Museo di Roma in Trastevere
Roma
piazza Sant'Egidio, 1
06 5816563 FAX 06 5884165
WEB
Cinque mostre
dal 3/4/2008 al 3/5/2008
tutti i giorni 10- 20, Chiuso il lunedi

Segnalato da

Giusi Alessio




 
calendario eventi  :: 




3/4/2008

Cinque mostre

Museo di Roma in Trastevere, Roma

Il museo di Roma in Trastevere si conferma anche quest'anno come una delle principali location del Festival con un lavoro sulla tragedia politica della Birmania con Orit Drori, lo sguardo su Tokyo di Daniele Dainelli, la collettiva di Francesco Cocco, Lorenzo Cicconi Massi, Daniele Dainelli e Massimo Siragusa. Inoltre uno spazio per il lavoro della comunita' di Sant'Egidio con i reportage di Riccardo Venturi e Giuliano Matteucci.


comunicato stampa

Giuliano Matteucci Guinea, abitare Conakry
Riccardo Venturi Primero Dios !

In occasione del 40° anniversario della nascita della Comunità di Sant’Egidio, FotoGrafia rinnova una collaborazione sempre più consolidata negli anni e che ha dato modo al festival di spingere il proprio sguardo in quei paesi dove la Comunità opera. Dopo i reportage di Massimo Mastrorillo, Luca Nostri, Graciela Iturbide, Guy Tillim, quest’anno il sodalizio di Sant’Egidio e del Festival si sposta su due nuovi fronti, El Salvador e la Guinea Conackry: due paesi perlopiù fuori dalle cronache, ma entrambi vittime di uno stato di guerra che ha devastato le loro popolazioni, come raccontano i reportage di Giuliano Matteucci, Abitare Conakry,e Riccardo Venturi, Primero Dios ! esposti nella mostra promossa da Comune di Roma Sovraintendenza ai Beni Culturali.

Quest’anno Giuliano Matteucci è partito per la Guinea per seguire i medici della Comunità di Sant’Egidio, residenti nel quartiere di Ymbaya, alla periferia di Conackry, sulle orme di “Country Doctor” di Eugene Smith.
Ma mentre i medici lavorano, la vita dei loro pazienti continua. Giuliano ha passato così dieci giorni all’interno delle case delle famiglie del quartiere di Ymbaya, unici luoghi di intimità di una comunità che vive all’aperto.
Quel peregrinare gli ha permesso di incontrare persone prima ancora che ammalati, e di trasformare quelle stanze spoglie, eppure così particolari, in casse di risonanza di uno stato di esistenza.
La Guinea è un paese sull’orlo di una guerra civile, ma quegli ambienti, dove assurdamente spesso dominano enormi divani, in fondo a cui uomini e donne guardano dritto in macchina in una piena consapevolezza della loro posa, danno l’immagine di una dignità dell’uomo che oltrepassa condizioni sociali e di salute e legano indirettamente il lavoro di Giuliano Matteucci a quello di Smith, ponendo l’accento su un patto di fiducia, per Smith fra fotografo e lettore, per Matteucci anzitutto fra fotografo e il suo soggetto, che mette di fronte all’obiettività l’onestà della fotografia.
Un patto di fiducia e onestà analogo a quello che i membri della Comunità sono riusciti a stipulare con gli abitanti di un paese molto duro e che rende questo lavoro uno specchio degli effetti positivi del loro operare.

In El Salvador Sant’Egidio si occupa soprattutto di coordinare un lavoro di “comunità”, fatto dai poveri con i poveri, di coinvolgere nell’educazione dei più piccoli gli adolescenti che provengono da situazioni marginali a rischio, dove sempre più spesso imperversano le famose Maras, gang di giovani adolescenti cresciute nel mito della violenza, e di sostenere la Chiesa Cattolica.
La chiesa ha pagato in questa terra un prezzo altissimo per essersi schierata in difesa dei poveri, dell’umanità e della pace. Monsignor Romero, arcivescovo di S. Salvador, viene brutalmente assassinato per aver denunciato nelle sue omelie le violenze perpetrate dai militari, Romero era un idolo per tutti coloro che in quegli anni coltivavano un sogno di pace.
Riccardo Venturi ha girato il mondo inseguendo i drammi della guerra come quelli della prostituzione infantile, le dure eredità dei genocidi come quelle degli uragani. In questo lavoro ha voluto ritrarre i volti dei salvadoregni più bisognosi, volti sospesi tra la paura, la speranza e la fede, che, nonostante le difficoltà di una vita spesso al limite della sopravvivenza, alberga in molti di loro. Ci riporta così la vita delle persone legate alla comunità nel loro ambiente, mentre lavorano, dormono, giocano, dentro e fuori le loro abitazioni, in un mondo dove la miseria non riesce a sopraffare il desiderio di vivere.

