Santa Maria Annunciata in Chiesa Rossa
Milano
via Neera, 24

Pino Pedano
dal 17/3/2008 al 18/10/2008
8-12 e 16-19
02 433403
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Pino Pedano



 
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17/3/2008

Pino Pedano

Santa Maria Annunciata in Chiesa Rossa, Milano

Luce. L'esposizione presenta 12 grandi sculture lignee dell'artista siciliano, che dialogano con l'illumninazione mistica creata dall'installazione permanente di Dan Flavin. Nelle opere di Pedano si rintraccia la ricerca di una nuova spiritualita' e dei valori profondi dell'esistenza, legati al rispetto del prossimo e della natura.


comunicato stampa

A Santa Maria Annunciata di Milano, si terrà un’iniziativa dal forte valore simbolico. Dal 19 marzo al 19 ottobre 2008, infatti, è in programma la mostra LUCE che presenterà 12 grandi sculture lignee di Pino Pedano, allestite nel luogo che accoglie l’ultima installazione luminosa dell’artista americano Dan Flavin, studiata appositamente per la Chiesa Rossa, e realizzata poco prima della sua scomparsa avvenuta nel 1996.

L’esposizione, col patrocinio del Comune di Milano – Assessorato Sport e Tempo Libero, è nata da un’idea di don Pierluigi Lia, docente di teologia all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, e documenterà il percorso creativo più recente dello scultore siciliano, dopo l’antologica alla Rotonda della Besana del ’92 e quella dello scorso anno all’Oratorio della Passione - Basilica di S. Ambrogio, rivelando la capacità di Pino Pedano di dare un contenuto di ampio respiro alle sue opere, attraverso un profondo cambiamento del suo linguaggio espressivo, non soltanto di natura estetica ma principalmente di natura spirituale. Come afferma Carlo Bertelli, nel suo testo in catalogo, edito da Skira, “Nel suo entusiasmo per Flavin, Pedano indica quale è il suo indirizzo più profondo. Collegare il legno alla luce, della quale ogni sostanza vegetale è figlia. È, quella cui aspira, una sorte di fotosintesi spirituale”.

Le sculture di Pedano si fondono nell’atmosfera fluorescente di Flavin arricchendola di percezioni, dove la materialità del legno si ritrova dinamicamente a confronto con l’immaterialità della luce. A partire dal tracciato luminoso e variopinto che ridefinisce lo spazio sacro e che si intreccia con la materia lignea delle opere, si può riconoscere un significato profondo e intimo che si esprime, da un lato, nella metafisica impossibilità di scoprire il volto del divino e, dall’altro, nella continua e appassionata ricerca dell’essenza della vita, dell’universo e di Dio.
“La mia arte - racconta l’artista - è ora tutta rivolta al recupero delle nostre radici, per liberarci dalla paura e dall’isolamento a cui i falsi bisogni della società dei consumi ci portano e, spezzando tutti i legami con gli altri e con Dio, ci schiacciano nella solitudine e nella paura interiore.”

Nelle opere di Pedano si può rintracciare la ricerca di una nuova “arte spirituale” e, in una prospettiva laica, i valori profondi dell’esistenza, legati al rispetto del prossimo e della natura – per i suoi lavori utilizza solo materiale di recupero - dove il legno e la luce divengono espressione di un’armonia e di una catarsi in cui trovare un nuovo equilibrio.

Accompagna l’iniziativa un catalogo Skira, con testi di Pierluigi Lia, Carlo Bertelli, Isa Tutino, Giovanni Gazzaneo, Pietro Petraroia, Renzo Allegri

Nota biografica
Pino Pedano nasce il 12 gennaio 1944 in Sicilia, a Pettineo, un piccolo paese del messinese poco distante dal mare, da genitori contadini. A sette anni diventa apprendista di un falegname, a diciassette si trasferisce a Milano dove lavora di giorno e studia di sera per la maturità artistica. Nel 1966 apre in via Santa Maria alla Porta la prima bottega artigiana e comincia a frequentare artisti, designer e architetti. Contemporaneamente si occupa di politica, partecipando nel gruppo del senatore Giovanni Marcora al fermento di quel periodo che segnerà una svolta culturale e sociale.

Nei primi anni di attività arreda locali notturni alla moda come Number One, Nepentha e Good Mood, quest’ultimo allestito completamente con specchi neri a strisce verticali, una soluzione che sarà replicata poi in tutto il mondo. Il 1974 è un anno cruciale per l’artista. Conosce Isa Tutino Vercelloni, direttrice di “Casa Vogue”, che lo aiuta ad organizzare in maggio l’inaugurazione della Pedano Arredamenti con una grande festa. Alla serata partecipa anche Renato Cardazzo, proprietario della Galleria d’arte del Naviglio a Milano. Poco tempo dopo elabora e brevetta un sistema per la lavorazione del legno multistrato denominato “millefogli”, presentato per la prima volta al Salone del Mobile di Milano e a cui “Casa Vogue” dedica la copertina. Nel 1975 apre il Pedano Shop, dove inizia a progettare, firmare e vendere oggetti per la casa con un nuovo stile che l’artista chiama “anti-design”.

