Galleria delle Battaglie
Brescia
via delle Battaglie, 69/A
030 3759033
WEB
Do it yourself
dal 11/4/2008 al 6/6/2008
lun 16-19.30, mar - sab 10.15-12.45 e 16-19.30

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Galleria delle Battaglie




 
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11/4/2008

Do it yourself

Galleria delle Battaglie, Brescia

In mostra una serie di lavori in cui e' fortemente presente l'utilizzo della matita. Un rapporto stretto fra disegno e pittura nelle opere di Daniela Alfarano, Federico Guerri, Marco Mazzoni. A cura di Stefano Castelli.


comunicato stampa

a cura di Stefano Castelli

Incestuoso il rapporto tra il disegno e la pittura. L’uno dentro l’altra, quando si tratta dell’opposizione costitutiva disegno-colore. Uno sotto l’altra, quando lui delinea ciò che di lei sarà. Uno fantasma dell’altra, quando ne fa le veci in mostre abborracciate dove si espone ciò che resta del simulacro.

Sistema ancillare interpretabile in svariati modi, e interpretato oggi dai giovani artisti, in molti casi, come opzione di liberazione da sovrastrutture macrocefale. Regressione calcolata che diventa progressiva. Come nel caso del quadro di Warhol che dà il titolo a questa mostra, il riferimento alle matite diventa disimpegno ragionato e assieme rilettura ed espansione del concetto di pittura, che si fa metaforico ed irridente.
Anche nel caso di Mazzoni, Alfarano e Guerri la decisione di imbracciare quel bisturi gentile che è la matita non risulta estranea alla temperie degli ultimi lustri: quella in cui non si crede ancora con convinzione al ritorno della pittura, ma nemmeno più si crede al concettualismo fine a se stesso.

Non di disegnatori dunque si tratta, nel caso di Guerri, Alfarano e Mazzoni. Ma di “artisti che usano la matita”, con tutto ciò che tale scelta comporta. Scelta squillante nel caso di Mazzoni, che guarda se stesso e gli altri tramite il gioco regressivo delle matite colorate. Uno scherzo che smentisce se stesso, grazie ai toni foschi che il piano concettuale sovrappone ai clangori colorati della fattura.

La Alfarano cerca invece la maestosità tramite la sottrazione. Il suo bianco e nero rinasce dalle ceneri del grigio-grafite – da se stesso dunque; e non accetta di dileguarsi, né a favore di istanze contenutistiche (presenti ma non ossessive), né per dar luogo a sfrangiature estetiche riduzionistiche.
La compattezza è invece contraddetta da Guerri, con le sue linee mimetiche: il disegno si dilegua da se stesso, lasciando il posto all’idea della forma piuttosto che a una forma conclamata.
Disponibile in galleria il catalogo con testo critico a cura di Stefano Castelli.

inaugura sabato 12 aprile ore 18.30

Prorogata fino al 7 giugno.

Galleria delle Battaglie
Via delle Battaglie 69/A Brescia
lunedì: mattina chiuso / 16-19.30
martedì - sabato: 10.15-12.45 / 16-19.30 e su appuntamento
ingresso libero

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