Giuliano Matteucci è nato a Roma nel 1976, dove vive e lavora. Dal 2001 comincia la sua carriera di fotografo professionista. Fin dagli esordi ha collaborato con numerose fondazioni e organizzazioni della solidarietà tra le quali Comunità di S.Egidio, Amref, Croce Rossa, Fondazione Vodafone, Glocalforum riuscendo a dare un’immagine ai loro progetti. Per la comunità di Sant’Egidio, in particolare, ha curato il reportage Meulaboh/Atceh svolto in Indonesia immediatamente dopo lo tsunami. Ha svolto numerosi progetti per importanti istituzioni quali Comune di Roma, Regione Lazio e Regione Sardegna. Ha partecipato alle ultime tre passate dedizioni del Festival. Le sue foto sono apparse su importanti quotidiani e riviste nazionali e internazionali quali il National Geographic Italia, D di Repubblica, l’Espresso

Riccardo Venturi è nato a Roma nel 1966, intraprende la carriera di fotogiornalista nel 1989 dedicandosi alle tematiche di carattere sociale. Nel 1997 vince il World Press Photo per i suoi servizi sulla guerra in Afghanistan , e nel 1999 riceve la menzione d’onore del Leica Medal of Excellence con le sue foto sul conflitto in Kosovo. Nel marzo 1999 esce il suo primo libro e nel 2003 pubblica 'Afghanistan - Il Nodo del Tempo', risultato del suo lavoro (1996 - 2003) sul paese con un testo di Alberto Cairo. Dal 2001 è nello staff di Contrasto.

Roma, 5 aprile – 4 maggio 2008
Museo di Roma in Trastevere
Piazza S. Egidio 1/b
Orario: tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00
Chiusura cassa ore 19.00 – Chiuso il lunedì
Biglietto integrato Mostre + Museo:Intero: € 5,50 Ridotto: € 4.00
gratuito per le categorie previste dalla legge vigente

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Tokyo in eclisse

Fotografie di Daniele Dainelli
a cura di Alessandra Mauro

Venerdì 4 aprile 2008 a Roma presso il Museo di Roma in Trastevere inaugura Tokyo in eclisse fotografie di Daniele Dainelli.
La mostra, a cura di Alessandra Mauro, è presentata dal Comune di Roma Sovraintendenza ai Beni Culturali, in collaborazione con Contrasto e fa parte di FotoGrafia-Festival Internazionale di Roma.

“1962. A Firenze per vedere e girare l'eclisse di sole. Gelo improvviso. Silenzio diverso da tutti gli altri silenzi. Luce terrea, diversa da tutte le altre luci. E poi buio, immobilità totale. Tutto quello che riesco a pensare è che durante l'eclisse probabilmente si fermeranno anche i sentimenti. È un'idea che ha vagamente a che fare con il film che stavo preparando, una sensazione più che un'idea, ma che definisce già il film quando ancora il film è ben lontano dall'essere definito (...). Avrei dovuto mettere nei titoli di testa di L'eclisse questi due versi di Dylan Thomas: ...qualche certezza deve pure esistere / se non di amare bene, almeno di non amare”.
Michelangelo Antonioni

L’eclisse di Antonioni rappresenta per Daniele Dainelli e le sue foto su Tokyo un riferimento, una conferma, un’ispirazione, un possibile traguardo.
Daniele Dainelli ha percorso per molti mesi Tokyo, non come un normale turista ma cercando invece in questa città i possibili punti di riferimento di un luogo che può, e deve, diventare familiare, abituale. Ma tuttavia, questo spazio quotidiano sembra restare sempre immerso come in una sorta di eclisse che tutto trasforma e rende lontano.