Durante tutti questi anni è impegnato in una originale ricerca artistica basata sulle proprietà espressive del legno (“Pedano è lo scultore del legno interiore” ha scritto Tommaso Trini: “Lavora il legno come se il legno avesse un inconscio”). Nel 1975 Renato Cardazzo gli commissiona una mostra alla Galleria del Naviglio. Inaugurata il 29 gennaio 1976, “I legni di Pedano” è un successo immediato. La critica, a partire da Luigi Carluccio su “Panorama”, si occupa subito di lui. “L’aspetto più affascinante è questo - osservava Carluccio - : il suo lavoro, muovendo dal piano umile della bottega del falegname, arriva a interessare galleristi e storici d’arte. Li interessa, io credo, perché lui rappresenta l’anello mancante; l’anello che s’è smarrito tra il mestiere e l’arte, tra la fatica del creare e l’opera artistica”. Sempre nel 1976 con Cardazzo espone alle fiere di Bologna e Basilea e nelle gallerie di Venezia e Milano.

La fama di Pedano diviene internazionale. Nel 1977 i galleristi parigini Paul e Jean Facchetti, conosciuti a Bologna, gli dedicano una mostra nella capitale francese. L’esposizione, inaugurata a maggio, da giugno viene prorogata fino a ottobre. Sempre i Facchetti organizzano l’anno successivo una mostra a Zurigo. La cena di inaugurazione avviene al ristorante Kronenhalle, luogo di ritrovo dei più importanti artisti del Novecento. Il disegno da lui realizzato sul libro degli ospiti è stato scelto nel 2006, accanto a quelli di Chagall, Mirò e Picasso, per essere pubblicato nel volume celebrativo dei 90 anni di Gustav Zumsteg, proprietario del locale. Il 1979 vede infine un’importante mostra nello spazio Abitare di New York.

Tra l’esposizione americana e quella successiva del 1984, nuovamente alla Galleria del Naviglio, dove porta soli totem, Pedano trascorre anni di riflessione e sperimentazione. In occasione della nuova mostra Pedano incontra Annette Felke, una studentessa tedesca, e la sposa tre mesi dopo. Dal matrimonio nasceranno tre figli: Isa, Francesco e Stefano.

Nel maggio del 1984 conosce Keith Haring, per il quale realizza diverse sagome di grande formato. È un incontro fruttuoso per entrambi: Pedano offre all’artista consigli tecnici sull’uso dei materiali. Nel 1989 il Credito Italiano di piazza Cordusio a Milano apre per la prima volta il salone centrale all’arte contemporanea con una personale di Pedano. La nuova fase culmina nella grande mostra che il Victoria and Albert Museum di Londra dedica all’artista nel 1990. Nell’occasione viene presentata la monografia “Pedano. Opere 1975-1989”, curata da Carlo Bertelli e pubblicata da Mondadori Arte. Nel settembre dello stesso anno è all’Ansaldo di Milano nell’ambito della rassegna “30 architetti”. Nel 1992 il Comune di Milano organizza una sua personale alla Rotonda della Besana dal titolo “Il Giardino Segreto”, sempre per la cura di Carlo Bertelli, con catalogo Electa.
Nel giugno 1995 è ricoverato all’ospedale San Raffaele di Milano. Gli vengono diagnosticati un cancro ai polmoni in stato avanzato e un diabete il cui livello è altissimo perché rimasto senza cure per dieci anni. La prognosi è di tre mesi di vita. Pedano si rivolge in preghiera a Padre Pio, a cui è legato da una profonda devozione. Il 7 luglio, alle 5 di mattina, si sveglia nella stanza dell’ospedale avvolto da una luce bianchissima e sente il suo corpo guarire e tornare alla vita. Questo evento segna una nuova, grande svolta per l’artista. Per dieci anni cessa di dedicarsi alla scultura e rivolge ogni sua attenzione alla famiglia e al lavoro. Dall’inizio degli anni Novanta la sua attività di ebanista è centrata sul concetto del “dormire sano”, raggiunto attraverso l’uso di materiali naturali e la progettazione di particolari sistemi ortopedici in grado di migliorare in maniera significativa la qualità del sonno e della vita.

Dal 2002, spinto da Giovanni Gazzaneo e da altri amici, riprende lentamente l’attività artistica all’insegna di una nuova spiritualità. Su consiglio di Carlo Bertelli nel 2006 allestisce una mostra con le opere recenti all’Oratorio della Passione della basilica di Sant’Ambrogio. L’esposizione, dal titolo “La Vita Nuova”, visitata in pochi giorni da tremila persone, segna il ritorno di Pedano al mondo dell’arte. In quell’occasione incontra Pierluigi Lia, professore di teologia alla Cattolica di Milano e sacerdote in Chiesa Rossa, con cui nasce il progetto delle grandi opere realizzate per la mostra del 2008.
Vive e lavora a Milano.

Ufficio Stampa
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Tel. 02.433403 – 02.36571438; Fax 02.4813841
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Catalogo Skira

Inaugurazione: martedì 18 marzo, ore 21

Santa Maria Annunciata in Chiesa Rossa
via Neera 24 - Milano
Orari: tutti i giorni, dalle 8.00 alle 12.00; dalle 16.00 alle 19.00
Ingresso libero
Per raggiungere Santa Maria Annunciata in Chiesa Rossa: MM fermata Abbiategrasso; tram n. 3 - 15

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