Galleria Zaion
Biella
Salita di Riva 3 (Lanificio Pria)
015 27776
WEB
Paola Risoli
dal 11/4/2008 al 22/5/2008
mercoledi' - venerdi' 16,30-19,30 o su appuntamento

Segnalato da

Zaira Beretta



approfondimenti

Paola Risoli



 
calendario eventi  :: 




11/4/2008

Paola Risoli

Galleria Zaion, Biella

Intrecci. Interior e' il nome con cui l'artista chiama i suoi micro mondi alloggiati in taniche, valigie di recupero, carcasse di televisori. Fatti di tappi, fili elettrici colorati, frammenti di vetro. Pictures sono invece acrilici su tela o tavola in cui intreccia i diversi elementi della sua ricerca in un gioco di rimandi attraverso il colore e la luce.


comunicato stampa

Il profilo di un tronco d’albero incornicia come quinta l’ambiente, le sue fronde si chinano a coprire protettrici lo spazio, ma non siamo in un giardino dai verdi intensi stesi col pennello, bensì in una stanza dalle tinte calde, abitata da un letto di carta e arredi in fil ferro e cartone. Come testata del letto la riproduzione di un quadro. Siamo in un Interior, nome con cui Paola Risoli chiama i suoi “micro mondi alloggiati in taniche di plastica, valigie di recupero, carcasse di televisori. Fatti di fil di ferro cartone, tappi e di quelle cose che in genere restano in fondo ai cassetti” (Vittorio Falletti – Arte n.400).

Dentro tale Interior uno dei Pictures, acrilici su tela o tavola della stessa artista, che qui (“InternaMente”, 2005) si diverte a intrecciare i diversi elementi della sua ricerca in un gioco di rimandi espliciti e non. L’interno nasce intorno al quadro: coperta, pareti, pavimento mutuano il proprio colore da quelli dei soggetti dipinti, il lenzuolo si apre nella sua fisicità come i fiori nella sequenza che emerge dal nero del dipinto. E’ l’immersione in un mondo sospeso tra l’onirico e il carnale volutamente contenuto, in cui si racchiude un conflitto tra l’esibire e il celare. Lo stesso nei quadri e nei piccoli interni.

In entrambe le espressioni - d’impatto così diverse - l’artista costruisce un mondo interno attraverso il colore e la luce. Nelle “scatole magiche ciò che tiene insieme l’accozzaglia di elementi eterogenei (clips attorcigliate ad arte, tubicini e fili elettrici colorati, frammenti di vetro e di giornale e colla e pellicole adesive in quantità) non è un mastice usuale, bensì il collante universale per eccellenza: la luce” (Gianfranco Schialvino La nuova gazzetta di Saluzzo 9 novembre 2006); nei quadri, nei Gardens e ancor più nelle più recenti Nature vive, gli oggetti si definiscono nel loro emergere dal buio imbevuti di colore. Quest’ultimo usato nei rossi, nei verdi, nei neri fino ai limiti della saturazione impone la sua presenza suadente di energia controllata, contenuta. Ma “[…] ciò che in definitiva caratterizza la produzione artistica di Paola Risoli, accomunando i differenti mezzi espressivi da lei utilizzati è un’indubbia tendenza a giocare con le possibilità della luce, ereditata dall’universo cinematografico” (Lucia Pesapane Tema Celeste - gennaio 2007) degli studi compiuti.

Altro elemento di comunanza che Pictures e Interiors custodiscono è l’assenza di persone in luoghi che ne evocano con forza la presenza, ne raccontano il recente passaggio.

Se gli Interiors catturano lo sguardo curioso di chi vuole penetrarne la storia racchiusa, i paesaggi dei Pictures dominano silenziosi gli spazi bianchi della galleria. “I paesaggi di Paola sono luoghi, spazi che conosciamo come “quel” luogo definito: prati e giardini, parchi e colline, fissati in un verde acido, artificiale, costruito con lenti e pazienti passaggi di colore successivi. A cavallo fra cosa vista ed astrazione. Con simmetrie costanti e ripetute, come a costruire la facciata di un tempio, o il frontespizio di un libro. Gli alberi sempre maestosi, colonne a sorreggere l’impianto scenografico. Le chiome gonfie, aeree, a larghissima tesa, surrogato di nuvole, artificio di volte protettrici. I prati immensi ed infiniti, con gli effetti delle ombre prolungate del tramonto. È definito uno spazio, un luogo; è la messinscena di una situazione poetica. Che il rosso all’improvviso fa deflagrare. Un tetto, un geranio, un vaso, un ortaggio. Immensi, roboanti, ossessivi. Come un incubo. Un grido nel bel mezzo della quiete immaginaria del sonno obliterante. Un urlo che tuttavia il verdigiallo dell’orizzonte assorbe ed integra in una pacata uniforme sensazione di quiete ritrovata, di equilibrio riconquistato, di voluttà esaudita (Gianfranco Schialvino - idem)
Aprile 2008

Inaugurazione sabato 12 aprile ore 18.30-24.00

Galleria Zaion
Salita di Riva 3 (Lanificio Pria) - Biella
Orari galleria: da mercoledì a venerdì 16,30 - 19,30 o su appuntamento
Ingresso libero

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