentario e' cinema: racconta una storia, utilizza gli strumenti che si ritrovano nella fiction (sceneggiatura, mise en scene, luci, montaggio, musica, etc.) tanto che attualmente la rigida distinzione accademica tra fiction e documentario risulta superata e suggerisce, piuttosto, una contaminazione aller-retour. Alle 14,00: Il bambino Gioacchino di Costanza Quatriglio Italia, 2000 / colore, Beta SP, 25¹) Concorso Italiano.


comunicato stampa

Rassegna internazionale del film di documentazione sociale

Presentazione

Con il suo quarantaduesimo anno di attività, il Festival dei Popoli, sostenuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Dipartimento dello Spettacolo (che ci ha collocato in un ristretto gruppo di festival "d'interesse nazionale"), dal Comune di Firenze, dalla Regione Toscana, e dalla Commissione Europea, consolida e rinnova il suo ruolo, unico nel panorama italiano, di osservatorio del cinema documentario e non-fiction. Costituita nel 1959 da un gruppo di esperti di cinema e studiosi di scienze umane, la rassegna fiorentina è andata progressivamente allargando i propri confini, diventando, in anni recenti, un vero e proprio laboratorio permanente di ricerca e riflessione su tecniche, linguaggi e contenuti del cinema documentario. Attraverso l'archivio di oltre 7000 titoli, il Festival dei Popoli è andato intensificando la propria attività di collaborazione a favore di scuole e università ed ha quindi perseguito un obiettivo di estensione nel tempo e nello spazio.

In prospettiva, il Festival dei Popoli intende occuparsi anche della distribuzione del documentario in sala e della formazione dei giovani, futuri registi.

Per quanto riguarda la 42° rassegna, la struttura generale ripercorre un tragitto a due piste oramai da qualche anno consolidato: da una parte, le due vetrine del documentario ­ una internazionale ed una italiana ­, dall¹altra, due sezioni tematiche ­ "La Zecca del Cinema" e "Migranti: ieri e oggi" ­ che sottolineano l'attenzione del Festival alla ricerca ed al dibattito attorno all¹uso e ai significati dell¹audiovisivo nel campo delle scienze dell¹uomo. Del resto questa duplice anima della rassegna fiorentina ne costituisce il tratto più originale ed un importante motivo di attrazione.

È ovvio che il Festival intende promuovere il cinema documentario, un cinema che da qualche anno sta acquisendo uno status, allontanandosi sempre più, almeno negli esempi più significativi, dai canoni tradizionali legati ad una impossibile ³registrazione² della realtà. Il documentario è cinema: racconta una storia, utilizza gli strumenti che si ritrovano nella fiction (sceneggiatura, mise en scène, luci, montaggio, musica, etc.) tanto che attualmente la rigida distinzione accademica tra fiction e documentario risulta superata e suggerisce, piuttosto, una contaminazione aller-retour.

Concorso internazionale La selezione riguarderà la produzione documentaristica dell¹ultimo anno a cominciare dal 1/9/2000. I documentari prescelti per il concorso verranno giudicati da una giuria internazionale che assegnerà un premio di 5 milioni di lire ed la targa ³Gianpaolo Paoli² per il miglior documentario etnografico. Tele+ acquisterà i diritti televisivi del vincitore del concorso. La selezione terrà conto delle produzioni inedite per l¹Italia qualificate come ³cinema d¹autore² particolarmente attento ai problemi del linguaggio.

Il lavoro di reperimento, estremamente ampio, ha tenuto conto dei Paesi dove la produzione nel settore è più ricca e significativa (ad esempio Francia e USA) ma anche di quei Paesi - Russia, Giappone, Brasile, Iran - in cui sono evidenti segni di innovazione e di qualità. Tra i film invitati Southern comfort di Kate Davis, uscito in sala negli Stati Uniti, En construction (Spagna-Francia) di José Luis Guérin, Premio speciale della Giuria all¹ultimo Festival di San Sebastiano, Homi D.Sethna, filmmaker (India-Francia) di Sepideh Farsi, la regista iraniana l¹anno scorso presente nella Giuria internazionale, The sweetest sound (USA) di Alan Berliner, presentato con grande successo al Festival di Berlino, Il caso Pinochet (Francia), l¹ultima opera di Patricio Guzmán sui temi politici cileni.

