Paolo Tonin arte contemporanea
Torino
via San Tommaso, 6 (interno cortile dx)
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Marco Dalbosco
dal 2/4/2008 al 1/5/2008
lun-ven 10.30-12.30 e 15.30-19.30

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Paolo Tonin arte contemporanea



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Marco Dalbosco



 
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2/4/2008

Marco Dalbosco

Paolo Tonin arte contemporanea, Torino

Il progetto Incerti arredi si sviluppa attraverso la creazione di una campagna pubblicitaria di un prodotto di arredo, un oggetto che potrebbe non avere alcuna funzione utilitaristica ma che e' denso di riflessioni sull'omologazione.


comunicato stampa

Tra le conseguenze più dirette e tangibili della globalizzazione possiamo annoverare la progressiva omologazione del gusto estetico. Questo importante fenomeno, continuo ed inarrestabile, investe svariati ambiti della società contemporanea impedendo l’emergere di tendenze ed identità particolari in funzione di una “visione” trainante unica e generale.

L’omologazione del gusto si realizza in modo non esplicito e prende forma grazie alla diffusione di un modello estetico di riferimento, operazione svolta dai mezzi di comunicazione di massa.
Tra gli ambiti maggiormente interessati dal fenomeno dell’omologazione troviamo il gusto per l’arredamento.
In questo ambito il livellamento nasce con l’obbiettivo di rendere accessibili ad un pubblico più vasto oggetti di design desiderabili attraverso l’abbassamento del costo degli stessi. Se in passato, infatti, solo un pubblico ristretto aveva accesso a mobili di design ora alcune multinazionali hanno reso possibile la produzione e quindi l’acquisto di tali oggetti a basso costo.

Il progetto Incerti arredi si sviluppa attraverso la creazione di una campagna pubblicitaria di un prodotto di arredo, seguendo il modello di quelle promosse da una nota ditta svedese. Tale ditta diviene il simbolo del livellamento estetico, risultato di una globalizzazione che non lascia più scampo a nessuna identità. Il lavoro si sviluppa attraverso la creazione di una serie di mobili con dimensioni e materiali inconsueti. Questi oggetti d’arredo divengono mezzo di comunicazione se resi accessibili su cartelloni pubblicitari esposti in luoghi facilmente visibili. La comunicazione e la critica all’appiattimento del gusto estetico prendono così forma attraverso un oggetto che potrebbe non avere alcuna funzione utilitaristica ma che è denso di riflessioni sull’omologazione.

Interventi:
• Public art: più di 1000 manifesti verranno affissi tra Milano e Torino dal 1 al 20 aprile 2008.
• Performance: volantinaggio/azione performativa nei giorni 3 e 4 aprile 2008 alla Fiera MiArt e nei giorni 16 e 17 aprile 2008 alla Fiera del Mobile di Milano.
• Installazione: Galleria Paolo Tonin di Torino, dal 3 aprile al 4 maggio 2008.

Marco Dalbosco
Vive tra Rovereto e Bologna, città dove si è laureato nel 2001. A metà degli anni Novanta ha inizio l’attività espositiva, in età relativamente adulta, anche a causa di un periodo di lavoro e formazione che vedono Dalbosco inpegnato in lavori di diversa natura. Dal 2002, anno in cui vince il premio DAMS di Bologna, ha seguito diversi workshops in varie discipline: video-installazione con Studio Azzurro, teatro con La Fura dels Baus, danza con la Compagnia Abbondanza-Bertoni e Dietere Heitkamp. Attualmente si interessa al rapporto tra l’arte e altre discipline, tra cui la religione.

Paolo Tonin arte contemporanea
via San Tommaso, 6 - Torino
Orario: dalle 10,30 alle 12,30 e dalle 15,30 alle 19,30 dal lunedì al venerdì

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