Galleria Francesca Antonacci
Roma
via Margutta, 54
06 45433036 FAX 06 45433054
WEB
Afro
dal 28/2/2008 al 17/4/2008
lun - ven 10-13 16-19.30; sab 10-13

Segnalato da

Scarlett Matassi



approfondimenti

Afro
Giuseppe Appella



 
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28/2/2008

Afro

Galleria Francesca Antonacci, Roma

La mostra indaga un capitolo della vicenda artistica di Afro poco noto al grande pubblico: la sua pittura figurativa dalla meta' degli anni '30 alla fine degli anni '40. In esposizione 16 dipinti che appartengono a questo felice periodo in cui Afro interpreta il tonalismo di Cagli, Cavalli e Capogrossi con la liberta' cromatica tipica del mondo veneto dal quale proviene.


comunicato stampa

Dipinti (1932 - 1947)

a cura di Giuseppe Appella

La Mostra Afro dagli anni della “Galleria della Cometa” al dopoguerra vuole indagare un capitolo della vicenda artistica di Afro poco noto al grande pubblico: la sua pittura figurativa dalla metà degli anni Trenta alla fine degli anni Quaranta. L’autore dei sedici dipinti in esposizione, tre dei quali inediti, è uno smagliante talento osservato nella fase preparatoria di quella che, dal 1950, diverrà la sua inconfondibile cifra di riconoscimento. Un artista giovane, tra i venti e i trent’anni, eppure perfettamente maturo e nel pieno possesso della scintillante sicurezza che, senza flessioni, lo accompagnerà sino alla fine dell’esistenza.

Mimì Pecci Blunt e la Galleria della Cometa
La cronologia delle opere in esposizione, offre lo spunto per raccontare un ambiente di incomparabile glamour, quello che ruota attorno alla Galleria della Cometa e al salotto di Anna Laetitia Pecci Blunt. Figlia del capo della Guardia Pontificia e nipote di Leone XIII, l’affascinante e cosmopolita Mimì sposa nel 1919 Cecil Blunt, un ricco banchiere newyorkese. Il suo salotto parigino è frequentato da Salvador Dalì, Paul Valery, Poulenc, Paul Claudel, Braque e Cocteau.

A Roma, Palazzo Malatesta all’Ara Coeli, acquistato nel ’29, diviene subito la sede di importanti eventi culturali e uno dei luoghi di incontro prediletti dagli artisti e dagli intellettuali di stanza o di passaggio nella capitale. Studi aggiornati chiariscono che la contessa è in realtà al centro di un ampio progetto promosso dal Ministero della Cultura Popolare finalizzato alla promozione dell’arte italiana a New York e Parigi. In quest’ottica va letta la creazione della Galleria della Cometa, alla cui testa Mimì pone il letterato e critico d’arte Libero de Libero e, nel ruolo di consigliere, Corrado Cagli, l’esponente di punta della nuova generazione artistica romana. La Cometa viene inaugurata nel 1935, l’anno dal quale il percorso espositivo ideato da Francesca Antonacci prende il via.

La mostra
Il 1935 è un anno importante nella vicenda artistica di Afro, poco più che ventenne e appena arrivato nella capitale, ma già chiamato a partecipare alla II Quadriennale di Roma e subito cooptato in quel gruppo di giovanissimi artisti che fa capo a Corrado Cagli. Quando Cagli viene coinvolto nell’esperienza della nascente Galleria della Cometa, Afro si trova a beneficiare del clima internazionale creato dalla contessa Pecci Blunt attorno alla struttura e di una fitta rete di relazioni tessuta tra Roma, Genova, Venezia, Milano, Parigi e, soprattutto, New York, dove la Cometa, unica tra le gallerie d’arte italiane, apre una succursale nel ’37.

Alcuni dei dipinti in esposizione appartengono a questo felice periodo in cui Afro interpreta il tonalismo di Cagli, Cavalli e Capogrossi con la libertà cromatica tipica del mondo veneto dal quale proviene. Operazione che spiega l’originale fascino di certe vedute di una Roma “dipinta attraverso Tiepolo” o di capolavori come Ragazzo con l’aquilone (1935) e Autunno (1935), opera di storica importanza nel catalogo di Afro in quanto esposta nel 1937 alla prima importante personale dedicata all’artista dalla Cometa. L’intensa stagione della Cometa si esaurisce nel ’38, quando il nuovo clima antisemita e antinternazionalista imposto dal Regime induce Mimì Pecci Blunt a chiudere la galleria e a trasferirsi a New York. Per la pittura di Afro inizia una fase più interiore ed evocativa (1940-1942), cui fa seguito, a partire dal ’43, l’inizio di una ricerca di sintesi lineare e coloristica in linea con l’interesse dell’artista per la pittura cubista e post cubista. La mostra di Francesca Antonacci accompagna il visitatore sino al 1947, accomiatandolo con l’esatto presagio della pagina successiva del racconto: la svolta verso il linguaggio astratto.

Catalogo De Luca Editori d’Arte a cura di Francesca Antonacci con testo critico di Giuseppe Appella

Ufficio stampa: Scarlett Matassi, Via Margutta 54 - 00187 Roma scarlett.matassi@virgilio.it

Anteprima per il Freaky Friday di “Roma-The Road to contemporary Art”
venerdì 29 febbraio ore 21.30-24.00
Inaugurazione sabato 1 marzo dalle ore 18

Galleria Francesca Antonacci
via Margutta, 54 Roma
lunedì - venerdì 10-13 e 16-19.30; sabato 10-13
ingresso libero

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