Come nel celebre film, Dainelli ha trovato nella città asiatica – metropoli contemporanea per eccellenza e emblema di un futuro ormai più che presente – la stessa “alternanza di rumore e caos, di lunghi silenzi e paesaggi di architetture fredde, geometriche”. I personaggi che compongono la quotidianità di Tokyo per Dainelli si muovono senza comunicare tra loro e l’universo degli oggetti sembra avere la stessa muta e incombente presenza degli umani.
Tokyo diventa così per Daniele Dainelli il concentrato e l’emblema di una quotidianità complessa e sfaccettata, che pone continui interrogativi e che quando sembra aprirsi si nega invece, avvolta in un’atmosfera in cui i dettagli della realtà diventano piccole metafore di un’esistenza transitoria, di passaggio, fatta di frammentate immagini e sentimenti inespressi.
La produzione delle stampe in mostra è di Daniele Coralli

Roma, 5 aprile – 2 giugno 2008
Venerdì 25 Aprile e Giovedì 1 Giugno il museo rimarrà aperto
Museo di Roma in Trastevere
Piazza S. Egidio 1/b
Orario: tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00
Chiusura cassa ore 19.00 – Chiuso il lunedì

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Orit Drori
BURMA (betweeness us remember me always)
A cura di Enrica Scalfari

E’ difficile presentare una fotografa come Orit Drori: israeliana, con una lunghissima esperienza di vita in Italia, da sette anni in Thailandia, e un interesse per le scene di vita quotidiana in ogni parte del mondo. Il suo sguardo ha sempre cercato i diversi e i dimenticati, è loro che Drori vuole raccontare. Li incontrava nei bar delle periferie romane e diventavano amici e “complici” del suo narrare. Le fotografie erano parte di un percorso comune e intimo che durava mesi, a volte anni. Così è stato per un reportage sulla droga realizzato a Roma nel quartiere di Tor Bella Monaca, o per una serie di ritratti a Elvio, un barbone per il quale le sedute fotografiche con Orit erano diventate uno sfogo dell’anima.
Negli ultimi 4 anni si è occupata della Birmania. Ha realizzato 7 lunghi viaggi e anche qui gli incontri fatti hanno tutti un tragitto personale e continuo nel tempo, davanti e oltre la macchina fotografica. Non ci sono riprese di eventi eccezionali ma un soffermarsi sulla quotidianità di un popolo oppresso e povero. Drori ha cercato di trovare nella realtà che incontrava il riflesso di un passato più felice, e, come lei stessa ha detto, “in ogni viaggio la gente mi ha regalato perle inattese, che mi hanno permesso di restituire un ritratto molto privato e intimo della Birmania.”

La mostra, promossa da Comune di Roma Sovraintendenza ai Beni Culturali, è una produzione Zoneattive in collaborazione con Zètema Progetto Cultura.

Orit D. è nata in Israele, ha studiato a Roma all'Istituto Europeo del Design. Ha lavorato come assistente per molti fotografi e nel 1987 ha cominciato una sua ricerca personale, collaborando anche con il gruppo editoriale L'Espresso. Nel 1990 ha collaborato con Rai 3 nella trasmissione Samarcanda per un documentario sulla guerra tra Iraq e Israele. Tra il 96 e il 97 si occupa di video installazioni. Ha realizzato reportage su temi sociali, vivendo in prima persona e a lungo le realtà esplorate. Dal 2004 si occupa della Birmania.

Roma, 5 aprile – 4 maggio 2008
Museo di Roma in Trastevere
Piazza S. Egidio 1/b
Orario: tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00
Chiusura cassa ore 19.00 – Chiuso il lunedì
Biglietto integrato Mostre + Museo:Intero: € 5,50 Ridotto: € 4.00
gratuito per le categorie previste dalla legge vigente

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SOLO IN ITALIA

Fotografie di
Lorenzo Cicconi Massi, Francesco Cocco,
Daniele Dainelli, Massimo Siragusa
Testi di Antonio Pascale
A cura di Alessandra Mauro

Venerdì 4 aprile 2008 a Roma presso il Museo di Roma in Trastevere inaugura Solo in Italia con le fotografie di Lorenzo Cicconi Massi, Francesco Cocco, Daniele Dainelli, Massimo Siragusa e i testi di Antonio Pascale.
La mostra, a cura di Alessandra Mauro, è presentata dal Comune di Roma Sovraintendenza ai Beni Culturali, in collaborazione con Contrasto e con il contributo di FNAC, in occasione di FotoGrafia-Festival Internazionale di Roma, che si svolge nei principali spazi espositivi della capitale.

