Galleria Gentili
Prato
via del Carmine, 11
0574 606986 FAX 0574 443704
WEB
Oggetti smarriti (Lost and Found)
dal 11/4/2008 al 16/5/2008
martedi' - sabato 11-19

Segnalato da

Filipa Ramos




 
calendario eventi  :: 




11/4/2008

Oggetti smarriti (Lost and Found)

Galleria Gentili, Prato

Con un progetto espositivo curato da Giovanni Iovane e Filipa Ramos la galleria riapre a Prato in una fabbrica degli inizi del 900. La distrazione e l'oggetto smarrito sono elementi ricorrenti nella cultura del 900, a partire dalla psicanalisi, sino al Modernismo e alla sua critica. Alcune ricerche artistiche contemporanee si fondano sull'analisi della memoria (sia storica che individuale); in mostra opere di Pier Paolo Calzolari, Susan Hiller, Olaf Nicolai, Jaume Plensa, Gerwald Rockenschaub, Ignacio Uriarte, Heimo Zobernig.


comunicato stampa

---english below

A cura di Giovanni Iovane Filipa Ramos

Pier Paolo Calzolari
Susan Hiller
Olaf Nicolai
Jaume Plensa
Gerwald Rockenschaub
Ignacio Uriarte
Heimo Zobernig

La Galleria Gentili riapre a Prato all'interno di una fabbrica degli inizi del 900. Il progetto di restauro e di riconversione in spazio espositivo ha mantenuto inalterati i volumi della vecchia fabbrica e la particolare natura dello spazio gioca un ruolo importante all'interno della programmazione della galleria quasi necessariamente fondata su grandi mostre o installazioni site specific di artisti internazionali o su progetti curatoriali.
Con un progetto espositivo curato da Giovanni Iovane e Filipa Ramos si apre il nuovo corso della Galleria Gentili.

Oggetti smarriti (Lost and Found)

Il Bureau des objets trouvés al 36 di rue des Morillons, a Parigi, è il più grande magazzino d'Europa con circa settemila oggetti smarriti. In funzione dal 1805, l'archivio è un modello dell'amministrazione napoleonica. Un impressionante museo della sbadataggine, della distrazione (absent- mindedness, distraction o in francese absence).
La distrazione e l'oggetto smarrito sono elementi ricorrenti nella cultura del 900, a partire dalla psicanalisi, sino al Modernismo e alla critica del Modernismo.
Freud ha definito come "atto mancato" (fehlleistung e in ingl.parapraxis) non solo una azione sostitutiva di un'altra, ma ogni sorta di errore, di svista nell'uso del linguaggio e del funzionamento psichico.
La lingua tedesca mette in evidenza questa sorta di campionario o archivio degli errori mediante il prefisso "ver":
Vergessen (dimenticanza), Versprechen (lapsus verbale), Verlesen (lapsus di lettura), Verschreiben (lapsus di scrittura), das Vergreifen (sbadataggine) e infine das Verlieren (smarrimento di oggetti).
E sempre Freud paragona il regno psichico della fantasia alle riserve o parchi per la protezione della natura, "spazi consacrati a preservare uno stato di cose originario... Qui tutto vi puo' crescere e proliferare come vuole, anche l'inutile, perfino il nocivo".
In un'altra dimensione, o spazio, anche la letteratura o l'arte può essere paragonata ad una riserva naturale ed essere intesa come ritorno del rimosso ("atto mancato").

Il ruolo e l'importanza della Memoria nell'arte del 900 (intrinseca al modernismo a partire da Baudelaire) è senza dubbio uno dei suoi caratteri originari.
Viviamo circondati da cose: La cultura materiale porta con sé delle emozioni e delle idee, associate a degli oggetti che, in maniere differenti, ci mettono in relazione con il mondo.
Libri, strumenti, carte d'identità, fotografie, soldi, souvenirs, strumenti... Ogni oggetto ci apre delle strade o sentieri per creare storie, per formulare identita' per ricordare o immaginare storie o modelli possibili.
Al di là del feticismo o di forme enfatiche di spettacolarizzazione, alcune ricerche artistiche contemporanee si fondano sull'uso e sull'analisi della memoria (sia storica che individuale).
Ancor più significative sono quelle ricerche che si soffermano sui meccanismi e sui procedimenti che accomunano memoria e atto artistico. Con una piccola forzatura potremmo immaginare l'arte come un luogo in cui si fabbrica la rimozione e di conseguenza restituire all'oggetto smarrito tutta la sua importanza (ovviamente questo secondo la storica definizione di "malinconia").

Oggetti smarriti è un progetto curatoriale che intende analizzare l'uso della memoria, da parte di alcuni artisti contemporanei, come una funzione attiva di trasferimento dal modo dell'attualità al modo dell'inattualità e viceversa (oppure dallo stato attuale a quello virtuale o potenziale e viceversa).
Tale facoltà attiva di trasferimento da una dimensione ad un'altra (da uno spazio all'altro) si declina secondo pratiche differenti e non necessariamente simultanee o compresenti:

• memoria dello spazio e trasformazione di questo in "luogo" (anche nella sua variante melanconica)
• trasformazione e manipolazione del "punto di vista" dell'osservatore
• campionatura e remix di elementi del modernismo ("modernity as our antiquity ... ")
• ricontestualizzazione critica del panorama visivo contemporaneo
• l'opera come catalizzatore di energie interpretarive e creative; sorta di "rimembranza" o commemorazione critica che produce effetti (atti) reali (anche attraverso associazioni di idee, fonti letterarie e narrative, e analisi del linguaggio dell'arte)
• “revisione” degli dementi base (culturale, naturale e politica) della vita quotidiana

Gli artisti selezionati, Pier Paolo Calzolari, Susan Hiller, Olaf Nicolai, Jaume Plensa, Gerwald Rockenschaub, Ignacio Uriarte, Heimo Zobernig saranno presenti in mostra con opere a testimonianza di questo particolare e differente uso della memoria nell'arte contemporanea.