Non è previsto un dibattito alla fine del film ma la Libreria Edison ospiterà ogni giorno della settimana del Festival incontri e dibattiti con i registi presenti a Firenze.

Concorso italiano
La rassegna, realizzata in collaborazione con RAI SAT, è tra le poche manifestazioni dedicate al documentario italiano. La migliore produzione dell¹annata viene presentata al pubblico, non solo per misurarsi con un giudizio da cui questo genere, per ragioni di mercato, è tenuto lontano, ma anche per consentire agli autori di confrontarsi con altre esperienze professionali e produttive.

Anche in questo caso la direzione sarà guidata, per la selezione, dagli stessi criteri già indicati per il Concorso Internazionale. Tra i film invitati Roma A.D. 000 di Paolo Pisanelli, Latina littoria di Gianfranco Pannone, Chiusura di Alessandro Rossetto.

Sempre all Libreria Edison saranno organizzati incontri del pubblico e della stampa con i registi italiani.

"La Zecca del Cinema"
Nell¹immediata vigilia del 2002 - anno in cui la Comunità Europea metterà in corso la moneta unica, sostituendo nel giro di breve tempo le singole valute nazionali con l¹Euro - il Festival dei Popoli si propone di presentare una rassegna retrospettiva di film in grado di celebrare, in modi informali quanto precisi, questo importante passaggio storico. Il tema monografico prescelto è infatti la moneta, investigata in tutte le sue forme di apparizione sullo schermo cinematografico. Il denaro è una figura che attraversa in lungo e in largo la storia del cinema, sia come anelito costante alla ricchezza, tipico del mondo contemporaneo, sia come paradossale, laconica convenzionalità del suo valore (nominale) di scambio. Dai tesori da ritrovare, ai "sudati risparmi", fino alle rapine in banca; dallo spregio del denaro, alla brama della ricchezza, dal potere dei soldi al pesante fardello dei debiti, si aprono vasti cataloghi tematici che tagliano trasversalmente cinematografie e forme filmiche (dalla finzione al documentario). Compito di questa rassegna è allora quello di cercare di esemplificare questi filoni tematici con alcune opere, in qualche modo, prototipiche e rappresentative sia dei diversi periodi della storia del cinema, sia delle diverse cinematografie nazionali, sia dei diversi generi. Nel loro insieme il catalogo dei film prescelti cercherà di mettere in luce quella che possiamo definire una vera "mania" del cinema per la moneta; infatti la settima arte ha messo in scena il denaro in tutte le sue declinazioni, statutarie (in quanto oggetto) e narrative (come posta in gioco dei racconti); una mania che si radica però anche nel ruolo del denaro nella produzione filmica (quanti film sono rimasti interrotti, finiti alla meglio, o addirittura rimasti sulla carta a causa dei soldi) e nella distribuzione (la "confezione" di alcuni film - riduzione del metraggio, tipo di montaggio, uso delle voci over, cambiamento del finale, ecc. - viene imposto dalla casa di distribuzione in funzione dei soldi che il film dovrebbe guadagnare). Per di più l¹ossessione per il denaro emerge in superficie nei film ogniqualvolta i registi decidono di utilizzare la formula del "cinema nel cinema", finendo col mettere in scena i rapporti tra regista e produttore, tra budget e possibilità espressive, tra prestazione artistica (degli attori, per esempio) e retribuzione. Forse anche per esorcizzare simbolicamente lo strapotere dei soldi, il cinema ha sempre messo in scena con particolare cura e nascosta soddisfazione l¹arte dei falsari.

Tra i titoli in programma L¹arte della moneta di Carlo Ludovico Ragghianti, Cresus di Jean Giono, Les trois couronnes du matelot di Raul Ruiz.

"Migranti: ieri e oggi"
L'interesse per la varietà e la complessità dei fenomeni culturali fa parte della vocazione originaria del Festival dei Popoli.