“C’è un’Italia che non fa parlare troppo di sé, non occupa la cronaca. Ma che comunque è attuale e ha bisogno di essere raccontata.
Solo in Italia raccoglie una serie di percorsi d’autore nell’Italia contemporanea: quattro diversi momenti del nostro paese, quattro stagioni della nostra vita. L'inverno delle periferie e delle nuove comunità etniche, nel bianco e nero tipico del reportage sociale di Francesco Cocco. La primavera delle piazze dell'Italia di provincia, nelle oniriche immagini di Lorenzo Cicconi Massi. L'estate della villeggiatura e degli spazi industriali vuoti come per un'improvvisa dismissione, nel colore definito e senza concessioni alla retorica di Daniele Dainelli. L'autunno del Mediterraneo, fatto di spiagge e alberi da cercare e da salvare, nel colore immerso nella luce di Massimo Siragusa.

“Le immagini di Cocco, Cicconi Massi, Dainelli e Siragusa sono accompagnate dal filo testuale di Antonio Pascale che lega insieme i diversi sguardi. Ogni autore “da solo” percorre una porzione possibile di Italia e i cinque insieme, compongono un polifonico affresco di visioni, i dubbi, tristezze, sogni e cruda realtà di un paese in cambiamento, fin troppo familiare e fin troppo estraneo” (Alessandra Mauro)

Solo in Italia rinnova e conferma la tradizione del reportage fatto di immagini e di parole, come chiave unica e privilegiata per conoscere il nostro tempo.

Dal libro che accompagna la mostra, edito da Contrasto:
Il libro che state per leggere è stato scritto percorrendo l’Italia. Come le stagioni anche questo viaggio ha un orientamento, per così dire (anche se abbastanza vago). Ho cercato di individuare dei punti cardinali, delle ossessioni sulle quali ragionare e naturalmente divagare. E queste sono: l’immigrazione (vecchia e nuova), il lavoro e i posti dove questo lavoro si svolge (dalle strade alle fabbriche), le piazze delle Marche (semplicemente perché mi piacciono) e infine il paesaggio italiano (i luoghi del divertimento o dell’abbrutimento).
Antonio Pascale
Antonio Pascale (Napoli 1966), vive e lavora a Roma. Ha pubblicato nel 1999 La città distratta, nel 2003 La manutenzione degli affetti, una raccolta di racconti, a cui segue nel 2005 Passa la bellezza e nel 2006 S'è fatta ora (Minimum Fax, 2006).
Francesco Cocco (Recanati 1960), vive e lavora a Carpi. Fotografo dal 1989, si occupa di argomenti sociali.
Lorenzo Cicconi Massi (Senigallia 1966), fotografo e regista, è attento alla ricerca delle ultime tracce di un mondo contadino e arcaico in via di sparizione.
Daniele Dainelli (Livorno 1967), fotografa dal1992 con una particolare sensibilità cromatica e una rara capacità di inchiesta.
Massimo Siragusa (Catania 1958), fotografa dal 1987 raccontando soprattutto il nostro paese tramite reportage in bianco e nero e a colori.

Le stampe in mostra sono realizzate da Daniele Coralli.
La mostra, dopo Roma, continuerà il suo tour in Italia, nelle gallerie fotografiche FNAC .

Roma, 5 aprile – 4 maggio 2008
Venerdì 25 Aprile il museo rimarrà aperto
Museo di Roma in Trastevere
Piazza S. Egidio 1/b
Orario: tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00
Chiusura cassa ore 19.00 – Chiuso il lunedì

Immagine: Daniele Dainelli ,Tokyo 2007

Per informazioni e foto stampa:

Contrasto Ufficio stampa
Roberta de Fabritiis
rdefabritiis@contrasto.it
Tel. 06 328281

Ufficio stampa FotoGrafia
Cristiana Pepe
cristiana.pepe@gmail.com
Tel.0039 0670473519- cell. 0039 3384066474

Ufficio Stampa Zètema Progetto Cultura
Giusi Alessio
g.alessio@zetema.it
Tel. 0039 06 82077327 cell. 0039 340 4206562

Inaugurazione venerdi 4 aprile 2008 alle 18

Museo di Roma in Trastevere
Piazza S. Egidio, 1/b Roma

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