Come ha scritto Robert Lax:
Our identity is bound with our memories: wash away memory and identity disappears... only to reappear again with our next action. I remember the people I loved (who have died) or who have just disappeared- Remember their traits as though il were a sacred duty. What possibile use for alI those memories unless we were (somehow) all to meet again?

Ufficio stampa: press@galleriagentili.it

Inaugurazione sabato 12 aprile della 18 alle 21

Galleria Gentili
via del Carmine, 11 - 50100 Prato
Orario apertura galleria: dal martedì al sabato 11.00 -19.00

---english

Oggetti smarriti (Lost and Found)

Curated by Giovanni Iovane Filipa Ramos

Pier Paolo Calzolari
Susan Hiller
Olaf Nicolai
Jaume Plensa
Gerwald Rockenschaub
Ignacio Uriarte
Heimo Zobernig

Gentili gallery is pleased to announce its reopening in restored factory from the early 900's in the center of Prato.
The converted space retains the character and volume of the old factory. The peculiar nature of the exhibition space plays an important role in the gallery program, which is based around large- scale exhibitions or installations site-specific and ambitious curatorial projects with international artists.
With a project curated by Giovanni Iovane e Filipa Ramos opens a new path of the gallery.

Oggetti Smarriti (Lost and Found)

The Bureau des Objets Trouves at number 36 of Rue des Morillons, in Paris, is Europe's largest depository, storing around seven thousand lost objects. Active since 1805, the archive is a model of Napoleon's administration. It is an impressive museum of thoughtlessness and distraction.
Christian Boltanski, in "Demieres Annees" 1998, a show he did at Arc, Paris, used jackets, coats, bags and glasses that weren't collected from the Bureau. Distraction and lost objects are recurrent elements of the culture of the 1900's, from psychoanalysis to Walter Benjamin, from Modernism to its critic.
Freud has defined the Freudian Slip (also called Parapraxis in English or Fehlleistung in German) not only as an action that replaces another, but as any kind of mistake, an oversight in the use of language and a psychic phenomena.
Gennan language points out this sort of sampling, or archive, of mistakes through the use of the prefix 'ver':
Vergessen (oblivion), Versprechen (verbal slip), Verlesen (reading slip), Verschreiben (writing slip), das Vergreifen (thoughtlessness) and das Verlieren(disappearance of objects).

Also, Freud compares the psychic world of fantasy to natural reserves, "spaces that are consecrated to the preservation ora normal state of being ... Here, everything can grow and proliferate freely, also the useless, and even the harmful."
In another dimension or space, literature and art can also be compared to a natural reserve and understood as a return to the obliterated ("Freudian Slip")

The role of memory in the artistic experience of the 1900's (intrinsic to Modernism after Baudelaire) is without any doubt one of its most original features.
We live surrounded by things. The material culture has emotions and ideas that are associated to objects that in different ways, establish our relationships to the world. Books, utensils, identity cards, photographs, money, souvenirs, tools. Each object opens us roads or paths to tell stories, to formulate identities, to remember or imagine histories or possible iconographic models.
Beyond fetishism or the emphatic ways of spectacularly, some of the contemporary artistic researches are set up in the use and in the analysis of memory (both historical and personal).
Even more significant are those researches are interested in the mechanisms and procedures that bring together memory and artistic act.
We can even imagine art as a place in which obliteration is produced and, consequently where we can give back to the lost object all its importance (obviously baring in mind the historical definition of "melancholy").

"Oggetti smarriti", is a curatorial project that intends to analyse how some contemporary artists use the idea of memory as an active tool to transfer actuality into non actuality and vice versa (or from the actual state to the virtual or potential one and vice versa).
This active faculty of transferring from one dimension to the other (and from one space to the other), adapts itself to different practices that aren't necessarily simultaneous or equal:

• memory of space and transformation of this space in a "place" (also in its melancholic version)
• Transformation and manipulation of the observer's "point of view"
• Sampling and remix of elements from modernism ("modernity as our antiquity" ... )
• New critical contextualisation of the contemporary visual imagery
• The work of art as a catalyst of creative and interpretative energies, a king of remembering of critical celebration that generates real effects (acts), also through the association of ideas, literary and narrative sources and analysis of the language of art.
• Revision of the basic elements (cultural, natural, political) of daily life.

The selected artists, Pier Paolo Calzolari, Susan Hiller, Olaf Nicolai, Jaume Plensa, Gerwald Rockenschaub, Ignacio Uriarte, Heimo Zobernig will testimony this particular and different use of the memory in contemporary art.

As Robert Lax wrote:
Our identity is bound with our memories:wash away memory and identity disappears... onIy to reappear again with our next action. I remember the people I loved (who have died) or who have just disappeared- Remember their traits as though it were a sacred duty. What possibile use for all those memories unless we were (somehow) all to meet again?

For preview and press: press@galleriagentili.it

Opening saturday april 12th 6-9 pm

Galleria Gentili
via del Carmine 11 - 50100 Prato
hours 11.00-19.00 Tuesday/Saturday

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