Nei suoi quarant'anni di vita il Festival ha documentato e analizzato il confronto interculturale in tutti i suoi aspetti, peraltro fra loro interrelati: confronto fra i gruppi sociali, fra le generazioni, fra i generi, fra le culture.

Se vari aspetti di queste tematiche - come i problemi delle metropoli multiculturali o i sincretismi religiosi - sono stati già trattati nel corso dell'ultimo decennio, con l'edizione del 2001 si è voluto dare seguito a un ciclo pluriennale focalizzato sulla realtà socio-culturale delle comunità di immigrati presenti in Europa e in particolare in Italia. Il ciclo è stato inserito nel quadro del progetto regionale ³Porto Franco - Toscana terra dei popoli e delle culture² con cui è iniziata una proficua collaborazione volta a promuovere il dialogo interculturale tramite la conoscenza reciproca.

In questa attuale edizione l'attenzione della sezione antropologica si focalizzerà sui processi migratori ieri e oggi e sarà corredata da una tavola rotonda, coordinata da Tullio Seppilli, alla quale parteciperanno René Gallissot, Anna Maria Rivera, Emilio Franzina.

Tra i titoli in programma Des vacances malgré tout di Malek Bensmail, Americanos: latino life in the United States di Susan Todd e Andrew Young, Admission impossible di Alec Morgan.

Conferenze e tavole rotonde In programma anche due conferenze seguite da dibattito, l¹una tenuta dal sociologo americano Howard Becker sull¹uso dell¹immagine nella ricerca sociale, l¹altra tenuta da Peppino Ortoleva su documentario e transmedialità.

Non mancheranno quest¹anno le tavole rotonde: oltre a quella dedicata al tema ³Migranti: ieri e oggi², è previsto un secondo incontro, moderato da Gérald Collas e dedicato al tema ³Il trattamento della realtà², a cui parteciperanno, tra gli altri, i registi José Luis Guérin, Alexander Sokurov, Alan Berliner. Il titolo, ³Il trattamento della realtà², quasi provocatorio se riferito al documentario, riassume quella che va affermandosi sempre più come un¹esigenza primaria in questo settore. Il linguaggio del documentario, almeno per quanto riguarda le punte di maggiore significato, tende sempre più ad allontanarsi dai canoni tradizionali, legati ad una ³mitica² registrazione della realtà (Zavattini), per imboccare decisamente la via dello sguardo personale attraverso il ricorso alla mise en scène, alla sceneggiatura, alle luci, alla musica: tutti gli strumenti di cui si serve normalmente il cinema, in generale. La tavola rotonda sarà preceduta dalla presentazione di alcuni film, tra i quali La nuit du coup d¹État di Ginette Lavigne, Elegia borogi (³Elegia di un viaggio²) di Alexander Sokurov, De zee die denkt (The sea that thinks) di Gert de Graaff.

Firenze, 3 ­ 9 dicembre 2001

LUOGHI DI PROIEZIONE E DI INCONTRO

Cinema Alfieri Atelier
Via dell¹Ulivo, 6 ­ Firenze tel. +39 055 240720

Libreria Edison
Piazza della Repubblica, 5 ­ Firenze tel. +39 055 213110

Le tessere per l¹accesso alle proiezioni pomeridiane e serali potranno essere ritirate presso la sede del Festival e alla Libreria Edison.

Direttore Mario Simondi

Sede Festival dei Popoli ­ Borgo Pinti, 82R 50121 Firenze Italy

Segreteria organizzativa Amina De Napoli
Tel.+39 055 244778 fax +39 055 241364
fespopol@dada.it

Responsabile Ufficio
Ospitalità e Accrediti Maria Bonsanti
Tel. +39 055 244778 fax +39 055 241364
fdp.ospitalita@dada.it

Sul sito il programma completo

Ufficio stampa locale Gabriele Rizza
c/o IL MANIFESTO Via Maragliano, 31A 50144 Firenze
Tel. +39 055 363263 fax +39 055 354634
mac@aidanet.com

Ufficio stampa nazionale Roberto Begnini
in collaborazione con Eleonora Piemontese
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